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Vicenza ha un nuovo vescovo che sceglie pastoralità ed ospitalità

Domenica 11 dicembre la diocesi di Vicenza ha accolto il nuovo vescovo mons. Giuliano Brugnotto con il rito di ordinazione presieduto dal vicentino card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano,  con il suggerimento a chiunque avesse intenzione di fargli un dono, di devolvere un’offerta a sostegno di un piccolo ospedale in allestimento in Pakistan sostenuto dall’Associazione Missione Shahbaz Bhatti Onlus (MSB) che opera in Pakistan per la difesa dei diritti delle minoranze religiose e cristiane (IBAN: IT23B0306961904100000003808 – BIC BCITITMM), che si si ispira al pensiero e all’impegno di Shahbaz Bhatti, ministro federale delle Minoranze Religiose e dell’Armonia Nazionale del Pakistan, assassinato il 2 marzo 2011.

Giornata mondiale dei poveri: un invito alla solidarietà

“Penso in questo momento alla disponibilità che, negli ultimi anni, ha mosso intere popolazioni ad aprire le porte per accogliere milioni di profughi delle guerre in Medio Oriente, in Africa centrale e ora in Ucraina. Le famiglie hanno spalancato le loro case per fare spazio ad altre famiglie, e le comunità hanno accolto con generosità tante donne e bambini per offrire loro la dovuta dignità. Tuttavia, più si protrae il conflitto, più si aggravano le sue conseguenze.

Domenica XVI Tempo ordinario: Dio ospite in una famiglia

Oggi la Parola di Dio ci offre una icona delle vera famiglia cristiana; domenica scorsa la parabola del buon samaritano rispecchiava uno spaccato della vita cristiana: non c’è cristianesimo vero dove non c’è carità concreta; oggi un’altra icona ( non si tratta di una parabola ma di un fatto concreto): Gesù è invitato a pranzo da una famiglia di tre persone: Marta e Maria sono due sorelle, inoltre in casa c’è un fratello Lazzaro.

A Cascia la ‘Casa di Santa Rita’ per ospitare i familiari dei malati

In occasione della festa dell’Immacolata suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero Santa Rita da Cascia e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, che sta raccogliendo fondi per i lavori di ristrutturazione necessari alla realizzazione del progetto delle monache, ha lanciato un appello per sostenere la costruzione di una casa accogliente per i familiare dei malati, invitando al sostegno tramite il sito: casa.santaritadacascia.org/natale/dona:

“Affidiamo all’Immacolata i malati e le loro famiglie perché gli venga sempre assicurata la presenza reciproca, annullando sacrifici e barriere economiche. Questa è la preghiera che, insieme, possiamo rendere opera concreta col progetto ‘La Casa di Santa Rita’ e garantire ai malati ricoverati all’Ospedale di Cascia per la riabilitazione il diritto ad avere i propri cari accanto. Perché nessuna condizione deve impedirgli di contare sul loro sostegno e sull’amore. Chiunque può, anche con un piccolo gesto, ci aiuti a fare in modo che la nostra casa per accogliere gratuitamente le famiglie dei malati diventi presto realtà”.

Quindi la madre priora ha spiegato come è nata quest’idea: “L’idea di creare una casa dove accogliere i familiari dei malati nasce da una richiesta di aiuto. Quella di un ragazzo con una lesione midollare, che dopo anni di terapie ha ripreso l’uso delle braccia.

A inizio 2020, ha visto nella riabilitazione di Cascia la speranza di migliorare ancora, ma senza i suoi genitori, che non potevano pagare le spese per accompagnarlo, non sarebbe venuto. Poi, hanno chiesto a noi monache e li abbiamo indirizzati a una famiglia vicina all’ospedale che li ha ospitati.

Con le cure ricevute quel ragazzo ha migliorato ancora la sua vita. Così, grazie a lui, abbiamo pensato a come dare una risposta concreta ai bisogni dei malati, che hanno diritto a non rinunciare alle migliori cure contando anche sulla forza dei loro cari. Fa la differenza, perché sentirsi amati vuol dire sentirsi vivi”.

Per il diritto alla salute le agostiniane si sono molto impegnate dopo il sisma 2016, che ha distrutto il vecchio ospedale. Grazie alle donazioni di tanti, infatti, hanno riconvertito in struttura ospedaliera un edificio del monastero, dando nuovo avvio all’Ospedale di Cascia.

Ora, le monache hanno lanciato un’ulteriore missione di carità, prefiggendosi la ristrutturazione dell’ala nord di quell’edificio per trasformarla ne ‘La Casa di Santa Rita’, dove accoglieranno gratuitamente le famiglie che non possono pagare una sistemazione in affitto o in albergo, garantendo la loro presenza ai malati.

