Solennità di Pentecoste: nasce la Chiesa a guida dello Spirito Santo

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Pentecoste, termine di origine greca, significa 50° giorno: era una festa ebraica che veniva celebrato 50 giorni dopo la Pasqua e nell’occasione gli Ebrei si recavano a Gerusalemme per ricordare l’Alleanza sancita  tra Dio e il suo popolo. La prima pentecoste ebraica si era svolta    sulle rocce selvagge, in mezzo a fulmini e tuoni, mentre Dio promulgava la sua legge (i Dieci comandamenti). 

La pentecoste cristiana è descritta negli Atti degli apostoli (At. 2, 1-11): gli apostoli erano riuniti nel cenacolo con Maria, madre di Gesù, e la discesa dello Spirito Santo si manifestò quel giorno con l’immagine della tempesta ‘un vento impetuoso’ e del fuoco ‘lingue di fuoco che si divisero e si posarono su ciascuno di essi e tutti furono ricolmi di Spirito santo e cominciarono a parlare lingue diverse’.

Gli Apostoli, dopo aver ricevuto lo Spirito Santo, cominciarono a predicare che Gesù Cristo è il risorto, che il Signore è con noi:  quanti li ascoltavano: ciascuno capiva nella propria lingua le parole dell’Apostolo. L’avvento dello Spirito Santo si può considerare il più clamoroso intervento di Dio nella storia e si è realizzato davanti ad una vasta platea di testimoni.

Questo fuoco divino scaccia la paura dal cuore degli Apostoli, e questi danno il via alla predicazione: è la prima manifestazione pubblica della Chiesa nascente; l’effusione dello Spirito ha consacrato l’inizio della Chiesa. In realtà lo Spirito Santo ha sempre operato nella storia della salvezza.

Egli è presente con il Padre e con il Figlio ( la Sapienza eterna, il Verbo) all’origine della creazione e della storia della salvezza. Nella pienezza dei tempi l’azione mirabile dello Spirito santo portò la Vergine Maria a divenire madre del Figlio di Dio incarnato; permise ad Elisabetta, la cugina di Maria, di superare la sua sterilità e concepire Giovanni Battista, il precursore dl Cristo Gesù. Dopo l’ascensione di Gesù al cielo si instaura il tempo nuovo, quello dello Spirito Santo, come Gesù aveva promesso ai suoi Apostoli.

Con la discesa dello Spirito Santo nasce il popolo nuovo: il popolo cristiano con i grandi valori della pace, della povertà evangelica, della fratellanza,  dell’amore, del perdono: valori che prevalgono sulla logica del mondo dove regna orgoglio, superbia, arrivismo e mera sessualità. Guidata dallo Spirito, la Chiesa è chiamata a portare il fuoco sulla terra; gli Apostoli testimonieranno con il martirio  la loro adesione a Cristo risorto.

L’azione dello Spirito, ieri come oggi, si rivela così solida da creare i “Santi in ogni parte del mondo, i veri ed autentici araldi della fede e dell’amore: Madre Teresa di Calcutta è un esempio mirabile e, come lei, il beato Giacomo Cusmano, che rinuncia alla professione di medico per servire Gesù nella persona dei più poveri ed assicurare loro un boccone per sfamarsi; in questi ultimi anno il beato Pino Puglisi, mio compagno di scuola, e il beato Rosario Livatino, caduti martiri nella lotta contro la mafia per difendere la giustizia e la carità; le figure mirabili di Pontefici romani: dal beato Pio IX a Giovanni XXIII, a san Giovanni Paolo II, che hanno segnato la Chiesa  di questo terzo millennio: è lo Spirito Santo sempre presente con la diversità dei suoi carismi, diversità di ministeri come avviene nel corpo umano, costituito da diverse membra e di una miriade di cellule diverse, dove tutte collaborano per l’armonia di tutto l’organismo.

Gli Apostoli avevano atteso la Pentecoste nella concordia e nella preghiera, pienamente convinti che lo Spirito santo è Spirito  di riconciliazione, di unità e di pace. La Pentecoste  rinnovi il nostro tempo perché diventi per tutti non un ricordo o una commemorazione ma l’evento della salvezza; è necessario però predisporsi con vera umiltà ad ascoltare la Parola di Dio e con la preghiera assidua. Invochiamo oggi il Padre: ‘manda il tuo Santo Spirito a rinnovare la terra’.

Con il grande Manzoni la nostra preghiera sia l’inno: “Tempra dei baldi giovani il confidente ingegno;/ Reggi il viril proposito   ad infallibil segno. / Adorna la canizie  di liete voglie sante; / Brilla nel guardo errante di chi sperando muor”.

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