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Vanessa Palucchi: il Terzo Settore è necessario per il welfare italiano

“L’attuale sistema di welfare risulta essere frammentato e non in grado di garantire la presa in carico tempestiva, globale e continuativa di chi si trova in condizioni di fragilità, marginalità o è a rischio esclusione sociale. E’ un sistema che non riesce a promuovere quella coesione sociale imprescindibile per superare le diseguaglianze e contrastare le crescenti forme di povertà, oltre che per affrontare le emergenze sanitarie, economiche e sociali. E che deve, quindi, essere progressivamente sostituito da un modello inclusivo basato sul riconoscimento dei diritti”:

Tre appelli di papa Francesco all’Inps per un buon welfare

Ricevendo i dirigenti dell’Inps, istituto della previdenza sociale che festeggia i 125 anni di vita, che insieme agli oratori ed al volontariato è una peculiarità italiana, papa Francesco ha ribadito che occorre tutelare la dignità del lavoro ed un futuro ai giovani:

Sport for Inclusion Network, costituito l’ETS delle Fondazioni per lo Sport Inclusivo

Nato prima come coordinamento informale, adesso lo ‘Sport for Inclusion Network’ è diventato un Ente di Terzo Settore voluto da 21 fondazioni che tra le loro azioni hanno il sostegno e la promozione dello sport come strumento d’inclusione. Si tratta della prima Rete tematica tra fondazioni in Italia, un progetto di sistema a che raccoglie alcune tra le pratiche più interessanti di sport inclusivo ma che, soprattutto, vuole mantenere sempre accese le luci sull’azione sportiva come strumento privilegiato di benessere sociale, incontro con le fragilità e salute pubblica.

Gli italiani verso le elezioni

Con il decreto del Presidente della Repubblica n. 96 del 21 luglio, il Presidente della Repubblica ha sciolto le Camere e con d. P.R. n. 97 della stessa giornata è stata fissata al 25 settembre prossimo la convocazione dei comizi per le elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Queste elezioni politiche (per la prima volta nella storia repubblicana italiana) si svolgeranno in autunno, per cui i partiti avranno poco tempo per prepararsi al voto.

Debutta ‘Cose buone dal mondo’: progetto di catering multietnico che promuove intercultura e inclusione nel Sud Salento

Sedersi a tavola non solo per deliziare il palato ma anche per scoprire nuove culture e tradizioni, sostenendo al tempo stesso l’autonomia socio-lavorativa dei migranti del territorio: è questa l’idea portante di ‘Cose buone dal mondo’ progetto di catering multietnico che fa il suo debutto oggi nello scenografico agrumeto del Palazzo Baronale di Tiggiano con una cena a base di piatti siriani, tunisini e albanesi.

La Chiesa invita a costruire condizioni dignitose per i lavoratori

“Il lavoro è un fattore indispensabile per costruire e preservare la pace. Esso è espressione di sé e dei propri doni, ma anche impegno, fatica, collaborazione con altri, perché si lavora sempre con o per qualcuno. In questa prospettiva marcatamente sociale, il lavoro è il luogo dove impariamo a dare il nostro contributo per un mondo più vivibile e bello”: così scrive papa Francesco nel messaggio per la LV giornata per la pace ‘Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura’.

10 punti per un nuovo welfare di comunità e per i giovani

La Rete ‘Per un nuovo Welfare’, di cui l’Azione Cattolica Italiana fa parte, formata da oltre 100 associazioni ed enti che hanno sottoscritto il 17 aprile 2020 l’Appello della società civile per la ricostruzione di un welfare a misura di tutte le persone e dei territori, hanno scritto al presidente del Consiglio Mario Draghi, ai ministri Andrea Orlando, Roberto Speranza, Marta Cartabia, Patrizio Bianchi, Mara Carfagna, alle Commissioni Affari Sociali e Affari Costituzionali di Camera e Senato, suggerendo, in 10 punti, proposte concrete da recepire nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) su come intervenire sul Sud, sulla rieducazione penale, sulla medicina territoriale, sullo Ius soli e i diritti di cittadinanza in genere, sullo sviluppo sostenibile dei Piccoli comuni e delle Aree interne, sul welfare di prossimità per gli anziani e le persone vulnerabili, sull’agricoltura, le fonti energetiche, la difesa nonviolenta della patria, la riforma del Reddito di cittadinanza, la povertà educativa e i Neet.

Il coronavirus nelle RSA

Il coronavirus è stato un ciclone che si è abbattuto su migliaia di case di riposo, in particolare quelle della Lombardia, dove è concentrato oltre il 20% delle 4.629 residenze e dei 300.000 ospiti, che nella regione epicentro della pandemia in Italia, sono per il 94% non autosufficienti.

Acli: dalla lezione del coronavirus una sanità a misura della persona

“Il virus divide, allontana, ci porta ad isolarci. Accettiamolo come provocazione e richiamo perché troppe volte la nostra vita quotidiana si rassegna alle divisioni, alle rotture nelle relazioni e nei rapporti. E appartenere alla Chiesa dice proprio il contrario rispetto all’isolamento”: lo ha affermato il sottosegretario della Cei, don Ivan Maffeis, in un’intervista a Tv2000 trasmessa durante la diretta dello speciale ‘Buonasera dottore’ sull’emergenza coronavirus in onda mercoledì 4 marzo.

