Proposta quaresimale. Meditare “Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” con la Serva di Dio Luisa Piccarreta

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.02.2023 – Veronica Cireneo] – Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, anche detto “il libro degli ultimi tempi”, dettato da Gesù alla Serva di Dio Luisa Piccarreta (Luisa la santa, per i suoi concittadini di Corato), negli ultimi anni si sta sempre più diffondendo, anche grazie all’azione di diversi sacerdoti, che si prodigano per la divulgazione di questa sacrosanta opera. Tra loro ricordiamo, in Italia, Don Pietro Cutuli, Don Leonardo Maria Pompei, Don Pablo Martin Sanguiao, e molti altri, a noi meno noti, nel mondo.


Non stupisce l’amore dei consacrati nei confronti della persona e delle opere, non ha scritto solo l’Orologio, di Luisa Piccarreta, se si pensa che quando gli abitanti di Corato andavano a San Giovanni Rotondo (distano pochi km l’una città dall’altra), Padre Pio esordiva così: ”Cosa venite a fare da me, se a Corato avete Luisa?” Lo stesso papa San Pio X, quando ricevette il manoscritto da Sant’Annibale Maria di Francia, confessore e guida spirituale della Piccarreta, e dopo averlo letto, esclamò: ”Date subito alle stampe l’Orologio della Passione e leggetelo in ginocchio, perché è Cristo stesso che parla!”

Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo è anche detto “il libro degli ultimi tempi” dal momento che Gesù promette: la salvezza di un’anima per ogni parola, di quel libro, letta per immedesimazione e lo stornamento dei flagelli sulla città in cui si trovi un’anima che mediti quella Passione.

Non sono questi nostri i tempi in cui, di gran lunga, l’umanità necessita di tali ausili celesti? Ahinoi, se lo sono. Basta leggere qualche pagina dell’Apocalisse e vederla così sorprendentemente corrispondere a tanti articoli di cronaca, per capire quanto fitte siano le tenebre del mondo in cui viviamo. Tempi convulsi e desolati, in particolare dal marzo 2020 quando la partecipazione alle Messe fu ufficialmente vietata ai fedeli, per quel sinistro anticristico e transumano progetto condiviso da Regno e Sacerdozio, che ha fatto della spada di Damocle una realtà tangibile sulla nostra testa.

Che sconcerto si è prodotto in molti in quel momento. Sconcerto in diversi casi, ancora insuperato: quello dei pastori compreso che si sono visti improvvisamente costretti a cimentarsi in improvvisati streaming, mentre venivano privati del gregge.

Una cosa dello stesso sapore, accadrebbe a un medico a cui venisse vietato di curare gli ammalati, obbligato a tradire allo stesso tempo il Giuramento di Ippocrate e la sua stessa missione: moderne circoncisioni.

Tanti e vari furono allora i tentativi di aggrapparsi a qualche raro pilastro della fede e dell’apparato religioso, rimasto intatto. E fu proprio in questa circostanza, dove fortissima si fece la necessità della preghiera comunitaria, che per ispirazione, mi adoperai alla formazione di un Orologio Vivente a cui detti il nome di Corpo Mistico, e che proposi ad anime generose, con questa premessa: “La desolazione contemporanea in cui siamo straordinariamente immersi, vogliamo unire alla Passione del Nostro Redentore Gesù Cristo, oltraggiato e vilipeso, perché il Suo Corpo Mistico affaticato e stanco, ai piedi della Sua Croce, si ristori e si santifichi Agnus Dei: Miserere nobis”.

Non fu un caso se fin da subito aderirono in tanti e da allora, a quasi quattro anni di esistenza dalla sua nascita, centinaia di membri si sono avvicendati nel gruppo.

Molte grazie sono state ricevute e testimoniate, ma soprattutto unanime è stata la presa atto dello sviluppo della fede personale, cosa che non può non accadere, ruminando quotidianamente la Passione.
Ci salvammo così, grazie a Dio, dal rischio di perdere la fede, minaccia sempre prossima, in tempo di apostasia.

Eccoci dunque (per aver conosciuto l’opera, sperimentata personalmente l’efficacia, per gratitudine a Dio per il dono dei mistici e a scopo divulgativo e non esistendone una altrettanto semplificata) ad esporre un’introduzione propedeutica allo scopo di rispondere alle domande frequenti, che si fa chiunque venga invitato, o si accinga, a meditare le Ore della Passione.


