Il Pontificale nel 146° anniversario del pio transito del beato Papa Pio IX nella basilica di San Lorenzo fuori le Mura in Roma

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 09.02.2024 – Vik van Brantegem] – Mercoledì 7 febbraio 2024, memoria liturgica del beato Papa Pio IX, nel 146° anniversario del suo pio transito, è stato celebrato come da oltre 30 anni il solenne Pontificale presso la basilica di San Lorenzo fuori le Mura a Roma, dove le sue spoglie riposano in urna custodita nella cripta del protomartire Lorenzo dal 13 luglio 1881, dopo la sua morte nel 1878, per suo espresso desiderio; non senza polemiche e l’opposizione della politica anticlericale del tempo, per riposare tra i suoi sudditi romani, a campo Verano e nella basilica paleocristiana del primo martire romano.

La consuetudine ebbe inizio da quando nel 1992 si ricordò il bicentenario di nascita del Conte Giovanni Maria Mastai Ferretti, nato il 13 maggio 1792 a Senigallia, onde impetrarne la beatificazione prima, e poi – dopo essere stato proclamato beato II il 3 settembre 2000, durante il Grande Giubileo della Redenzione – la canonizzazione, che il mondo cattolico attende.

Nella sua omelia durante la Santa Messa di beatificazione, Papa Giovanni Paolo II disse: «Ascoltando le parole dell’acclamazione al Vangelo: “Signore, guidaci sul retto cammino”, il pensiero è andato spontaneamente alla vicenda umana e religiosa del Papa Pio IX, Giovanni Maria Mastai Ferretti. In mezzo agli eventi turbinosi del suo tempo, egli fu esempio di incondizionata adesione al deposito immutabile delle verità rivelate. Fedele in ogni circostanza agli impegni del suo ministero, seppe sempre dare il primato assoluto a Dio ed ai valori spirituali. Il suo lunghissimo pontificato non fu davvero facile ed egli dovette soffrire non poco nell’adempimento della sua missione al servizio del Vangelo. Fu molto amato, ma anche odiato e calunniato. Ma fu proprio in mezzo a questi contrasti che brillò più vivida la luce delle sue virtù: le prolungate tribolazioni temprarono la sua fiducia nella divina Provvidenza, del cui sovrano dominio sulle vicende umane egli mai dubitò. Da qui nasceva la profonda serenità di Pio IX, pur in mezzo alle incomprensioni ed agli attacchi di tante persone ostili. A chi gli era accanto amava dire: “Nelle cose umane bisogna contentarsi di fare il meglio che si può e nel resto abbandonarsi alla Provvidenza, la quale sanerà i difetti e le insufficienze dell’uomo”. Sostenuto da questa interiore convinzione, egli indisse il Concilio Ecumenico Vaticano I, che chiarì con magisteriale autorità alcune questioni allora dibattute, confermando l’armonia tra fede e ragione. Nei momenti della prova, Pio IX trovò sostegno in Maria, di cui era molto devoto. Proclamando il dogma dell’Immacolata Concezione, ricordò a tutti che nelle tempeste dell’esistenza umana brilla nella Vergine la luce di Cristo, più forte del peccato e della morte».

Anche quest’anno, promosso dalla basilica di San Lorenzo fuori le Mura e dall’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX, presieduto da S.E. il Conte Prof. Fernando Crociani Baglioni, il solenne Pontificale, accompagnato dal coro dei Cappuccini, è stato presieduto da Mons. Claudio Palumbo, Vescovo di Trivento nel Molise, universalmente riconosciuto come il maggiore storico vivente della figura e dell’opera del Pontefice passato alla storia come il Papa-Re. Fu Papa dal 16 giugno 1846 fino alla morte in Vaticano il 7 febbraio 1878, ultimo sovrano dello Stato Pontificio. Non contrastava il moto risorgimentale, ma auspicava l’unità d’Italia sotto forma federale, secondo la dottrina del Gioberti e del Rosmini, come auspicato anche dal Carlo Alberto di Savoia-Carignano, Re di Sardegna dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849.