Il volontariato marchigiano per un nuovo welfare

“Per essere sempre di più una Comunità nelle Marche, serve discutere di etica e di comportamenti positivi riconosciuti, come quelli che quotidianamente troviamo nei gesti degli oltre 40.000 volontari marchigiani, … dobbiamo anche disconoscere gli atteggiamenti ostili e l’indifferenza, dando valore alla solidarietà, un carattere che ci ha sempre contraddistinto ma che oggi, in una società in cui crescono le diseguaglianze, viene messo in discussione”.

Con queste parole si apre il ‘Manifesto per le Marche solidali’, il documento promosso da CSV Marche, Forum regionale terzo settore, Acli, Arci, Auser e Avis Marche, e presentato in occasione dell’evento ‘Ripartiamo dai valori’, organizzato ad Ancona per celebrare la Giornata internazionale del volontariato.

Un incontro al quale sono intervenuti i presidenti delle 6 organizzazioni promotrici, rappresentanti delle istituzioni (tra cui il Presidente della Regione Marche, che, impossibilitato a partecipare, ha inviato un video-messaggio) e del Consiglio regionale del volontariato, una platea di volontari e associazioni attive in numerosi settori (socio-assistenziale, donazioni, attività aggregative, salute mentale, pubblica assistenza…).

Nel manifesto le associazioni promotrici mettono in evidenza un punto importante per la società, la possibile fine della solidarietà: “Nell’attuale clima di diffidenza, cresciuto anche a causa di una politica che ne trae consenso, sempre più spesso le nostre organizzazioni finiscono nel mirino di attacchi strumentali e generalisti, sono chiamate a giustificarsi, a dimostrare trasparenza, a misurare progetti e bilanci.

Questo è il frutto di una narrazione parziale del nostro operato, è una tendenza che necessita di essere invertita attraverso il racconto reale del nostro impegno. La ricchezza di legami e di possibilità che noi offriamo a tutti i marchigiani che hanno voglia di essere cittadini attivi è ampissima. Donazione, ambiente, socio-sanitario, longevità attiva, promozione culturale e ricreativa, protezione civile sono solo alcuni dei campi nei quali siamo in prima linea, attraverso una forma di collaborazione sussidiaria con tutti i livelli di organizzazione pubblica”.

Il manifesto riconosce ancora di più la necessità di Europa: “Crediamo in un’Europa dove i volontari siano riconosciuti come fondamentali attori nella costruzione di una società coesa, sostenibile e inclusiva, basata sulla solidarietà e sulla cittadinanza attiva. Abbiamo bisogno di un’Europa capace di sostenere lo sviluppo di politiche e programmi che possano incoraggiare, inspirare e sostenere un associazionismo qualificato, preparato ed efficace.

Che sappia facilitare e incoraggiare la collaborazione intersettoriale di qualità, basata su buone pratiche per la promozione dei valori di cui siamo portatori, per l’affermazione a livello europeo del giusto ruolo del volontariato, che non è quello di sostituzione di lavoratori a basso costo ma di elemento rafforzativo della partecipazione dei cittadini, della coesione sociale e può essere volano per la creazione di nuovi posti di lavoro in professioni ed attività nuove rispetto a quelle già esistenti”.

Ed invita l’Italia a riconoscere l’operato del Terzo Settore e del volontariato: “Crediamo che l’Italia saprà uscire a testa alta da questo momento di crisi valoriale e saprà ritrovare la sua vocazione solidale, tendendo la mano a chi è più fragile. Per questo ci vuole l’aiuto di tutti noi, dobbiamo lottare ogni giorno per affermare i nostri valori, anche quelli che abbiamo sempre considerato ormai scontati. La cura dell’ambiente, l’aiuto verso chi è in difficoltà, l’equità sociale sembrano oggi in discussione nella nostra società. Il Terzo settore invece li traduce quotidianamente in azioni, per migliorare la condizione delle persone e dei territori”.

Infine l’intento del manifesto è quello di sancire il legame che unisce l’associazionismo marchigiano e rilanciare il ruolo che il volontariato può e deve giocare come protagonista di un nuovo welfare regionale: “Nella Regione Marche, grazie alla nostra capacità di dialogo, ai contenuti del nuovo piano sociale regionale e al percorso di recepimento della riforma del terzo settore, ci sono oggi le condizioni per promuovere un modello di welfare partecipato e sostenibile.

Possiamo ambire ad aggiungere alcuni elementi di efficacia al programma della L.328/2000, nell’ambito della sussidiarietà con le istituzioni chiedendo che siano potenziati gli strumenti istituzionali per realizzare veri percorsi di partecipazione che coinvolgano l’associazionismo e il Terzo Settore, che si possa davvero pianificare insieme in co-programmazione e promuovere co-progettazioni”.

Per questo il volontariato marchigiano è invitato ad essere protagonista del nuovo welfare: “Abbiamo di fronte sfide difficili; come tutti oggi siamo coinvolti in prima linea per la sostenibilità ambientale, a partire dalla lotta ai cambiamenti climatici, dove le conseguenze sempre più evidenti e drammatiche, fanno pagare il prezzo più alto alle persone e ai territori più deboli e fragili. Il volontariato può e deve giocare un ruolo determinante nell’accompagnare le Marche verso un nuovo modello di progresso, un coraggioso ‘green new deal’, per una comunità più bella, equa e solidale ed una economia ‘umanizzata’ più sostenibile, circolare e civile”.

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