I 30 anni dei Patrons dei Musei Vaticani

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Dal 15 al 20 ottobre, con una serie di incontri e di iniziative, i Musei Vaticani celebrano il trentesimo anniversario dei “Patrons of the Arts”. Moderni mecenati del nostro tempo, i “Patrons of the Arts in the Vatican Museums” sono una comunità internazionale di benefattori che da tre decenni “adottano” e sostengono finanziariamente progetti di conservazione e restauro di capolavori custoditi nei Musei Vaticani.

Era il 1982 quando la Santa Sede promosse negli Stati Uniti la mostra itinerante “The Vatican Collections: the Papacy and Art”, un grande evento espositivo che portò alla creazione de “Gli Amici dei Musei Vaticani” e poi all’istituzione, sotto l’impulso del Cardinale Rosalio José Castillo Lara, degli odierni “Patrons of the Arts”, coordinati dal Padre Mark Haydu.

“The Patrons of the Arts” finanziano soprattutto la manutenzione “straordinaria” delle collezioni pontificie e grazie al loro contributo, in questi anni, hanno reso possibile il restauro delle “Storie della Vita di Cristo e di Mosé” nella Cappella Sistina, della Cappelle Paolina e Niccolina, degli Appartamenti Papali del XV secolo di Papa Alessandro IV Borgia, della Scala Santa, della Fontana della Galera nei Giardini Vaticani. “I Patrons of the Arts” hanno inoltre finanziato il restauro di progetti antichi, come la Necropoli di Santa Rosa e contemporanei, come l’allestimento della Sala Matisse nei Musei Vaticani.

L’attenzione dei “Patrons of the Arts” non si limita alle opere d’arte famose, ma si rivolge anche a progetti “minori” che permettono il restauro e una ricerca approfondita che porta talvolta a grandi scoperte storico-scientifiche da condividere nel mondo internazionale dell’arte. È da evidenziare il risvolto occupazionale derivato dai progetti conservativi “adottati” dai “Patrons of the Arts”. I numerosi cantieri di restauro avviati hanno infatti procurato lavoro a numerosi giovani esperti di restauro e di conservazione del patrimonio artistico.

Fonte VIS

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