Si tratta di un appartamento di 240 mq, al 2° piano dell’Ospedale di Cascia, centro specialistico d’eccellenza a livello nazionale. Nel reparto di riabilitazione, sono ricoverati pazienti con malattie neurodegenerative, ortopediche e reumatiche, che spesso arrivano da altre regioni d’Italia.

La Fondazione Santa Rita da Cascia onlus, nata nel 2012 per volontà delle claustrali proprio per esprimere concretamente il loro aiuto al prossimo, sta raccogliendo i fondi per avviare i lavori di ristrutturazione:

“Così, ‘La Casa di Santa Rita’ sarà costruita sull’amore: diventerà un posto sicuro e accogliente per tante famiglie che potranno essere vicine ai loro cari per tutto il periodo di cure, che durano fino a 90 gg. Il primo obiettivo è raccogliere € 130.000 per mettere a norma gli impianti e installare il riscaldamento. Poi si procederà con la realizzazione della scala di ingresso e la rifinitura di ambienti e arredi. Un progetto ambizioso che le agostiniane contano di realizzare grazie al contributo di tante persone”.

(Foto: Fondazione Santa Rita da Cascia)

Da Lesbo papa Francesco esorta all’ospitalità

A distanza di cinque anni papa Francesco è ritornato  sull’isola di Lesbo per incontrare nuovamente i rifugiati di Mytilene, dove vivono ancora 2200 persone, di cui il 72% proviene dall’Afghanistan ed un terzo sono minori, come ha sottolineato mons. Joseph Printezis, vescovo di Naxos-Tinos, accogliendolo:

Naufragi nel Mediterraneo: l’ospitalità è grazia

“Vi confesso che sono molto addolorato per la tragedia che ancora una volta si è consumata nei giorni scorsi nel Mediterraneo. Centotrenta migranti sono morti in mare. Sono persone, sono vite umane, che per due giorni interi hanno implorato invano aiuto, un aiuto che non è arrivato. Fratelli e sorelle, interroghiamoci tutti su questa ennesima tragedia. E’ il momento della vergogna. Preghiamo per questi fratelli e sorelle, e per tanti che continuano a morire in questi drammatici viaggi. Preghiamo anche per coloro che possono aiutare ma preferiscono guardare da un’altra parte. Preghiamo in silenzio per loro”.

Giovanni Paolo II: famiglia bene della società

“Dio, dal quale proviene ogni paternità in cielo e in terra, Padre, che sei amore e vita, fa che ogni famiglia umana sulla terra diventi, mediante il tuo Figlio, Gesù Cristo, ‘nato da donna’, e mediante lo Spirito Santo, sorgente di divina carità, un vero santuario della vita e dell’amore per le generazioni che sempre si rinnovano. Fa’ che la tua grazia guidi i pensieri e le opere dei coniugi verso il bene delle loro famiglie e di tutte le famiglie del mondo. Fa’ che le giovani generazioni trovino nella famiglia un forte sostegno per la loro umanità e la loro crescita nella verità e nell’amore”.

Sermig in prima linea per aiutare i più bisognosi durante il coronavirus

A Torino anche l’Arsenale della Pace, da inizio emergenza, sta ospitando circa 200 persone ma non si ferma, come dicono i volontari: “Stiamo ricevendo telefonate di famiglie e persone anziane sole che chiedono di avere del cibo… Il nostro centralino ha iniziato a ricevere molte telefonate di famiglie o di persone anziane sole, del nostro quartiere e non solo, che ci chiedevano di poter avere del cibo: siamo partiti iniziando ad utilizzare le nostre provviste, raccolte e selezionate nei mesi precedenti dai nostri volontari. Il servizio proseguirà almeno fino alla fine dell’emergenza, con l’aiuto di privati e di aziende che ci offrono alimentari e generi di prima necessità o denaro”.

A Bari le sfide della fede

“Come cattolici vorremmo farci promotori di aperture, di spazi, in modo che entità che oggi non comunicano tra di loro possano venire, sedersi, parlare, riconciliarsi e trovare mediazioni per una maggiore giustizia che è la base per la fraternità e l’amicizia”: lo ha affermato mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, facendo riferimento al ‘desiderio di pace, di riconciliazione e di perdono’.

Papa Francesco: i cristiani portatori del messaggio di salvezza

Nella basilica di san Paolo a Roma si è conclusa la settimana dell’unità tra cristiani con la celebrazione e l’omaggio dei rappresentanti delle tradizioni cristiane alla tomba dell’Apostolo e davanti all’urna di san Timoteo, compagno di Paolo, nell’altare a lui dedicato. Il papa ha riletto il passo degli Atti degli Apostoli da cui è stato tratto il tema della settimana: ‘Ci trattarono con gentilezza’, quando l’apostolo delle genti è bordo della nave che lo porta prigioniero a Roma. Tra tutti i più vulnerabili sulla nave sono i prigionieri, a Malta dopo il naufragio c’è la accoglienza che porta alla salvezza.

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