Tag Archives: Vangelo

Mons. Bettazzi: nell’amore di Dio, nella pazienza di Cristo

“Spirituale vicinanza ai familiari e a quanti piangono la scomparsa del presule così tanto amato e apprezzato da coloro che ha incontrato nel suo lungo e fecondo ministero”: ad esprimerla è stato papa Francesco nel telegramma di cordoglio, inviato tramite il Segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, al vescovo di Ivrea, mons. Edoardo Aldo Cerrato, per la morte, avvenuta il 16 luglio a 99 anni, del vescovo emerito di Ivrea, mons. Luigi Bettazzi.

Papa Francesco: i martiri sono testimoni della fede

“In vista del prossimo Giubileo del 2025, che ci vedrà raccolti come ‘Pellegrini di speranza’, ho costituito presso il Dicastero delle Cause dei Santi la ‘Commissione dei Nuovi Martiri – Testimoni della Fede’, per elaborare un Catalogo di tutti coloro che hanno versato il loro sangue per confessare Cristo e testimoniare il suo Vangelo”:

Papa Francesco: annunciare il Vangelo come Pietro e Paolo

Al termine della recita dell’Angelus della festa dei santi Pietro e Paolo papa Francesco ha descritto le caratteristiche dell’apostolo, su cui Gesù ha fondato la Chiesa, perché, nonostante le ‘cadute’, si è messo alla Sua sequela, fino al martirio:

Papa Francesco: far germogliare la speranza del Vangelo

Ieri papa Francesco ha ricevuto i partecipanti al 34° Capitolo Generale degli Agostiniani dell’Assunzione, offrendo una meditazione sulla speranza del Regno di Dio, in quanto il tema dell’assemblea è incentrato appunto sul passo evangelico dell’annuncio del Regno di Dio, ‘Vivere e annunciare la speranza del Vangelo’:

Padre Ramina, rettore del Santuario, Sant’Antonio è un santo ‘avventuroso’

E’ sant’Antonio che predica ai pesci l’immagine che rappresenta il filo conduttore della 17^ edizione del Giugno Antoniano 2023 e della ‘Tredicina’ a sant’Antonio da Padova con un riferimento ad un altro anniversario antoniano, sempre incentrato sulla predicazione di sant’Antonio, come spiega p. Antonio Ramina, rettore della basilica di sant’Antonio da Padova:

“Se lo scorso anno ricordavamo l’ottavo centenario della ‘prima predica’ del Santo a Forlì (1222), quest’anno ricordiamo gli 800 anni della predica ai pesci, a Rimini. Le fonti ricordano infatti come, nel 1223, il giovane frate Antonio, non ascoltato dalle persone, decide di annunciare il Vangelo a ‘creature non ragionevoli’, come appunto i pesci. Sono queste creature semplici e innocenti che, a differenza degli uomini, mostrano una grande attenzione e venerazione per le parole del francescano. Saputo poi di questo fatto prodigioso, saranno le persone a commuoversi e seguire l’insegnamento dei pesci, ascoltando le parole di Antonio”.

L’immagine scelta è un affresco di Pietro Annigoni custodito nella Cappella delle Benedizioni al Santo, eseguito nel 1981: “Un paesaggio essenziale, scarno, a tratti desolato, con dei relitti sullo sfondo. Un’immagine quasi di guerra, come ci hanno purtroppo abituato i diversi servizi e reportage dalle molte, troppe, zone di conflitto che devastano il mondo, tra tutte quella in Ucraina e quella recentissima in Sudan.

Un monito per ribadire agli uomini, soprattutto ai potenti, di non essere sordi al Vangelo come lo fu la popolazione di Rimini di 800 anni fa, ma di comportarsi come quegli umili pesci, ascoltando la Parola di Dio e le parole di quanti, nel mondo, in primis la Chiesa e papa Francesco, pregano e si spendono per la pace e la cessazione delle ostilità”.

Per quale motivo la festa di quest’anno ha come immagine quella di sant’Antonio che predica ai pesci?

“Vogliamo accogliere questo episodio come segno della determinazione del Santo: il Vangelo va comunque annunciato, anche laddove sembra che nessuno lo possa accogliere.  Quando meno ce lo aspettiamo e ci pare sia inutile annunciare il Vangelo, c’è invece chi lo ascolta e ne fa tesoro. Nessun terreno umano è così sterile e nemico da non essere attirato dalla bontà del Signore”.

In quale modo annunciare il Vangelo oggi?

“Annunciare il Vangelo oggi domanda, come da sempre, la capacità di lasciarsi interrogare da ciò che accade, dalla realtà. Sembra una cosa scontata e facile, in realtà ciò che tante volte osserva papa Francesco, la realtà è superiore all’idea, è un principio assai impegnativo. Domanda infatti l’intelligenza di cogliere le domande che il presente manifesta, spesso a sua insaputa; l’umiltà di non mettere in moto schemi prefissati; la creatività di offrire risposte pertinenti. E, anche questo come da sempre, il primo modo di annunciare il Vangelo è quello di una testimonianza di vita coerente e gioiosa. Aggiungerei che oggi, l’annuncio del Vangelo, domanda anche il coraggio di rinunciare a super-strutture, e di affidarsi soprattutto al contatto personale”.