Introduzione alla meditazione delle Sante Ore

1. Perché fare le Ore della Passione?
Gesù promette la salvezza di un’anima per ogni parola letta per immedesimazione del libro della Passione da Lui stesso dettato alla Serva di Dio Luisa Piccarreta, che contiene, a differenza delle altre Passioni, non solo i fatti così come sono avvenuti, ma i pensieri di Gesù, le preghiere che rivolgeva al Padre, i sentimenti, le emozioni, i dolori interiori delle Sue Ultime 24 ore di vita, che vanno dalle ore 17 del Giovedì Santo alle 16 del Venerdì Santo, oltre allo stornamento dei flagelli sulla città in cui si trovi un’anima che mediti quotidianamente le Ore della Passione.

2. Come sopportare il dolore che questa Passione provoca e risveglia?
Leggendo o ascoltando gli indicibili dolori sofferti da Gesù nelle 24 ore della Sua Passione, non si può non sentirsi afflitti, addolorati, amareggiati, ma tenendo presente la quiete, la pazienza e la calma con cui Egli ha attraversato e sopportato questa Prova, alla lunga si impara ad unire il proprio dolore personale e quotidiano al Suo, sentendosi risollevati, così come si impara a rimanere calmi e sereni durante le nostre prove quotidiane, proprio sull’ esempio del Maestro.

3. Perché meditare le Ore della Passione se Gesù è risorto?
Perché non ci sarebbe stata Resurrezione se non ci fosse stata la Passione. La nostra salvezza infatti deriva dal Sangue Preziosissimo di Cristo, quale lavacro delle anime, che si attiva nel Confessionale, a cui giova frequentemente accostarsi, soprattutto quando si sceglie di esercitare una simile pia pratica.

4. Come conciliare il proprio dolore con quello della Passione di Gesù?
Meditare la Passione di Gesù è un’occasione quotidiana di indirizzare il nostro dolore nel Suo, come fosse un cassetto in cui depositarlo (chi non ha dolori e sofferenze?), sentendolo prima dimezzato, poi evaporato. Se non si dimentica che Egli ha sofferto per salvare le anime, possiamo credere che anche il nostro dolore unito al Suo ed offerto a Lui, possa, come può, giovare alla salvezza delle anime. Nella Sua Onniscienza Dio sa chi si salverà, ma la salvezza degli uomini del nostro tempo è subordinata alla nostra preghiera e al dolore offerto a Dio, come sacrificio ben accetto. Disse, infatti, Maria Santissima a Fatima: “Molte anime si perdono perché non c’è nessuno che preghi e offra sacrifici per loro”.

5. Che senso ha meditare la Passione di Cristo se è avvenuta 2000 anni fa?
Essendo Dio Eternità: passato, presente e futuro sono in Lui perfettamente corrispondenti, quindi la Sua Nascita, la Passione e la Sua Resurrezione sono sempre attuali. Inoltre, quotidianamente Gesù è oltraggiato, vilipeso, burlato, ferito e ucciso dalla miriade di peccati che gli esseri umani, noi compresi seppur involontariamente, commettono ovunque e ognora sulla faccia della terra. Per questo motivo Gesù si sente molto consolato da chi mediti la Sua Passione, per il fatto che Egli si sente osservato e compassionato come se l’anima che medita si fosse trovata presente nel momento in cui i fatti materiali del Santo Sacrificio si svolgevano. È cosa buona, infatti, immaginare di trovarsi lì, come sotto la Croce durante la Santa Messa e domandarsi cosa avremmo fatto noi per consolarlo dei suoi patimenti, mentre turbe di uomini Lo cercavano per scatenare su di Lui ogni brutalità. È così contento Gesù che le anime ricordino cosa il Maestro ha sofferto per noi, che Grazie speciali saranno riservate a coloro che meditano la Sua Passione.

