Civitavecchia ricorda la storica visita di Giovanni Paolo II con una statua

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.01.2024 – Włodzimierz Rędzioch] – Era il 19 marzo 1987 quando Papa Giovanni Paolo II visitò Civitavecchia. Una giornata indimenticabile per la comunità di questa città laziale che, sistematicamente, viene ricordata con diverse iniziative. Qualche anno fa ad Alessandro Scotto e Manuel Gregori, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell’Associazione Civitavecchia 2000, è venuta in mente l’idea di ricordare San Giovanni Paolo II con un segno indelebile: una statua.

Il progetto si è potuto realizzare grazie all’impegno del Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia, Mons. Gianrico Ruzza, e il contributo delle imprese industriali del territorio e della Fondazione Cariciv. Per la diocesi, i lavori sono stati seguiti da Mons. Cono Firringa, Parroco della cattedrale, e Stefano Fantozzi, Gendarme vaticano in pensione.
Così, sabato 20 gennaio 2024, un giorno particolarmente freddo ma solare, alle ore 16.00 in piazza Vittorio Emanuele davanti alla cattedrale, si è svolta la cerimonia d’inaugurazione della statua di San Giovanni Paolo II, che è stata “svelata” da Mons. Ruzza, unitamente al Sindaco Ernesto Tedesco, Gabriella Sarracco, Presidente della Fondazione Cariciv, e Cristiano Dionisi, Presidente Unindustria Civitavecchia.

Subito dopo, il coordinatore dei lavori, Stefano Fantozzi (nella foto sopra), ha ringraziato il Vescovo Ruzza per il suo grande impegno nella realizzazione dell’opera e con commozione ha ricordato che ebbe il privilegio di servire Giovanni Paolo II, “gigante della storia e della Chiesa”, in tutti gli anni del pontificato; ebbe anche l’onore di partecipare nell’organizzazione della sua storica visita a Civitavecchia del 19 marzo 1987, la festa di San Giuseppe Artigiano, giornata memorabile.

Successivamente, il Vescovo Ruzza ha benedetto la statua, sottolineando che esponendo alla venerazione del popolo di Dio l’immagine di San Giovanni Paolo II, “si vuole prima di tutto rendere gloria a Dio, fonte di ogni santità. La Chiesa offre alla devozione dei fedeli immagini dei santi, che guidati dallo Spirito Santo sono diventati amici di Gesù, esempi da imitare, che ci soccorrono ed intercedono per noi”.
In seguito sono intervenuti: il Sindaco Tedesco, il Presidente Dionisi, il Presidente Sarracco e l’autore della scultura, Ettore Marinelli, che ha accennato la storia della Pontificia Fonderia Marinelli della famiglia, la più antica in Europa, dove è stata fusa la statua, raccontando la “genesi” della scultura di Giovanni Paolo II.

Prima della conclusione della cerimonia, Mons. Ruzza ha fatto una profonda riflessione su San Giovanni Paolo II, “un uomo di Dio” ma anche “un gigante della storia, impegnato contro tutti i totalitarismi”.
Mons. Ruzza ha citato Gorbaciov, il quale ammise che “Papa Wojtyła ebbe il ruolo decisivo nel far crollare il muro delle dittature spietate e oppressive”. “Giovanni Paolo II – ha proseguito Mons. Ruzza – era un uomo che ha portato la Chiesa dentro la modernità con coraggio e fermezza. E per questa città ha avuto parole di gioia, speranza ed incoraggiamento, affermando che il lavoro non doveva essere schiacciato dalla tecnologia, dall’esasperato produttivismo ma deve essere un’occasione per far crescere la persona”. Già allora, anticipando i tempi, invitava “alla vita sana e sobria” segnalando il “problema dell’inquinamento”. Il Papa parlava anche dell’incoraggiamento e di speranza per le famiglie da custodire e difendere: per lui la famiglia è una “comunità d’amore dove tutti si sentono capiti, accolti ed amati”.
“Volevo ricordare questo grande testimone, oltre che santo, grande uomo della storia, onorarlo, memore di quanto ha donato a questa città, all’Italia, al mondo, alla storia, ci aiuterà ad essere fedele al nostro dovere di ogni giorno” – ha proseguito Mons. Ruzza.
Concludendo, Mons. Ruzza ha ricordato la grande devozione di Papa Wojtyła alla Madonna, perciò, “passando davanti alla statua di San Giovanni Paolo II sarà un modo per pensare anche a Maria Santissima”. E proprio per onorare il Papa mariano, alla fine della cerimonia tutti hanno cantato una canzone tanto cara a Giovanni Paolo II, “Madonna Nera”, dedicata alla Madonna venerata da tutti i polacchi nel santuario di Czestochowa.
Dalla piazza davanti alla cattedrale San Giovanni Paolo II con le braccia alzate nel gesto di saluto veglierà su questa città portuale e ricorderà alle generazioni future quella visita indimenticabile del 1987.
Questo articolo è stato pubblicato su ACI Stampa [QUI]
