Papa Francesco ringrazia per la prima visita della sua vita ad Assisi

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Lo confessa subito il Papa: era la prima volta che visitava Assisi. Un viaggio per conoscere la terra del Santo di cui ha scelto di portare il nome, un pio pellegrinaggio e non una rivoluzione  troppo annunciata.

Prima di recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro, Francesco ha commentato le letture della liturgia domenicale. Dio risponde all’ uomo che chiede come i discepoli: accresci in noi la fede!”  Basta una fede come un granellino di senape. “Tutti- dice il Papa- conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le montagne! Pensiamo a certe mamme e papà che affrontano situazioni molto pesanti; o a certi malati, anche gravissimi, che trasmettono serenità a chi li va a trovare. Queste persone, proprio per la loro fede, non si vantano di ciò che fanno, anzi, come chiede Gesù nel Vangelo, dicono: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»”

Il Papa ha poi ricordato i missionari che” per portare il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni tipo, hanno dato veramente la vita”. Nel mese dedicato alle missioni Francesco dice:  “ognuno di noi, nella propria vita di ogni giorno, può dare testimonianza a Cristo, con la forza di Dio, la forza della fede “respiro della fede” Del resto, spiega il Papa “in un rapporto di fiducia, di amore, non può mancare il dialogo, e la preghiera è il dialogo dell’anima con Dio.”

Il pensiero del Papa va alla Supplica alla Madonna di Pompei, la Beata Vergine Maria del Santo Rosario: “Ci uniamo spiritualmente a questo atto di fiducia nella nostra Madre, e riceviamo dalle sue mani la corona del Rosario: è una scuola di preghiera, una scuola di fede!”

Un ricordo speciale per Rolando Rivi, beatificato ieri,  “ un seminarista di quella terra, l’Emilia, ucciso nel 1945, quando aveva 14 anni, in odio alla sua fede, colpevole solo di indossare la veste talare in quel periodo di violenza scatenata contro il clero, che alzava la voce a condannare in nome di Dio gli eccidi dell’immediato dopoguerra. Ma la fede in Gesù vince lo spirito del mondo! Rendiamo grazie a Dio per questo giovane martire, eroico testimone del Vangelo” ed  a braccio il Papa aggiunge: “un giovane coraggioso che sapeva dove doveva andare e conosceva l’amore di Dio nel suo cuore. Poi un ricordo per le persone che hanno perso le persone a Lampedusa ” preghiamo in silenzio per queste donne uomini e bambini, lasciamo piangere il nostro cuore.”

Alla fine i saluti in italiano ai tanti gruppi presenti tra cui la comunità colombiana di Roma e il gruppo Bürgerwache Mengen della diocesi di Rottenburg-Stoccarda, in Germania.

Tra i gruppi italiani anche Sant’ Egidio e l’Agesci.

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