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Il papa invita i vescovi europei a raccontare Gesù

Ieri, con la messa presieduta da papa Francesco nella basilica di san Pietro, è iniziata l’assemblea giubilare del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, terminata con una preghiera sulla  tomba di san Pietro per rinnovare insieme la professione di fede e dopo una sosta e un momento di preghiera personale presso le tombe di San Paolo VI e di papa Giovanni Paolo I, hanno concluso il breve pellegrinaggio di gratitudine ai papi che hanno accompagnato il CCEE in questi 50 anni, presso la tomba di san Giovanni Paolo II con la recita della preghiera a Maria, Madre d’Europa, scritta proprio dal santo papa polacco a conclusione dell’esortazione apostolica ‘Ecclesia in Europa’.

A Varsavia beatificati il card. Wyszyński e madre Elisabetta Róża Czacka

“Oggi, non lontano da qua, a Varsavia, vengono proclamati Beati due testimoni del Vangelo: il Cardinale Stefan Wyszyński ed Elisabetta Czacka, fondatrice delle Suore Francescane Serve della Croce. Due figure che conobbero da vicino la croce: il Primate di Polonia, arrestato e segregato, fu sempre pastore coraggioso secondo il cuore di Cristo, araldo della libertà e della dignità dell’uomo; Suor Elisabetta, che giovanissima perse la vista, dedicò tutta la vita ad aiutare i ciechi. L’esempio dei nuovi Beati ci stimoli a trasformare le tenebre in luce con la forza dell’amore”.

Sant’Agostino: solo Dio risponde al cuore dell’uomo

“La Divina Provvidenza ha disposto che il corpo  di sant’Agostino giungesse a Pavia: è un dono e un grande compito. Da questa gloriosa basilica di san Pietro in Ciel d’Oro, la sua voce  si alza ed è eco dei secoli: ricorda a noi, all’Italia, alla stanca Europa, culla del cristianesimo, che solo Dio risponde al cuore dell’uomo, solo Lui è il senso della storia. In tempi turbolenti e confusi, senza timore di nessuno, Agostino ha levato la sua voce e ha affermato Cristo unico Salvatore”.

Almuzara: la Sagrada Familia opera della Provvidenza di Dio

Alle ore 6.05 del pomeriggio di lunedì 7 giugno 1926, l’architetto Antonio Gaudí, che aveva 73 anni, stava per attraversare Granvía tra Bailén e Gerona, nella loro solita passeggiata tra la Sagrada Familia e l’oratorio di San Filippo Neri, vicino alla cattedrale. Andò oltre le rotaie del tram che, con il disco n. 30, circolava tra la Plaza de Tetuán e il lungomare. Quando tentò di attraversare i binari notò la vicinanza di un altro tram su questa strada e provò a tornare indietro; a quel punto un altro tram, viaggiando nella direzione opposta, lo investì e l’architetto cadde a terra con una commozione cerebrale.

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