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Papa Francesco: la prudenza orienta la vita

“A san Giuseppe raccomandiamo anche le popolazioni della martoriata Ucraina e della Terra Santa (la Palestina, Israele), che tanto soffrono l’orrore della guerra. E non dimentichiamo mai: la guerra sempre è una sconfitta. Non si può andare avanti in guerra. Dobbiamo fare tutti gli sforzi per trattare, per negoziare, per finire la guerra”: con perentorietà al termine dell’udienza generale odierna papa Francesco ha lanciato un appello per la pace, mettendo sotto la sua protezione il mondo:

“Abbiamo celebrato ieri la solennità di san Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Vorrei insieme a voi affidare al suo patrocinio la Chiesa e il mondo intero, soprattutto tutti i papà che in lui hanno un modello singolare da imitare”.

Mentre ai polacchi, che domenica prossima celebrano la Giornata della vita, il papa ha ricordato il suo valore: “Ogni anno il 24 marzo celebrate in Polonia la Giornata Nazionale della Vita. Pensando alla vostra patria, vorrei riferirvi il mio sogno, che ho espresso qualche anno fa scrivendo sull’Europa. Che la Polonia sia una terra che tuteli la vita in ogni suo istante, da quando sorge nel grembo materno fino alla sua fine naturale. Non dimenticate che nessuno è padrone della vita, né propria né di quella degli altri”.

Mentre, continuando il ciclo di catechesi su ‘I vizi e le virtù’, il papa ha incentrato la riflessione sul tema della virtù della prudenza, la cui lettura è stata ancora affidata a p. Pierluigi Giroli a causa del raffreddore che lo affligge: “Essa, insieme a giustizia, fortezza e temperanza forma le virtù cosiddette cardinali, che non sono prerogativa esclusiva dei cristiani, ma appartengono al patrimonio della sapienza antica, in particolare dei filosofi greci. Perciò uno dei temi più interessanti nell’opera di incontro e di inculturazione fu proprio quello delle virtù”.

La prudenza è parte di un organico delle virtù, che consentono l’orientamento dell’uomo nella vita: Negli scritti medievali, la presentazione delle virtù non è una semplice elencazione di qualità positive dell’anima. Riprendendo gli autori classici alla luce della rivelazione cristiana, i teologi hanno immaginato il settenario delle virtù (le tre teologali e le quattro cardinali) come una sorta di organismo vivente, dove ogni virtù ha uno spazio armonico da occupare. Ci sono virtù essenziali e virtù accessorie, come pilastri, colonne e capitelli. Ecco, forse niente quanto l’architettura di una cattedrale medievale può restituire l’idea dell’armonia che c’è nell’uomo e della sua continua tensione verso il bene”.

Però la prudenza non si addice ad una persona remissiva: “Dunque, partiamo dalla prudenza. Essa non è la virtù della persona timorosa, sempre titubante circa l’azione da intraprendere. No, questa è un’interpretazione sbagliata. Non è nemmeno solo la cautela. Accordare un primato alla prudenza significa che l’azione dell’uomo è nelle mani della sua intelligenza e libertà. La persona prudente è creativa: ragiona, valuta, cerca di comprendere la complessità del reale e non si lascia travolgere dalle emozioni, dalla pigrizia, dalle pressioni dalle illusioni”.

Ecco il motivo per cui il papa consiglia la riflessione sulla prudenza: “San Tommaso, sulla scia di Aristotele, la chiamava ‘recta ratio agibilium’. E’ la capacità di governare le azioni per indirizzarle verso il bene; per questo motivo essa è soprannominata il ‘cocchiere delle virtù’. Prudente è colui o colei che è capace di scegliere: finché resta nei libri, la vita è sempre facile, ma in mezzo ai venti e alle onde del quotidiano è tutt’altra cosa, spesso siamo incerti e non sappiamo da che parte andare”.

Per questo il prudente si fa consigliare, in quanto sa di sbagliare: “Chi è prudente non sceglie a caso: anzitutto sa che cosa vuole, quindi pondera le situazioni, si fa consigliare e, con visione ampia e libertà interiore, sceglie quale sentiero imboccare. Non è detto che non possa sbagliare, in fondo restiamo sempre umani, ma almeno eviterà grosse sbandate”.

