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Card. Bagnasco: il cristianesimo è il grande sì a vita e bellezza

‘Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso’: così diceva il 2 agosto 1216 san Francesco a quanti erano presenti alla Porziuncola per il Perdono di Assisi. A distanza di otto secoli, la tradizione dell’indulgenza si ripete. Migliaia i pellegrini nella città serafica che hanno varcato la porta della Porziuncola per ricevere l’indulgenza, chiesta dal santo a papa Onorio III, che gliela concesse per un giorno all’anno, il 2 agosto appunto.

Ortodossia: Natale divinizza l’uomo

Il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, Kirill, alla fine della celebrazione del Natale ortodosso nella cattedrale di Cristo Salvatore della capitale russa, ha detto che papa Francesco ha inviato un messaggio tramite il presidente della Conferenza dei vescovi cattolici della Russia, mons. Paolo Pezzi:

Il priore p. Pedicino racconta il perdono di San Nicola da Tolentino

Venerdì 10 settembre a Tolentino, in provincia di Macerata, si festeggia san Nicola e sabato 11 settembre, giorno successivo alla festa del Santo, chi si reca nel Cappellone del Santuario può ‘prendere’ l’indulgenza plenaria concessa da papa Bonifacio IX con la Bolla papale ‘Splendor paternae gloriae’ del 1 marzo 1400, come nella chiesa della beata Maria degli Angeli (‘detta della Porziuncola) ad Assisi, secondo le cronache di Gaetano Moroni nel ‘Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica: da S. Pietro sino ai nostri giorni’, edito nel 1856:

La Porziuncola per andare in Paradiso

‘Io vi voglio mandare tutti in Paradiso’: era il 2 agosto 1216 quando san Francesco esclamò questa frase che ancora oggi sembra riecheggiare nella chiesetta della Porziuncola ‘custodita’ all’interno della Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Il papa celebra Dante Alighieri

Nel giorno della festività dell’Annunciazione a Maria, papa Francesco ha pubblicato la Lettera apostolica ‘Candor Lucis Aeternae’ (Splendore della luce eterna), una lettera in nove paragrafi per onorare la memoria del Sommo Poeta nel Settimo centenario della morte: “In esso si realizza quello che i Padri della Chiesa chiamavano ‘divinizzazione’, l’admirabile commercium, il prodigioso scambio per cui, mentre Dio entra nella nostra storia facendosi carne, l’essere umano, con la sua carne, può entrare nella realtà divina, simboleggiata dalla rosa dei beati”.

2^ Quaresima: Gesù si trasfigura

Nella 1^ domenica abbiamo ascoltato il messaggio di Gesù: ‘convertitevi’; ora è la voce del Padre che addita l’oggetto del nostro credere: ‘Questi è mio Figlio, l’amato, ascoltatelo’. Il cristianesimo non è una dottrina da conoscere, o da imparare; essere cristiani significa accettare Cristo Gesù vero Dio e vero uomo, aderire a Lui con il quale costituiamo un solo corpo: Io sono il capo, voi siete le membra; Io sono la vite, voi i tralci.

Assisi: il perdono genera Paradiso

Un perdono che continua a ‘generare Paradiso’: così papa Francesco, nella visita di 4 anni fa ad Assisi, aveva parlato della grazia che san Francesco aveva chiesto per tutti, per un mondo, che ancora oggi ha bisogno di misericordia, e perché si possa essere suoi strumenti e ‘segni di perdono’.

Il timore della morte e lo sguardo verso il cielo: se Carlo Acutis ci aiuta a intravedere il Paradiso

La morte è un processo naturale, eppure la avvertiamo come qualcosa di estraneo, di assurdo, di illogico. Ci disturba, ci toglie pace, ci spaventa: di fatto, contraddice il desiderio di immortalità che il Creatore ha messo nei nostri cuori, quando ci ha donato il Paradiso Terrestre. La morte sembra soffocare quel seme di eternità che c’è nella nostra anima… Siamo fatti per vivere, no? Mica per morire! Sembra così scontato.

Papa Francesco: la preghiera è essenziale

“E oggi, in tanti Paesi, si celebra la Festa della mamma. Voglio ricordare con gratitudine e affetto tutte le mamme, affidandole alla protezione di Maria, la nostra Mamma celeste. Il pensiero va anche alle mamme che sono passate all’altra vita e ci accompagnano dal Cielo. Facciamo un po’ di silenzio per ricordare ognuno la sua mamma”.

Il mese di maggio e il Coronavirus: se pregare Maria nel dolore è il segreto dei santi

Può sembrare solo un’illusione, il Paradiso, ma Gesù ce lo propone come una certezza. Se non ci inganna su altro, se ci dice la verità su chi siamo, su ciò che ci danneggia e ciò che ci fa felici, perché dovrebbe mentirci sul nostro fine ultimo?

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