Raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Diritto alla vita, reddito di maternità, sostegno ai sofferenti”

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 02.02.2024 – Vik van Brantegem] – La domenica prossima 4 febbraio 2024, la Chiesa in Italia celebra la 46ª Giornata Nazionale per la Vita. Alla vigilia, sabato 3 febbraio parte da Roma la campagna nazionale di raccolta firme in tutta Italia per la proposta di legge di iniziativa popolare intitolata Diritto alla vita, reddito di maternità, sostegno ai sofferenti, alle ore 11.00 in largo di Torre Argentina (lato Feltrinelli) e banchetti in tutta Italia.
L’iniziativa popolare è stata presentata il 28 dicembre 2023 in Corte di Cassazione dal Comitato Promotore di “Una firma per la vita-Sostegno alla maternità e ai sofferenti” e il 29 dicembre 2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Il Comitato Promotore è composta da cittadini che ci mettano la faccia, persone che amano la vita e si impegnano per proteggerla. L’obiettivo di questa loro iniziativa è di veder garantita la tutela di tre diritti, una volta intangibili e ora messi drammaticamente in crisi:
1. Il diritto di ogni bambino a nascere senza essere sottoposto a selezione eugenetica o ad altri interventi violenti attuati da strutture sanitarie.
2. Il diritto di ogni donna ad essere sostenuta, se bisognosa, nella maternità.
3. Il diritto di ogni sofferente ad essere aiutato e curato, mai soppresso.
La proposta di legge di iniziativa popolare prevede di ricavare i fondi per il reddito di maternità e per il sostegno alla disabilità grave, dalla riduzione di spesa per armamenti e difesa militare.
Hanno già confermato la propria presenza domani a Roma, i rappresentanti di diversi movimenti e associazioni di area pro vita, a partire dal Popolo della Famiglia che parteciperà con il Presidente nazionale Mario Adinolfi.

«Intendiamo portare in Parlamento una proposta di legge che difenda la vita e la maternità e che si opponga all’aborto e all’eutanasia», ha spiegato Nicola Di Matteo, Primo Firmatario e Coordinatore del Comitato Promotore. «In particolare, chiediamo la firma a tutti gli Italiani per tutelare tre diritti, che una volta erano considerati intangibili e che ora sono drammaticamente in crisi: il diritto di ogni bambino a nascere senza essere sottoposto a selezione eugenetica o ad altri interventi violenti attuati da strutture sanitarie; il diritto di ogni donna ad essere sostenuta, se bisognosa, nella maternità; e il diritto di ogni sofferente ad essere aiutato e curato, mai soppresso».

Se anche tu ritieni cruciale la questione del diritto alla vita, del sostegno alla maternità e ai sofferenti, informati sulle iniziative di sensibilizzazione e sui banchetti che il Comitato Promotore organizzerà in tutta Italia, dove potrai firmare la proposta di legge.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito del Comitato Promotore “Una firma per la vita-Sostegno alla maternità e ai sofferenti” [QUI].
Se vuoi partecipare attivamente alla raccolta firme, contatta la segreteria del comitato via email [QUI] e riceverai tutte le informazioni necessarie.
La proposta di legge di iniziativa popolare
Visti gli articoli 1, 3, 29 e 37 della Costituzione repubblicana, oltre al testo del giuramento di Ippocrate fondante la professione medica, la seguente legge dispone quanto segue:
Art. 1: La Repubblica riconosce il diritto universale e inalienabile di ogni essere umano a nascere, fermo restando il diritto di ogni gestante alle cure necessarie alla tutela della propria vita, anche laddove comportassero come effetto indiretto la morte del nascituro. Per le madri cittadine italiane prive di sostegno economico è previsto su richiesta un reddito di maternità di mille euro al mese per i primi otto anni di vita del figlio, rinnovabili alla nascita di un secondo figlio, vitalizi alla nascita del quarto figlio o di un figlio disabile.
Art. 2: La Repubblica riconosce il diritto universale e inalienabile di ogni essere umano, una volta concretizzato il suo diritto alla nascita, a non essere mai e per nessuna ragione soppresso. Al disabile grave sono garantiti le cure e il sostegno economico per far concretamente fronte alla propria condizione.
Art.3: Coloro che esercitano la professione medica non possono somministrare, neppure se richiesti, farmaci mortali e similmente a nessuna donna possono fornire supporto chirurgico o farmacologico (fatta salva l’eccezione prevista all’articolo 1) per provocare un aborto. Chi infrange questa norma è radiato dalla professione medica e punito con la reclusione da sei a dodici anni.
Art.4: I fondi per il reddito di maternità e per il sostegno alla disabilità grave, quantificati in 5 miliardi di euro annui con risparmi da portare a riserva, sono prelevati dal cespite del bilancio dello Stato che prevede l’innalzamento di spesa per armamenti e difesa militare al 2% del Pil. Tale innalzamento, previsto in 13 miliardi di euro annui a regime, è ridotto a 8 miliardi di euro.