Cardinal Fernández: difesa e attacco. Alcuni momenti dalla Conferenza Stampa sulla Dichiarazione “Dignitas infinita”

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Lunedì 8 aprile 2024 presso la Sala Stampa della Santa Sede, Sala San Pio X, ha avuto luogo la Conferenza Stampa di presentazione della “Dichiarazione Dignitas infinita, circa la dignità umana” [QUI], presieduta dal Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Dott. Matteo Bruni. Sono intervenuti: il Cardinale Víctor Manuel Fernández, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede; Mons. Armando Matteo, Segretario per la Sezione Dottrinale del Dicastero per la Dottrina della Fede; e Prof.ssa Paola Scarcella, Professore presso l’Università Tor Vergata e l’Università Lumsa di Roma, Responsabile per la Catechesi alle persone con disabilità della Comunità di Sant’Egidio.

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.04.2024 – Giuseppe Rusconi] – A edificazione di chi ci legge abbiamo trascritto fedelmente le risposte che il Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, Cardinale Víctor Manuel Fernández (il porporato più vicino a Papa Bergoglio), ha dato a due domande postegli lunedì 7 aprile 2024 durante la Conferenza-Stampa alla Sala Stampa della Santa Sede per la presentazione della Dichiarazione Dignitas infinita. Nella Conferenza Stampa, il porporato argentino ha dato ampio e inusitato spazio alla difesa della contestatissima Dichiarazione precedente Fiducia supplicans e all’attacco insistito contro i critici della stessa. Le risposte contengono diversi elementi interessanti, ma non abbiamo proposto nessun commento. Ognuno faccia da sé.

Domanda di www.rossoporpora.org: Eminenza, ho una strana impressione da questa Conferenza Stampa. Mi sembra che la Sua relazione sia stata voluta soprattutto come arringa difensiva per difendersi dalle molte accuse che Le sono piovute addosso, di vario genere e da varie parti. È un’impressione che corrisponde al vero? Grazie.

Risposta del Cardinale Víctor Manuel Fernández: Bene, Lei diceva che sembra che il mio intervento fosse una specie di difesa… capisco che si possa sentire così. Ma la realtà è che fino a ieri io pensavo di non dire nulla su Fiducia supplicans e anche lui [indica il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni] mi aveva suggerito di stare attento che poteva esserci una domanda. Io gli ho detto: Facciamo tre domande… Se c’è una domanda su Fiducia supplicans, io posso scappare [ride]. E questo con tutta sincerità.
Ma ho ricevuto in questi giorni da molte persone sia del Vaticano che fuori [consigli] che mi dicevano: non si può fare come se non fosse successo niente, come se stiamo scappando da una realtà, con tutto il casino che c’è stato, che non si dica nemmeno una parola sembrerebbe strano. E allora ho accolto questo che mi hanno detto parecchi e ho allungato un po’ il mio intervento con questo punto ed altri. Questo perché sappia che non c’era l’intenzione di fare una difesa, ma alla fine tra ieri e oggi l’ho aggiunto.

Domanda del giornalista argentino Hernan Reyes: Eminenza, che tipo di accoglienza richiede il documento?

