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Da Budapest un invito a pregare

Ma a cosa servono i Congressi Eucaristici? E’ stato spiegato da mons. Piero Marini, presidente del Pontificio comitato per i congressi eucaristici internazionali, nella celebrazione eucaristica del Congresso eucaristico internazionale in svolgimento a Budapest: “I Congressi Eucaristici Internazionali sono l’occasione per riunire la Chiesa intorno all’Eucaristia, cuore della vita cristiana e spazio straordinario per l’evangelizzazione della società”.

Nell’omelia mons. Marini ha affermato che l’Eucarestia è un viatico: “In questa celebrazione, mentre si accosta a noi il medico divino, ci rendiamo conto che l’Eucaristia, che pure dobbiamo ricevere purificati dai nostri peccati, non è principalmente il sacramento dei giusti, ma è anche il viatico per noi poveri peccatori. Al momento della comunione dopo aver detto: ‘Signore, io non son degno’, ‘tendiamo’ la nostra mano verso il pane consacrato e lasciamoci afferrare dalla mano del Signore Risorto. Egli viene a salvarci. Viene per aiutarci ad uscire dalle difficoltà in cui viviamo, per continuare con rinnovato entusiasmo il cammino della nostra vita di fede”.

Infine il Congresso Eucaristico è un’occasione per i credenti: “L’Eucaristia attende di essere vissuta nel cammino della vita quotidiana. Vivere della liturgia che si celebra significa vivere di ciò che la liturgia fa vivere: il perdono invocato e donato, la parola di Dio ascoltata, l’azione di grazie innalzata, l’Eucaristia ricevuta come comunione… Questo Congresso eucaristico ci insegni che celebrare l’Eucaristia è sempre per noi portare a compimento la legge dell’amore che riceviamo dal Signore e che il Signore vuole che la trasmettiamo agli altri”.

Ed il mistero dell’Eucaristia è stato preso in esame da diversi punti di vista da parte di dodici relatori provenienti da nove paesi su tre continenti, tra il 2 e 4 settembre a Esztergom, all’evento preliminare del Congresso Eucaristico Internazionale. Una delle affermazioni più importanti del convegno scientifico organizzato con più di 300 partecipanti era che non è sufficiente una nuova evangelizzazione non avente come obiettivo il centro eucaristico della fede vivente, e non è sufficiente il perfezionamento della catechesi mirato soltanto alla predicazione: bisogna esercitare la fede viva che comprende la prassi liturgica.

Dall’altra parte il forum ha anche evidenziato che la teologia e la liturgia dell’Eucaristia non possono dividersi, la teologia e il discorso liturgico esistono insieme e si completano a vicenda,  come ha domandato il card. Péter Erdő:

“Come sorge vita e speranza dall’Eucaristia per l’uomo del ventunesimo secolo, che vive tra paure, vorrebbe proteggere l’ambiente creato, ma non sa esattamente come, si preoccupa per la sua cultura esaurita, sente che senza il cristianesimo il mondo sarebbe più povero, ma non sa come rendere vitale e efficace questa forza meravigliosa per l’umanità di oggi?”

I relatori hanno indicato che, se vorremmo conservare la liturgia della Chiesa anche nel futuro, al posto della desacralizzazione e della deformazione si deve continuare a considerarla come un evento sacro, in un rigido contesto formale.

(Foto: Vatican News)

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