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Mons. Pascarella: fidiamoci di Gesù e non avremo paura

Sabato 19 giugno la Chiesa di Ischia ha accolto il suo nuovo vescovo, mons. Gennaro Pascarella, che unisce nella sua persona anche la guida della Chiesa di Pozzuoli. Ad accoglierlo al suo arrivo in motonave, è stato il suono della campane di tutte le chiese dell’isola. Un gesto voluto dal suo predecessore, mons. Pietro Lagnese, ora vescovo di Caserta, come gesto di benvenuto corale.

Nella lettera ai fedeli mons. Pascarella ha sottolineato l’importanza di ‘uscire’: “Nella mia vita ho cercato costantemente di comprendere la volontà di Dio su di me e di aderirvi, anche quando metteva a soqquadro i miei progetti. Mi sono fidato del Signore, che mi ha sempre accompagnato, anche nei momenti più difficili e duri. Nel discernimento ho fatto presenti le mie debolezze anche fisiche; ma poi ho aderito con serenità ad un progetto nuovo”.

Ha chiesto ai fedeli di mettere al centro Gesù: “Sia sempre Lui il “centro” della nostra vita, la bussola del nostro cammino, il senso del nostro vivere e morire. Annunciamo senza sosta a noi stessi, alle nostre comunità che Egli è veramente risorto, che Egli vive, Egli ci ama immensamente, è presente nella nostra vita e nella storia. Aderiamo a Lui con rinnovato entusiasmo. Ascoltiamo con rinnovato ardore la sua Parola. Allora il fuoco brucerà dentro di noi ed esso non potrà non bruciare; con le parole e la vita non potremo non annunciare questa bella notizia che ha portato ‘cose nuove’, anche se non tutti le vedono!”

Importante in questo momento è il discernimento: “Vengo da voi innanzitutto per ascoltare e dialogare per operare insieme un discernimento sui passi da fare. Il discernimento ha bisogno di pazienza, umiltà, fedeltà, apertura, ascolto della Parola di Dio e dei segni dei tempi, fiducia nella presenza e nell’assistenza dello Spirito Santo…

E’ importante porre i passi giusti in questa fase importante della nostra Chiesa. Consapevole della mia età ho chiesto un aiuto, che mi è stato promesso, perché voglio dedicare a voi tempo ed energie. Lo Spirito Santo ci aiuti ad essere discepoli missionari, ad essere autentici annunciatori e testimoni del Signore crocifisso e risorto e del suo Vangelo, singolarmente e comunitariamente”.

E nell’omelia mons. Pascarella ha detto ai fedeli di essere venuto “tra voi in punta di piedi. Il mio programma è innanzitutto ascoltare, conoscere, dialogare per discernere; in due parole: ‘camminare insieme’. Assieme sacerdoti, diaconi, religiosi, religiose, laici vogliamo metterci in ascolto della Parola di Dio, luce per i nostri passi e lampada per il nostro cammino.

Il Vangelo che abbiamo ascoltato poco fa ci ha presentato una scena, che a voi isclani, circondati dal mare e costretti a utilizzare barche e navi, richiama la vostra vita. Una ‘grande tempesta di vento’ all’improvviso si abbatte sulla barca sui cui si trovavano Gesù e i suoi apostoli… Ecco la fede non ci fa annegare nella paura, ci apre gli occhi su Qualcuno che ci tende la mano, tirandoci fuori dalle acque tempestose”.

Infine ha concluso l’omelia con una domanda: “Cosa importa, mio Dio, in questo momento? Credere al tuo amore e amarti in questo momento. Amarti concretamente nel fratello e nella sorella che mi doni di incontrare, privilegiando come hai fatto tu, chi in vario modo ferito dalla vita! Amarti importa, mio Dio, e amare come Tu ami. E con questo animo che vengo per servire nel ministero che papa Francesco ha voluto affidarmi. Sia questo il nostro programma di vita”.

(Foto: Diocesi di Ischia)

Papa Francesco: la fede non è quieta

Oggi, nella festività di san Marco evangelista, papa Francesco nella messa mattutina in streaming da Santa Marta ha pregato per coloro che lavorano nel settore dei servizi funebri: “Preghiamo insieme oggi per le persone che svolgono servizi funebri. E’ tanto doloroso, tanto triste quello che fanno loro e sentono il dolore di questa pandemia così vicino: preghiamo per loro”.

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