Ricominciando da un libro… “Passaggio di emozioni” di Giovanna Passariello

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 16.02.2024 – Vik van Brantegem] – Sabato 24 febbraio 2024 alle ore 11. 00 presso la libreria Feltrinelli Point in via Roma 281 a Pomigliano d’Arco, si svolgerà la presentazione di Passaggio di emozioni (backstage&set 2023, 54 pagine, 15 Euro). Nell’incontro con l’autrice Giovanna Passariello, in dialogo sul suo del “piccolo libro” (come lei lo definisce) con la giornalista Viridiana Myriam Salerno, Direttore Responsabile di Mediavox Magazine di Salerno, interverranno il poeta scrittore Nicola Esposito, lo scrittore Luigi Leonardi e Carmen Mosca, Presidente della Aliter Cooperativa Sociale, a cui i proventi della vendita del libro saranno devoluti. Il testimonial della Aliter, Mariano Ruocco, e altri ragazzi leggeranno il proprio brano preferito, che i genitori non vedono l’ora di ascoltare. Ad accompagnare la lettura ci sarà la musica alla chitarra di Nina Amorini.

Da sempre accanto ai più fragili, Giovanna Passariello è tra gli amici dei ragazzi della Aliter Cooperativa Sociale, che promuove e propone progetti e iniziative per loro. La Aliter è nata nel 2013 dalle esigenze e dalle esperienze di vita di un gruppo di genitori di ragazzi affetti da sindrome autistica, con l’intento di colmare il vuoto in cui erano stati lasciati dalle istituzioni fin dalle prime diagnosi. Guidata da esperti in analisi del comportamento, la Aliter si è occupata fin da subito di interventi comportamentali effettuati a domicilio, seguendo rigorosamente i principi propri dell’ABA (Analisi Applicata del Comportamento). In aprile 2015 la Aliter ha compiuto un enorme passo avanti nella varietà dei servizi offerti alla comunità grazie alla concessione, da parte del comune di Pomigliano d’Arco, di Villa Giancarlo Siani, un immobile confiscato alla Camorra, per un periodo di nove anni ad uso gratuito. Di lì in poi, grazie ai lavori di ristrutturazione effettuati a carico della cooperativa stessa e grazie al sostegno continuo dei soci e delle famiglie coinvolte nelle attività del centro, la Aliter ha iniziato una nuova vita offrendo interventi anche in sede e ad erogare servizi di formazione. La struttura dispone di cinque aule per gli interventi clinici, di un’aula per attività di gioco sociale e interazione, di una sala riunioni e di un auditorium dedicato alla formazione.
La Aliter ha sempre tenuto a costruire un dialogo continuo con le istituzioni e ad agire in maniera sempre più pervasiva sul territorio di appartenenza e sulle zone limitrofe. Uno degli esempi più significativi dell’azione della cooperativa è stata l’attivazione, dal settembre 2017, di Progetti Terapeutici Riabilitativo Individuali (PTRI) in collaborazione con l’ASL Napoli 2 Nord, costruiti a misura della persona in base ai suoi bisogni. Da aprile 2019 anche l’ASL Napoli 3 Sud ha iscritto Aliter nell’albo dei co-gestori permettendo al comune di appartenenza della struttura di erogare questo tipo di servizi. I PTRI sono strumenti di inclusione molto importanti, permettono l’inserimento della persona nel contesto sociale di appartenenza, creando una rete con il territorio e i suoi servizi, siano essi scolastici, sportivi, ricreativi o lavorativi.
Da settembre 2018 Aliter ha attivato uno sportello di ascolto psicologico gratuito a disposizione delle famiglie afferenti al centro.
Ad oggi Aliter conta tra i propri assistiti decine di famiglie. I servizi di formazione sono ormai alla quarta edizione, con la volontà di crescere sempre più per favorire il benessere e la serenità di chiunque si rivolga al centro, con cura, professionalità e soprattutto passione e amore per il lavoro.
Acquistare Passaggio di emozioni significa aiutare Aliter a ripetere le esperienze dei Campi Estivi gratuiti per ragazzi autistici e disabilità intellettiva.
Giovanna Passariello, laureata in Lettere Indirizzo Moderno presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Da settembre 2016 è Presidente del Comitato di volontariato “Ad Astra”, da anni in prima linea sul territorio per azioni di sensibilizzazione dei ragazzi a temi che vanno dalla violenza di genere, alla lotta contro l’inquinamento ambientale, con l’organizzazione di eventi culturali come mostre, convegni e conferenze, fra i quali: in tema di prevenzione dei tumori, la mostra fotografica “Scars of life” presso l’Ospedale “Cardarelli” di Napoli (marzo 2018) e presso il Consiglio Regionale della Campania (maggio 2018); il convegno “Cyberbullismo e bullismo-azioni di prevenzione e contrasto”; il convegno “Idee e strategie per abbattere la dispersione scolastica” presso il Gommando Aeroporto Militare di Napoli “Ugo Niutta”. Da maggio 2018 è giornalista pubblicista e collabora con Mediavox Magazine. In passato abbiamo riferito delle sue iniziative e pubblicazioni [QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI].
«Nonostante gli ostacoli e le difficoltà, Sarah non perde mai la sua fede e la sua determinazione. Con il passare del tempo, la situazione migliora gradualmente e la comunità si riunisce per festeggiare le diversità e la pace…» (da Racconto di una piccola ebrea).

