Chi ama la Messa in Latino non lo fa necessariamente per ragioni ideologiche

Messa vetus ordo
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.04.2024 – Aurelio Porfiri] – Anni fa, parecchi anni fa, un prete e liturgista americano mi raccontò una barzelletta che fa quel momento mi è sempre rimasta molto impressa. Io credo che questa barzelletta descriva molto meglio di tanti discorsi cosa fanno certi liturgisti di oggi è, soprattutto, come sono: «Che differenza c’è fra un terrorista e un liturgista? Che con il terrorista puoi trattare».

Allora forse non potevo capire questa barzelletta come la capisco oggi, dopo tanti decenni in cui ho sperimentato l’intransigenza delle “persone tolleranti”. Cioè, coloro che per definizione non dovrebbero essere rigidi, in opposizione a coloro che amano la Messa in Latino e che quindi rigidi sono, sono di una intolleranza che non si limita alle idee, ma molto spesso si allarga alle persone, trattate come poveri senza cervello e mentalmente fragili.

Ora: ci sono persone fuori di testa tra gli amanti della Messa in Latino? Certamente! Ma non c’è ne sono pure dall’altra parte? Perché io ne ho conosciuti abbondantemente da tutte e due le sponde del fiume.

Io stesso, che non mi definisco tradizionalista, ho sperimentato su me stesso questo fastidio che alcune persone provano per la mia presenza in quanto portatore di certe idee. Ma come, la Chiesa non è più aperta? Non dovete andare verso le periferie più lontane? E perché vi fa schifo la mia periferia? Non dovrei essere accolto, come mi sembra si predica per tutti?

Ora capisco sempre più il motivo di questo doppio standard, capisco che chi ama la Messa in Latino secondo alcuni nella Chiesa non può e non deve essere accolto perché fa parte di una idea di Chiesa che deve essere rimossa. Peccato che con questa idea di Chiesa si sono fatti santi innumerevoli uomini e donne.

Se anche un pazzo dicesse per caso una cosa giusta, lui certamente rimane pazzo, ma la cosa giusta rimane giusta.

Questa riflessione è stata pubblicata oggi dall’autore sul suo sito Liturgia e musica sacra [QUI].

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