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Da Pompei il rosario per la salute dell’Italia

“O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli, torre di salvezza negli assalti dell’inferno, porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più”: questa è la preghiera del Rosario nella Supplica di Bartolo Longo, apostolo e instancabile propagatore dell’una, autore dell’altra, due invocazioni che s’intrecciano come non mai, in tempi come questi segnati da angoscia e dolore ma affamati di speranza.

Il mese di maggio e il Coronavirus: se pregare Maria nel dolore è il segreto dei santi

La situazione che stiamo vivendo può suscitare delle domande: perché questo male? Perché questa sofferenza? Perché questo virus? Perché la caducità della vita, la morte, i lutti? Perché la solitudine, lo smarrimento, l’angoscia? Potremmo andare avanti a lungo.

La Chiesa affida l’Italia alla Madre di Dio

Raccogliendo la proposta e la sollecitazione di tanti fedeli, la CEI stasera nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio (diocesi di Cremona, provincia di Bergamo) ha affidato l’Italia alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza.

Papa Francesco: il Rosario è aiuto nella prova

Nel Regina Coeli di domenica scorsa papa Francesco ha invitato a pregare il Rosario nel mese di maggio, ricordando della sua lettera scritta a proposito: “Tra pochi giorni inizierà il mese di maggio, dedicato in modo particolare alla Vergine Maria. Con una breve Lettera ho invitato tutti i fedeli a pregare in questo mese il santo Rosario, insieme, in famiglia o da soli, e pregare una delle due preghiere che ho messo a disposizione di tutti. La nostra Madre ci aiuterà ad affrontare con più fede e speranza il tempo di prova che stiamo attraversando”.

Da Bologna il rosario per l’Italia

Anche questa sera la Chiesa italiana ha invitato alla recita del rosario promosso dai media Cei d’intesa con la segreteria generale della Cei e trasmesso da Tv2000 e InBluradio per l’Italia dal Santuario della Madonna di san Luca, collocato sul colle della Guardia che sovrasta la città di Bologna per intercedere la protezione delle nostre città e paesi dal male, come ha precisato il rettore del santuario, don Remo Resca: “Qui veneriamo la Vergine raffigurata in un’icona bizantina, attribuita a san Luca evangelista”.

Da Lodi mons. Malvestiti: la preghiera sostiene il popolo

“Carissimi, con voi desidero rinnovare la vicinanza possibile a coloro che soffrono, in particolare ai malati più gravi, e a coloro che li assistono. E’ un bisogno di gratitudine sempre nuovo. Siamo certi che il Signore non ci abbandona: è ancor più vicino a coloro che sono soli, nella malattia e in prossimità della morte. Le necessarie cautele mai devono farci trascurare, tuttavia, il ricorso agli aiuti della Grazia divina di cui la Chiesa, madre premurosa, è dispensatrice”.

Mons. Beschi: la Chiesa vicino alla popolazione

Venerdì 27 marzo i vescovi italiani hanno pregato in un Cimitero della propria Diocesi per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione. A Bergamo mons. Francesco Beschi, ha pregato così: “Ascolta il silenzio di questo dolore: il silenzio di chi è morto e di chi è vivo. Non gridiamo. Il silenzio è la preghiera dello strazio. Ascolta le nostre parole che fanno eco di dolori nascosti nel cuore e nelle case, compressi da distanze che ci rubano carezze, sorrisi ed abbracci.

I vescovi affidano il mondo alla Madonna

“Stiamo percorrendo un sentiero che all’improvviso si è inoltrato in una valle oscura. Il dolore, lo smarrimento e l’ansia hanno invaso i nostri ambienti e i nostri giorni… Sentiamo vivo il bisogno di un rifugio sicuro, di una roccia salda, di una mano potente, di un cuore amorevole a cui affidarci”:

Dalla reclusione forzata a una clausura gioiosa

Pensavo in questi giorni di ‘clausura forzata’ a quelle donne che la clausura la scelgono per la vita. O meglio, che la accolgono come ‘chiamata’ e in essa trovano la felicità. Non è la stessa cosa diventare suore di clausura e chiudersi in casa perché in giro c’è un’epidemia. No, non è decisamente lo stesso. La prima è una scelta d’amore, che fa bene allo spirito, nel secondo caso, invece, si tratta di un sacrificio per il bene comune.

Da Bergamo mons. Beschi: il cristianesimo non è la religione del dolore

Sono 14.955 i malati di coronavirus in Italia, 2.116 in più, mentre il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti, ha raggiunto i 17.660. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile. I morti per coronavirus sono 1.266, ovvero 250 in un solo giorno. Sono, invece, 1.439 le persone guarite dopo aver contratto il coronavirus, 181 in più.