Risposta del Cardinale Víctor Manuel Fernández:: Guardate, vorrei approfittare per chiarire una cosa. Alcune persone che alcuni anni fa quasi adoravano il Papa, adesso dicono che il Papa lo si deve ascoltare solo quando parla ex-cathedra. Quando c’è un dogma di fede, una dichiarazione definitiva, ma se non è così possiamo fare il nostro pensiero senza ascoltare il Papa. Questo oggi si sente tantissimo, se non parla ex-cathedra.
Ascoltate: Papa Francesco non parlerà mai ex-cathedra, quello ve lo posso assicurare. Non vorrà creare un nuovo dogma di fede per niente, né una dichiarazione definitiva. Spero di non sbagliare, ma sono quasi al cento per cento sicuro che non lo farà. Allora non servirà a niente che Papa Francesco sia stato per undici anni Sommo Pontefice? Perché quello non lo farà mai. Noi crediamo che tranne il carisma dell’infallibilità in questi casi, il Papa ha anche un’assistenza dello Spirito per guidare la Chiesa. Perché se ti danno un compito, lo Spirito Santo ti dà un aiuto, un carisma. Non c’è solo l’infallibilità, ma c’è un’assistenza dello Spirito per guidare e illuminare la Chiesa. Per quello, sentite, il Codice di Diritto Canonico che ho portato qua dice: Si deve prestare un assenso religioso dell’intelligenza e della volontà alla dottrina che il Sommo Pontefice nell’esercizio del suo magistero autentico insegna alla luce della fede e dei costumi, anche se non sia sua intenzione proclamarlo con un atto definitivo. Anche se non sia… Guardate, lo dice il Codice di Diritto Canonico… si deve prestare un assenso religioso dell’intelligenza e della volontà anche quando non c’è un dogma di fede o una dichiarazione definitiva. E questo c’era anche in Lumen gentium numero 25… questo ossequio religioso della volontà e dell’intelligenza in modo particolare si deve prestare al magistero autentico anche quando non parli ex-cathedra.
[dal testo di Lumen Gentium, 25: (…)  I vescovi che insegnano in comunione col Romano Pontefice devono essere da tutti ascoltati con venerazione quali testimoni della divina e cattolica verità; e i fedeli devono accettare il giudizio dal loro vescovo dato a nome di Cristo in cose di fede e morale, e dargli l’assenso religioso del loro spirito. Ma questo assenso religioso della volontà e della intelligenza lo si deve in modo particolare prestare al magistero autentico del romano Pontefice, anche quando non parla “ex cathedra”. Ciò implica che il suo supremo magistero sia accettato con riverenza, e che con sincerità si aderisca alle sue affermazioni in conformità al pensiero e in conformità alla volontà di lui manifestatasi che si possono dedurre in particolare dal carattere dei documenti, o dall’insistenza nel proporre una certa dottrina, o dalla maniera di esprimersi]
Così si riconosce con riverenza il suo Magistero supremo e con sincerità si presta adesione al parere che lui ha espresso secondo la sua manifesta volontà che si capisce sia dall’indole dei documenti sia dalla frequente proposizione della stessa dottrina che per il modo in cui lo dica. Mmhhh. Ascoltate, noi quando diventiamo preti o vescovi o quando ci danno un compito nella Chiesa dobbiamo fare una professione di fede e un giuramento, dove diciamo che prestiamo questa accoglienza dell’intelligenza e della volontà anche quando non ci sia l’intenzione del proclamare queste verità in modo definitivo.
Abbiamo giurato e alcuni vescovi, anche cardinali, che trattano il Papa da eretico e dicono che quello che ha detto Francesco è contro la tradizione della Chiesa, sembra che non abbiano fatto questo giuramento… o che dicono che mentre il Papa non parla ex-cathedra voi siete liberi di pensare quello che volete. E noi continuiamo con il nostro discorso. Così quando su un punto di Amoris laetitia il Papa ha fatto pubblicare sugli Acta Apostolicae Sedis [una nota] sul punto dei divorziati risposati, lì c’è un rescritto che dice che si deve tenere come magistero autentico. Quel magistero autentico che si deve accogliere con l’ossequio dell’intelligenza e della volontà. Anche i documenti del Dicastero quando sono firmati dal Papa, che così approva e anche ordina la pubblicazione, partecipano del Magistero autentico del Papa.
Ma guardate che oggi anche i protestanti sentono un rispetto speciale per papa Francesco. Se parlo io, se parla un altro cardinale, se parla il Cardinal Zuppi, se parla il Cardinal Müller, se parla qualsiasi altro, sanno che c’è una differenza… se parla il Papa è diverso… e anche i protestanti prestano un’attenzione speciale. E qua Lumen gentium dice che si può capire l’importanza di una cosa che dice il Papa sia per la frequente esposizione di questo tema sia per il modo con cui lo dice. Quando rivolgendosi al nostro Dicastero ha detto: Voglio sottolineare due cose: voglio sottolineare … quello fa capire l’importanza di queste parole.

Questo articolo è stato pubblicato dall’autore sul suo sito Rossoporpora.org [QUI].

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Indice – Fiducia supplicans [QUI]

Foto di copertina: il Cardinale Víctor Manuel Fernández durante il suo intervento alla Conferenza Stampa dell’8 aprile 2024.