Il messaggio di sant’Antonio è ancora attuale dopo 800 anni?

 “Tutti i grandi santi hanno vissuto e annunciato il Vangelo in modo geniale, e dunque da loro sempre si può imparare qualcosa di prezioso. Occorre interrogarli, comprendendoli nel contesto del loro tempo, facendoli parlare oggi.

Nel caso di sant’Antonio l’attualità del suo messaggio sta innanzitutto nella ostinazione con cui si è opposto alle ingiustizie e alle sopraffazioni: non ha mai temuto di parlare in modo deciso contro tutto questo, senza lasciarsi intimorire dai potenti: né dai politici, né dagli uomini di Chiesa.

Inoltre la sua parola e la sua delicatezza evangelica ci trasmettono ancora l’importanza di dare fiducia agli altri: se Antonio è sempre stato molto netto contro le più diverse forme di peccato e sfruttamento, ha sempre accordato a tutti la possibilità di ripartire fiduciosi, affidandosi alla misericordia del Signore, da ricevere come dono”.

 Ad agosto Lisbona ospita la GMG: cosa può dire sant’Antonio a loro?

 “Sant’Antonio può offrire ai giovani l’esempio di un’esistenza bella e pienamente vissuta. Vorrei dire che la sua vita è sempre stata avventurosa, nel senso che i suoi progetti spesso sono stati scombinati da ciò che gli accadeva, dal disegno di Dio sulla sua vita. Dunque una vita non noiosa, ma animata dal desiderio di donare vita agli altri, in modo sempre nuovo”.

(Tratto da Aci Stampa)

Ricordare l’impegno civile e di fede di don Giovanni Minzoni

Nelle scorse settimane a Roma Pier Luigi Castagnetti, in occasione del centenario della morte di don Giovanni Minzoni, promosso da Masci, Agesci ed ACI ha ricordato il suo ruolo nella formazione dei giovani per la giustizia in un incontro, aperto dal sen. Lorenzo Basso, da Massimiliano Costa, presidente del Masci, e da Francesco Scoppola e da Roberta Vincini, presidenti del Comitato nazionale Agesci, e Francesco di Fonzo, presidente nazionale del FSE.

Luigi Savaré e la passione per l’oratorio

Mi sono resa conto di conoscere poco la storia del fondatore dell’oratorio della mia parrocchia. Ho più informazioni riguardo la storia  di altri preti, i quali hanno fatto molto per i giovani, ma poco su Don Luigi Savaré (15 agosto 1878 – 22 marzo 1949). Il Servo di Dio è stato considerato da subito Santo dai lodigiani i quali, dopo la sua morte, si sono prodigati per far conoscere la sua vita.

Il papa ai missionari: l’annuncio del Vangelo è essenziale

Ieri papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri della Conferenza degli Istituti Missionari in Italia nel 50^ anniversario della fondazione, sottolineando che la Chiesa è missionaria: “Da mezzo secolo vi dedicate a promuovere la missione ad gentes in Italia, facendovi voce di migliaia di missionari e missionarie che, votandosi all’annuncio di Cristo, in realtà parlano a tutti di una dimensione della vita cristiana, quella missionaria, propria di ogni battezzato in virtù del Battesimo”.

Papa Francesco: il Vangelo si annuncia con prontezza

“Ieri ricorreva il 60° anniversario dell’Enciclica ‘Pacem in terris’, che san Giovanni XXIII indirizzò alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra i due blocchi contrapposti nella cosiddetta guerra fredda. Il Papa aprì davanti a tutti l’orizzonte ampio in cui poter parlare di pace e costruire la pace: il disegno di Dio sul mondo e sulla famiglia umana. Quell’Enciclica fu una vera benedizione, come uno squarcio di sereno in mezzo a nubi scure. Il suo messaggio è attualissimo… Invito i fedeli e gli uomini e le donne di buona volontà a leggere la Pacem in terris, e prego perché i Capi delle Nazioni se ne lascino ispirare nei progetti e nelle decisioni”: lo ha ricordato papa Francesco al termine dell’udienza generale odierna con l’invito a pregare per la pace in Ucraina.

Paolo De Martino racconta l’amore gratuito di Dio

Luca è il vangelo dei lontani, dei dubbiosi, degli smarriti. E’ il vangelo della relazione con Dio. Per il lettore il significato del vangelo di Luca può essere sorprendente: perché è rivolto alla persona per come essa è, con la sua storia, con le sue fragilità, i suoi sbagli. L’autore del volume ‘Dio ama gratis. In cammino con Luca’, prof. Paolo De Martino, responsabile dell’Apostolato Biblico nella diocesi di Torino, magistralmente mostra quanto l’evangelista Luca assomigli all’uomo e alla donna contemporanei: Luca proviene e vive in un ambiente lontano dalla spiritualità.

89.31.72.207