Ogni anno, l’omelia di Mons. Palumbo, autentica “lectio magistralis” di storia dell’Ottocento, è attentamente seguita da studenti e docenti, scuole e università.
Mons. Claudio Palumbo, nato a Venafro il 30 gennaio 1965, è Presidente Onorario dell’Istituto di Studi Storici Beato Pio IX, è Segretario della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana; Vescovo delegato per la Dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi; Vescovo delegato per le Comunicazioni sociali; Commissario per gli studi in seno alla Commissione Episcopale per il Seminario Regionale.
Ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia nel Pontificio Seminario regionale di Chieti nel 1990 ed è stato ordinato sacerdote il 15 agosto dello stesso anno. Ha conseguito nella Facoltà di Storia della Chiesa della Pontificia Università Gregoriana la Licenza in Storia della Chiesa nel 1994 e il Dottorato nel 2006. È stato parroco di San Giovanni Bosco a Roccapipirozzi di Sesto Campano e di San Pietro Apostolo nella Cattedrale di Isernia. Nella sua diocesi ha svolto anche i servizi di archivista-bibliotecario, direttore dell’Ufficio per le Comunicazioni Sociali, direttore dell’Ufficio Beni Culturali, direttore della Scuola di formazione teologica per laici, Vicario Generale e Moderatore di Curia. Nell’ambito della Regione Ecclesiastica Abruzzese-Molisana è stato Vice Rettore del Pontificio Seminario Regionale di Chieti; Professore di Storia della Chiesa e Bibliotecario dell’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti; Professore di Storia della Chiesa negli Istituti di Scienze Religiose di Sulmona, Chieti, Pescara, L’Aquila e Campobasso; Professore di Storia della Chiesa antica e medievale nell’ Istituto Teologico-Filosofico Interprovinciale dei Frati Cappuccini di Campobasso.
Molteplici le sue pubblicazioni a carattere storico-teologico-canonistico, sparse in singole monografie, volumi miscellanei, riviste, voci di dizionari, con particolare predilezione per argomenti di Storia della Chiesa locale abruzzese-molisana nonché per la figura e l’opera di San Pietro del Morrone/Celestino V e di San Giovanni da Capestrano.
Il Santo Padre Francesco lo ha nominato Vescovo di Trivento il 5 giugno 2017.

Al Pontificale hanno partecipato rappresentanze di ordini religiosi e cavallereschi (il Sovrano Militare Ordine di Malta, l’Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme e il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio), università pontificie e statali, confraternite, associazioni, accademie di studi storici e giuridici, provenienti dall’Italia e da altri Paesi. Hanno presenziato personalità dei ceti storici, a vario titolo legati alla storia del Pontificato e dell’Ottocento: la Principessa Donna Patrizia Torlonia; la Contessa Anna Teodorani Fabbri, discendente dal Conte romagnolo Edoardo Fabbri, Primo Ministro laico di Papa Pio IX; la Marchesa Virginia Coda-Nunziante; l’Avv. Giampaolo Giorgio Berni Ferretti, discendente dalla famiglia di Papa Pio IX; la Contessa Antonella d’Amore Angiono; la Contessa Simona Cecilia Crociani Baglioni Farcaș; la Dott.ssa Tatiana Ciobanu e l’Avv. Marcela Ciobanu; il Nob. Avv. Roberto Saccarello, Cavaliere di Gran Croce di Grazia Magistrale e Delegato di Viterbo e Rieti dell’Ordine di Malta, Cavaliere di Gran Croce Jure Sanguinis con Placca d’Oro e Delegato della Tuscia e Sabina dell’Ordine Costantiniano, con il Primo Cappellano Vicario, Don Stefano Sivilla Clary, Cappellano di Merito con Placca (foto sotto).

Alla celebrazione liturgica è seguita una piacevole agape fraterna, per condividere in sede conviviale la gioia, l’entusiasmo, lo stare insieme di laici e sacerdoti tanto legati alla santa figura di Pio IX.
Foto di copertina: il Pontificale per il beato Pio IX presieduto dal Vescovo Claudio Palumbo a San Lorenzo fuori le Mura in Roma.