Il festival della fotografia al MACRO di Roma
Museo d’Arte Contemporanea Roma – nella sede di via Nizza 138 presenta dal 5 ottobre all’8 dicembre 2013 la XII edizione di Fotografia. Festival Internazionale di Roma. Il complesso di mostre è promosso dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale ed è co-prodotto dal MACRO e da Zètema Progetto Cultura. Siamo giunti alla XII edizione del Festival, dopo le ultime ospitate al MACRO Testaccio. Il lungo periodo di apertura della mostra si spiega con l’intenzione di valorizzare, promuovere e divulgare la fotografia contemporanea nelle sue diverse forme e linguaggi. Il tema principale della XII edizione è riassunto nel termine diVACATIO, che indica la sospensione e l’assenza oggi presenti dentro la fotografia. L’intenzione è di riflettere sul significato contemporaneo dell’atto del fotografare e sulla specificità della fotografia in relazione alle nuove tecnologie digitali e al confine con le altre arti.
La situazione di partenza è che, di fronte alla esplosione globale della fotografia digitale e alla moltiplicazione dei media che producono e diffondono immagini (dalle macchine digitali, ai monitors, ai cellulari ad internet), si è venuta ad evidenziare una crisi dei contenuti culturali, prima che artistici, dell’atto fotografico. Presa in mezzo tra informazione, pubblicità ed arti visive la fotografia sta per un verso evolvendosi e sperimentando una molteplicità di codici linguistici, dall’altro sta perdendo i contenuti artistici e professionali che aveva avuto nel XX secolo.
Il Festival consiste di 14 mostre, di un ciclo di conferenze e dibattiti di riflessione critica, di un salone sull’editoria fotografica e di una costellazione di mostre ospitate in altri spazi espositivi per attivare a Roma un vero e proprio circuito della fotografia e del suo pubblico.
La mostra che dà il titolo all’intero Festival è VACATIO curata da Marco Delogu cui partecipano Aline Diépois & Thomas Gizolme, Elger Esser, Patrick Faigenbaum, Gaston Zvi Ickowicz, Guy Tillim, Jeff Wall. Si tratta di una collettiva fortemente influenzata dal contesto sociale contemporaneo caratterizzato sia dalla velocità di produzione delle immagini – accentuata dallo sviluppo tecnologico – che dallo svaporare della figura del “fotografo”, il soggetto della fotografia, che si sposta verso un territorio di testimonianze, nomadismi, corti-circuiti con l’oggetto dell’immagine. Altre mostre sono: A New Map of Italy, Wounded Cities, il progetto Foresta Bianca a cura di Francesco Zanot che propone un riattraversamento della fotografia di famiglia, della foto privata del primo ‘900. Vi sono poi le mostre A Number of Angles, Trolleyology in Rome e le foto segnalate dal Premio Graziadei Studio Legale per FOTOGRAFIA, dal Premio II LA-FOTOGRAFIA 2013 e dal Premio II LA-FOTOGRAFIA 2012. Seguono: From the Background to the Foreground di Sergio Zavattieri, le belle foto storiche del Ritratto di quartiere. Dallo stabilimento Birra Peroni al MACRO, il Quinto Quarto di Tim Davis ancora a cura di Marco Delogu e Call for entry 2013.
Non tutte le mostre sono egualmente originali ed interessanti: d’altra parte il festival non intende né essere monografico (un solo autore) né monotematico (un solo argomento) in quanto si propone di avviare il confronto e di favorire la visualizzazione dell’intero perimetro delle pratiche fotografiche contenporanee. Ci troviamo quindi fronte a progetti e a percorsi che spingono la fotografia fin dentro il campo dell’arte – con contenuti culturali meglio definiti e risultati molto interessanti – che ad esperienze che segnalano suggestioni e itinerari di ricerca ancora in evoluzione.