6. Quest’opera è rivolta ai sacerdoti o ai non consacrati?
Quest’opera della Quale si viene a conoscenza non per caso, è una vera e propria chiamata dal Cielo, che giubila ad ogni Fiat. È rivolta ad ogni anima che intenda approfondire i pensieri che albergavano in Gesù nelle ore più tragiche della Sua Gloriosa Vita terrena. Quindi è rivolta ad entrambe le categorie, alle quali è richiesto, e a ciascuno che ne venga a conoscenza, di adoperarsi per la sua massima diffusione. Gesù chiede espressamente a Luisa che ci sia almeno un’anima che mediti le Ore della Passione in ogni comunità sacerdotale e almeno un’anima in ogni città della terra. Ancora meglio, che farlo da soli, sarebbe che gruppi di 24 persone, organizzate tra loro, si dessero l’incarico di meditare ogni giorno un’ora della Passione ciascuno, in modo che per ogni giornata in tutte le 24 ore, Gesù sarebbe incessantemente accompagnato nei Suoi dolori. Per questo motivo sono nati in tutto il mondo questi gruppi di almeno 24 persone che si chiamano: Orologi Viventi (e molti sono perpetui, formati cioè da persone, anche dette “lancette” che una volta conclusa la lettura dell’intera opera, ricominciano daccapo, senza smettere mai per l’intera vita, cosa, anche questa desiderata e comunicata da Gesù a Luisa).

7. Qual è il momento e il luogo migliore per meditare un’Ora della Passione?
Sarebbe bene meditare la propria Ora nel momento in cui l’avvenimento che si medita è accaduto, ma spesso, per motivi di lavoro o di riposo, non potendo fermarsi a leggere o ad ascoltare il capitoletto che ci viene di volta, in volta assegnato, va bene anche meditarla in qualunque momento della giornata. È ottimo qualunque luogo, aperto o chiuso, meglio se silenzioso e riservato, che ci permetta e stimoli la massima intimità e concentrazione.

8. È utile tenere a mente la Passione di Cristo durante il giorno? E come fare?
Sì, è molto utile evitare che la meditazione inizi e si concluda col concludersi della lettura quotidiana. Per far sì che ciò che abbiamo letto e meditato operi dentro di noi, è bene scegliere una frase che ci ha colpito durante la lettura di ogni giorno e ripensarla spesso alla luce dei fatti quotidiani. Quella frase non mancherà di illuminare gli eventi della nostra vita, fornendo un taglio soprannaturale anche a ciò che ritenessimo apparentemente una sciocchezza. È utile, per chi lo desideri, tenere appeso ad una parete l’indice delle Ore e degli avvenimenti della Passione, per rammentare quello che succedeva a Gesù alle 16.00 alle 20.00 o alla mezzanotte. Lo scorrere dell’orologio domestico, acquisterebbe davvero un valore più alto del consueto tic-tac.

9. Cosa si intende per fiat, parola spesso usata da Luisa?
Si intende vivere ogni gesto, pensiero, passo e respiro alla presenza di Gesù. Fare ed essere tutto ciò che sarebbe o farebbe Gesù in ogni nostro momento. Significa vivere nella Divina Volontà, offrendo a Gesù il nostro corpo per lasciarLo ancora libero di operare sulla faccia della terra, anche per risarcirLo del Corpo che Gli abbiamo sottratto, uccidendolo.

Fatevi diffusori di questa magnifica opera, come Gesù ha espressamente chiesto a Luisa con le testuali parole: ”Diffondete questa Passione, quanto più potete”, motivo per il quale stiamo scrivendo, e abbracciate di tutto cuore personalmente, questa pia pratica, ottimo nutrimento per la vita spirituale, per la maggior Gloria di Dio, per salvezza delle anime e propria e buona meditazione a tutti.

ADVENIAT REGNUN TUUM FIAT VOLUNTAS TUA. AGNUS DEI, MISERERE NOBIS.

Veronica Cireneo
Fondatrice nel marzo 2020, in occasione della chiusura delle chiese dell’Orologio Vivente Perpetuo ”Corpo Mistico” tuttora in essere

Per aderire all’Orologio, anche fosse per il solo periodo quaresimale inviare proposta a Graziella via Email per avere le info necessarie.

Rendiamo grazie, per grazie, a Dio. PAX ET BONUM.

Articoli collegati

– Settimana Santa. Meditazione delle ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo – 4 aprile 2023 [QUI]
– Il sole della mia volontà – la biografia di Luisa Piccarreta – 4 marzo 2015 [QUI]

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