Chi fa uso della prudenza sa ‘armonizzare’ diversi punti di vista: “Purtroppo, in ogni ambiente c’è chi tende a liquidare i problemi con battute superficiali o a sollevare sempre polemiche. La prudenza invece è la qualità di chi è chiamato a governare: sa che amministrare è difficile, che i punti di vista sono tanti e bisogna cercare di armonizzarli, che si deve fare non il bene di qualcuno ma di tutti”.

Il prudente non è in cerca dell’ottimo, ma del bene: “Il troppo zelo, infatti, in qualche situazione può combinare disastri: può rovinare una costruzione che avrebbe richiesto gradualità; può generare conflitti e incomprensioni; può addirittura scatenare la violenza”.

Quindi il prudente è anche previdente: “La persona prudente sa custodire la memoria del passato, non perché ha paura del futuro, ma perché sa che la tradizione è un patrimonio di saggezza. La vita è fatta di un continuo sovrapporsi di cose antiche e cose nuove, e non fa bene pensare sempre che il mondo cominci da noi, che i problemi dobbiamo affrontarli partendo da zero. E la persona prudente è anche previdente. Una volta decisa la meta a cui tendere, bisogna procurarsi tutti i mezzi per raggiungerla”.

Concludendo la catechesi il papa ha indicato tre passi evangelici, in cui si mette in luce la virtù della prudenza, capace di coniugare ‘semplicità e scaltrezza’: “Ad esempio: è prudente chi costruisce la sua casa sulla roccia e imprudente chi la costruisce sulla sabbia. Sagge sono le damigelle che portano con sé l’olio per le loro lampade e stolte quelle che non lo fanno. La vita cristiana è un connubio di semplicità e di scaltrezza. Preparando i suoi discepoli per la missione, Gesù raccomanda: ‘Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe’. Come dire che Dio non ci vuole solo santi, ci vuole santi intelligenti, perché senza la prudenza è un attimo sbagliare strada!”

(Foto: Santa Sede)

Papa Francesco: lo sport è educazione

Papa Francesco ha una grande passione per lo sport e non si lascia sfuggire occasione per ricevere atleti di qualsiasi attività, come è successo stamattina ricevendo gli atleti del tennis e del padel, riuniti a Roma in un Simposio internazionale, in quanto lo sport educa:

Card. Bassetti: il cristiano difende i deboli

“E’ giusto rispettare ogni precauzione per contrastare la diffusione del virus e non creare particolari affollamenti. Benché la comunità ecclesiale e la municipalità cittadina lo onorino anche quest’anno con una serie di iniziative, ci troviamo in pochi, fisicamente, a ricordare stasera il Patrono presso il luogo della sua sepoltura, dove da molti secoli sono soliti recarsi i perugini per pregare e far memoria della loro lunga storia”: è quanto ha evidenziato l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, card. Gualtiero Bassetti all’omelia dei Primi Vespri della vigilia della festa di san Costanzo, vescovo e martire, patrono di Perugia e dell’Archidiocesi.

Festa della Repubblica: il presidente Mattarella è fiero del Paese

Giornata intensa per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha festeggiato questo inedito 2 giugno a Codogno, cuore della nuova ‘resistenza solidale’ degli italiani, visitando il cimitero, dove con il medesimo gesto compiuto a inizio mattina a Roma ha deposto una corona d’alloro, mentre tra piazza del Popolo e via del Corso si svolgeva una manifestazione senza distanziamento, organizzata dalle opposizioni.

Luca Bartoli: un imprenditore contro il coronavirus

Aumento della produzione, richiesta di aiuto ai partners europei e internazionali: il sistema sanitario italiano, impegnato a reggere l’urto del Covid-19, cerca disperatamente maschere monouso Ffp3, “ma l’impennata della richiesta non riguarda solo farmacie e ospedali… Non ci eravamo mai trovati di fronte a una situazione simile: cerchiamo di far fronte alla richiesta di sistemi di respirazione facciali filtranti, quelle mascherine che continuano a dover essere utilizzate dai lavoratori di molti comparti produttivi. Ad oggi, non abbiamo più mascherine in magazzino: non è un’iperbole, non ne abbiamo nemmeno un pezzo”:

Papa contro CEI? La malizia del ‘chiacchiericcio’

Mentre tutti noi ci chiedevamo se papa Francesco, durante la messa a Santa Marta dello scorso 28 aprile, avesse sconfessato la CEI, che legittimamente chiedeva la ripresa del culto pubblico, leggendo il testo completo dell’omelia pronunciata, scopriamo che la prospettiva è totalmente diversa.

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