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Andate avanti, continuate così!: l’incoraggiamento di papa Francesco ai giovani di Rondine
All’udienza generale di mercoledì scorso papa Francesco ha incoraggiato i giovani ‘cittadini’ di Rondine, rivolgendo un pensiero di gratitudine: “Accolgo con affetto i giovani di Rondine Cittadella della Pace, accompagnati dal vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, mons. Andrea Migliavacca. Un pensiero grato per quanti, venendo dall’Ucraina e dalla Russia e da altri Paesi di guerra, hanno deciso di non essere nemici, ma di vivere da fratelli. Il vostro esempio possa suscitare propositi di pace in tutti, anche in coloro che hanno responsabilità politiche”.
Avviate 15 sezioni Rondine: la scuola si rigenera con il Metodo per la trasformazione del conflitto della Cittadella della Pace
E’ suonata la prima campanella per 15 classi di 13 scuole di tutta Italia che da quest’anno hanno attivato la Sezione Rondine, un triennio scolastico sperimentale che ogni istituto scolastico superiore può scegliere di attivare insieme a Rondine che oggi mette a disposizione della scuola italiana il suo Metodo sulla trasformazione creativa dei conflitti.
4.000 giovani con Rondine: ‘In cammino per la pace’ per annodare insieme le bandiere di Russia e Ucraina
‘Rondine è un grande simbolo di libertà e pace, mi unisco a questa marcia e cammino con voi’: è stata la voce di Liliana Segre, che ha abbracciato i 4.000 giovani che sabato 19 marzo hanno marciato lungo la strada che da Arezzo arriva fino alla Cittadella della Pace in occasione dell’iniziativa ‘Rondine, in cammino per la pace’.
Debre Libanos: la strage dei cristiani
Ancora nuove foto inedite documentano la strage di Debre Libanos, in Etopia, il più grande massacro di religiosi e fedeli cristiani avvenuto in Africa, tra il 21 e il 29 maggio 1937, quando monaci, preti e pellegrini ortodossi, radunati nel monastero di Debre Libanos per la festa dell’Arcangelo Mikael e di san Tekle Haymanot, sono stari trucidati dalle truppe fasciste, comandate dal generale Pietro Maletti, dietro un preciso ordine del viceré Rodolfo Graziani come ritorsione per l’attentato subìto a febbraio e nel quale il viceré riteneva i monaci collusi.