Passaggio di emozioni è indirizzato soprattutto ai giovanissimi. In un’intervista con Mediavox Magazine ha detto: «Il pubblico a cui si rivolge, sono i giovanissimi; pertanto, ho risposto a due aspettative dei ragazzi: libro breve, tempo di lettura breve, proprio perché avverto tanta fretta in loro; fretta di sapere, letture veloci, spesso senza ritenere molto di ciò che leggono; ecco perché il lettore si aspetti pure di trovarsi di fronte ad un accenno di racconto dove se vuole approfondire… ha carta bianca, lo riscrivesse. Questo è lo scopo».
Questo è un libro che non nasce per caso. La vita è un fiume in piena che scorre verso sentieri misteriosi attraverso un flusso che non sempre è lineare e prevedibile. Il filo che lega i sentimenti è così spesso e sottile al tempo stesso che spesso inganna chi lo tesse nei meandri del cuore. Quindi, la presentazione di questo libro si annuncia come una luce soffusa che trapela dalle ante socchiuse dell’anima dell’autrice, su storie di vita dolorose trasformate dai suoi racconti in lanterne, che leggere salgono verso il cielo e che lei, con tutto il suo amore, ci permette di “sbirciare” con delicatezza e garbo.
Alle volte, quando un dolore immane lascia dei vuoti nei nostri giorni, la scrittura cerca di colmarli e, attraverso delle storie, pagina dopo pagina, qualcosa cambia e dalle vene colme d’inchiostro, nascono storie grazie alla fantasia e, al contempo, si provano quelle sensazioni straordinariamente uniche che solo un buon libro sa dare. La scrittura è un’arte che dona rifugio all’autore così come al lettore. Ne è fermamente convinta, Giovanna Passariello: «La resilienza a mio avviso, ci salverà».
Com’è nata l’idea per questo libro? Quale è il valore della scrittura nel contesto contemporaneo? Cosa devono aspettarsi i lettori di questo libro parla di emozioni?
«Mesi non facili, a tratti terribili, iniziati ad ottobre del 2022 con l’improvvisa morte di mio fratello Raffaele a causa di un infarto istantaneo.
A 5 mesi di distanza, Angelo, l’altro fratello, che da qualche anno lottava contro un cancro metastatico, peggiora improvvisamente morendo tra le nostre braccia, davanti ai miei occhi: ho sentito il suo ultimo respiro uscire dal suo corpo ormai martorizzato.
Nei giorni successivi non sono uscita di casa. La pioggia mi faceva compagnia. Non si vedeva una Primavera così piovosa e fresca da tempo: anche il cielo sembrava triste.
Poca voglia di ricevere gente, non riuscivo nemmeno a parlare. Così ho cominciato a pensare, poi a fantasticare, poi a sognare ed infine… a scrivere.
È stata la mia terapia per non crollare sotto il peso del dolore, per spingere i pensieri verso qualcosa di lineare, semplice, a tratti banale. In me sentivo il bisogno di scrivere un breve racconto dove il finale potevo sceglierlo da sola.
Allora mi sono ricordata di quando ero una studentessa delle scuole medie e trascorrevo l’estate nel cortile di Via Aurora. In quei pomeriggi caldissimi, in cui era impossibile riposare, cercavo un posto all’ombra e leggevo i brevi racconti della collana Armony. Mi staccavo completamente da quella momentanea situazione quotidiana che non mi piaceva, e cominciavo a sognare ad occhi aperti: se il finale non era di mio gradimento, prendevo un quaderno e riscrivevo il racconto cambiandolo a modo mio. All’improvviso, ho ricordato che in una recente indagine è stato registrato un calo brusco nella lettura e nella scrittura da parte dei ragazzi, complici la digitalizzazione e le distrazioni web.
Mi sono chiesta “Cosa non piace ai ragazzi? Leggere libri troppo lunghi? Vanno di fretta anche nel finire un racconto? Non piace la scelta dei temi? Annoia cosa?”
Allora, perché non dare la possibilità di essere protagonisti del racconto, concludendo ciascuno di esso con puntini sospensivi affinché tutto resti aperto, l’incipit, l’intreccio e la conclusione? Magari mi sbaglio, forse è troppo riduttivo, ma ci provo.
Faccio questo scambio con gli adolescenti. Dono loro i miei frammenti di sogni affinché possano sempre sperare di immaginare una storia con uno svolgimento che si avvicini a ciò che desiderano, e, se una storia non finisce come sperato, su un foglio di carta possano riscriverla».