Maria, Madre dei giovani: ecco cosa possiamo imparare da lei 

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Il mese di maggio è dedicato a Maria e di lei oggi vogliamo parlare. Maria, la dolce e giovane donna di Galilea, che Dio ha eccezionalmente e peculiarmente preservato dalla colpa originale, affinché potesse custodire nell’avvolgente e primigenio calore del suo grembo materno il Verbo della Vita, è anzitutto, una giovane capace di porsi in delicato, discreto ma al contempo, sapiente ed intenso ascolto di Dio e dei suoi disegni.

Alla luce del suo fulgido, eloquente e benedicente esempio, Lei che conosce e sente maternamente i successi, i sogni e le speranze ma anche le fatiche, le sofferenze e le cocenti disillusioni di cui traboccano gli i entusiastici e teneri cuori dei giovani, li invita ad aprirsi con filiale fiducia e disponibilità a Dio, senza alcuna reticenza o paura. 

Maria, però, non è solo un modello di giovane donna che incarna, sperimenta e vive fino in fondo l’audacia e la sfida della fede, Lei è anche la Madre tenera, discreta e presente che ha accompagnato il proprio Figlio nella sua straordinaria e quotidiana vicenda biografica e con lo stesso amore e la stessa ardente e materna presenza, accompagna ciascuno di noi ed in particolare, i giovani, i quali a fedele immagine del discepolo Giovanni, sono suoi figli diletti.

Ella conosce le loro più intime e profonde preoccupazioni e dolori, è loro vicina, li sorregge ed accompagna con delicatezza, discrezione e sapienza. Lei, donna dell’ascolto e dello Shema’, la quale vive profondamente ed intimamente la spiritualità ebraica dell’ascolto insegna e ricorda alla fragile, infeconda e fatiscente società adulta, l’importanza di un ascolto attento, discreto, vigile e fedele di coloro che l’Eterno, affida alla loro competenza lessicale ed educativa: i giovani.

Ella insegna infatti, ad ascoltarli sinceramente senza preconcetti, timori, barriere o ostilità, incarnando ed offrendo loro dei riferimenti credibili e sapienti, a dialogare con loro in un clima di totale intimità, confidenza e serenità, valorizzando e portando alla luce tutto il bene di cui è ricolmo il loro cuore: questo Maria chiede indefessamente ad ogni madre di compiere, ossia di porsi nei confronti dei propri figli con la stessa tenera apertura, comprensione e disponibilità, che Ella ha incarnato nei confronti di Cristo e nei riguardi di ciascuno di noi, che ci affidiamo a Lei. 

Maria è poi un emblematico modello nel prendersi cura dei giovani in ogni momento e situazione. Infatti, per questa Madre amorevole, vigile e partecipe, tutto ciò che viviamo è importantissimo, degno del suo abbraccio, della sua intercessione e della sua strenua lotta accanto a noi.

Lei, sa infatti che risulta più semplice e naturale confidarsi con la Mamma, peculiarmente e comprensibilmente per le giovani figure femminili e proprio per questo si mostra sempre, pazientemente disposta ad ascoltare ed accogliere il delicato e prezioso cuore di ciascuno, senza alcun lacerante e letale giudizio, nonché a proferire solo ed esclusivamente vocaboli benedicenti e benevoli nei loro confronti.

Come ogni autentica madre, infatti, si impegna a far emergere il meglio dai propri figli ed a farli luminosamente risplendere ma sa benissimo che, affinché questo avvenga è necessario anzitutto, nutrirli di affermazioni generative ed essere avari di laceranti giudizi e critiche.

Una predisposizione interiore ed esteriore, quella di Maria, che ogni educatore dovrebbe acquisire, incarnare e far propria, non imponendo aridi e ferrei modelli di comportamento precostituiti, ma ponendosi in diligente e gratuito ascolto delle necessità reali dei ragazzi, nel pieno rispetto della loro unicità, per provvedervi con fede e carità viva ed operante, incoraggiando e supportandoli efficacemente nell’ aprirsi alla vita.

Chi si prende autenticamente cura dei giovani, infatti, non impone ma propone, non costringe ma attira, non colpevolizza ma sostiene ed incoraggia, non domina ma serve. L’attenzione si coniuga in Maria alla discrezione, alla concretezza ed alla materna tenerezza con cui sa manifestare il Suo Amore, incarnandolo innanzitutto appunto, mediante gesti e vocaboli, benedicenti, ricchi di significato e capaci di guarire e trasfigurare il cuore.

La giovane donna di Galilea si offre, insomma, come un concreto modello educativo positivo e propositivo a cui ispirarsi con fiducia, contando sul Suo stesso aiuto per realizzare quello che Lei ha saputo vivere e vive in ogni relazione che possiamo avere con Lei. Ma cosa dice Maria ai giovani, mediante le sue autenticamente materne, dunque generative, generanti Parole di Vita impresse nella Parola di Dio? 

(Prima Parte)

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