Domani è la Giornata dei bambini vittime della violenza

Come ricorda don Fortunato Di Noto, presidente dell’associazione ‘Meter’: “La Giornata Bambini Vittime, ideata dall’Associazione Meter vent’otto anni fa, è un appuntamento che offre, a quanti stanno dalla parte dei minori, l’occasione per richiamare ad un impegno imprescindibile e non delegabile. Insieme».
L’appuntamento finale della XXVIII Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento, della indifferenza contro la pedofilia e la pedopornografia è a Roma il 5 maggio, in Piazza San Pietro al Regina Coeli. La GBV, come ogni anno, inizia il 25 aprile e termina la prima domenica di maggio che quest’anno cade il 5 maggio coincidendo con quella nazionale, istituita solo nel 2009.
Una numerosa delegazione, sarà a Piazza San Pietro (ritrovo ore 10 all’obelisco) per la recita del Regina Coeli con papa Francesco.
La Giornata dei Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, contro la pedofilia (GBV), è nata nel 1996, su richiesta delle famiglie e dei gruppi di bambini della Parrocchia Madonna del Carmine di Avola (SR) e dell’Associazione Meter, a seguito del tentato omicidio nei confronti di una bambina di 11 anni, dei racconti di alcuni episodi di abuso e del suicidio di un ragazzo di 14 anni. In quella circostanza fu denominata Giornata dei Fiori Recisi (1995), ma già dall’anno successivo assunse la denominazione attuale.
Lo strutturarsi della pedofilia a livello criminale e le conseguenti pseudo-celebrazioni di ‘orgoglio pedofilo’, imposero un ulteriore slancio alla GBV che, grazie all’impegno dei volontari di Meter, ha assunto negli anni un carattere nazionale e internazionale.
Nel 2002, su sollecitazione istituzionale ed ecclesiale, la GBV è diventata un appuntamento e un forte richiamo in Italia e all’estero per la Chiesa, per la società civile e per le realtà politiche e culturali. La Regione Sicilia, con legge regionale n. 5 del 19 maggio 2005, art. 38, la istituisce come appuntamento annuale da celebrarsi in tutta la regione la prima domenica di maggio.
I referenti Meter, presenti in diverse città italiane, nonché le persone di riferimento all’estero e quanti aderiscono alla Giornata, sono impegnati a promuovere annualmente la GBV, celebrata dal 25 aprile alla prima domenica di maggio, attraverso due fondamentali momenti: il primo commemorativo, con preghiere e riflessioni; il secondo dedicato ai bambini e alle famiglie attraverso attività e incontri di riflessione e di informazione.
Don Fortunato Di Noto, fondatore di Meter, ha invitato all’unità nella lotta alla pedofilia: “L’abuso è abuso da qualunque parte provenga e da chiunque venga perpetrato, che sia in ambito civile o ecclesiale. Il dramma è sotto gli occhi di tutti e c’è la necessità di essere uniti senza alcuna contrapposizione. Non possiamo abbassare l’attenzione: l’impegno è quello di tutelare sempre le vittime, ascoltarle, accoglierle, accompagnarle e non farle sentire sole e abbandonate, anche nel digitale”.
E ‘Pedofilia e pedopornografia: la sfida contro la pedocriminalità non è un gioco’ è il titolo del Report 2023, presentato negli scorsi mesi nella sede dell’associazione Meter a Pachino, in provincia di Siracusa, da don Fortunato Di Noto, presidente di Meter, insieme a Marcello La Bella, primo dirigente della Polizia di Stato e dirigente del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica-Polizia Postale per la Sicilia orientale, dal vescovo di Noto, monsignor Salvatore Rumeo e da Salvo Di Salvo, segretario nazionale UCSI, Unione cattolica stampa italiana:
“Se solo le 142 pagine del Report potessero gridare, farfugliare, piangere, forse capiremmo quante innocenti vite ogni giorno vengono violate nelle forme più abiette che l’uomo possa immaginare… La pedofilia on line rappresenta una gamma di delitti tra i più efferati che si inquadrano nell’ambito della criminalità transnazionale. Una vera e propria pedocriminalità strutturata e diffusa… Il report Meter “rappresenta e analizza non ‘numeri’, ma la quotidiana e costante operatività per contribuire a rompere la rete che incaglia le piccole vittime, spesso senza via di uscita”.
Le cifre in riferimento al 2023 confermano che il fenomeno della pedopornografia online è su scala mondiale e che nessun continente risulta immune. Le normative sulla privacy, nonostante le proposte di legge e le discussioni parlamentari europee, risultano non sufficienti per contrastarla; “Il mondo sommerso degli abusi online è diventato insondabile, i colossi del web si appellano alla tutela della privacy dei loro utenti, principio sacrosanto per tutti, ma deplorevole ostacolo alle indagini delle polizie del mondo che si trovano a combattere una lotta impari”.
Le cifre relative al 2023: 1100 i Protocolli inviati alle Polizie; 5745 i link segnalati; 85 i link scoperti nel deep web; oltre 2 milioni 110 mila le foto denunciare e 651.527 i video; 1260 i mega archivi denunciati e 237 le chat e i social. I grafici della geolocalizzazione dei server evidenziano che America (3.849 link) ed Europa (699 link) sono la culla della maggior parte delle aziende che gestiscono i server che permettono il funzionamento di molti siti o piattaforme in cui si divulga materiale pedopornografico. Riguardo all’età delle vittime di abusi, da qualche anno Meter registra il fenomeno dell’infantofilia (fascia 0/2 anni), cioè l’attrazione di adulti per i neonati. La fascia 8/12 anni con 1.649.946 foto individuate rimane quella più richiesta dai pedopornografi.
Secondo il report, il 2023 conferma la modalità di scambio evidenziata negli ultimi anni: la condivisione di mega raccolte di file con estensione. RAR per il traffico di bambini violentati. I pedopornografi, rivela Meter, sono già da qualche anno all’opera per la produzione di video e foto di “false rappresentazioni” di abusi sui bambini con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale e il materiale prodotto viene subito messo a disposizione dei pedofili nel deep web e nel dark web.
I social e le app di messaggistica, denuncia l’indagine di Meter, stanno diventando autostrade per le reti criminali transnazionali. Nell’anno 2023 Meter ha denunciato 237 chat, profili e gruppi sui social network e sulle app di messaggistica istantanea in cui avveniva lo scambio di materiale pedopornografico. Infine, viene rilevata la pericolosità dei giochi online in quanto ‘la coesistenza nel gruppo di partecipanti di minori e di adulti espone bambini e adolescenti all’adescamento in rete’
Nel 2023 il Centro Ascolto Meter ha accolto 220 richieste di tutela di minori, tra queste 52 riguardano abusi e 67 rischi online con la necessità di fornire risposte alle famiglie in merito alla gestione delle conseguenze psicologiche, giuridiche e informatiche relative ad un uso scorretto della rete internet da parte di un minore.