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Ottava edizione del Rapporto di ACS: ‘Perseguitati più che mai’

“Stavo ancora celebrando la Messa quando ho sentito le esplosioni. Ero sul sagrato, stavo mettendo l’incenso nel turibolo e mi stavo preparando a guidare la processione fuori dalla chiesa, quando ho sentito due forti boati e ho visto i miei parrocchiani in preda al panico correre in diverse direzioni. Qualcuno è corso da me e ha gridato: ‘Padre, ci sono degli sconosciuti armati!’ Non so quanti fossero, alcuni dicono sei, altri quattro, ma so che erano organizzati. Alcuni degli assalitori si sono confusi tra i parrocchiani e hanno pregato con noi durante la Messa, sapendo per tutto il tempo che avevano intenzione di ucciderci”.

Appelli ed accoglienza per l’Ucraina

“Fratelli e sorelle, abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome, Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!”

Da Lesbo papa Francesco esorta all’ospitalità

A distanza di cinque anni papa Francesco è ritornato  sull’isola di Lesbo per incontrare nuovamente i rifugiati di Mytilene, dove vivono ancora 2200 persone, di cui il 72% proviene dall’Afghanistan ed un terzo sono minori, come ha sottolineato mons. Joseph Printezis, vescovo di Naxos-Tinos, accogliendolo:

Riccardo Cristiano traccia lo sguardo profetico di papa Francesco sul mondo

‘L’alternativa a Bergoglio è la barbarie’: una frase sussurrata in confidenza da un amico teologo che insegna negli Stati Uniti è la scintilla che accende la riflessione sulla geopolitica (e non solo) di papa Francesco. ‘In Bergoglio o barbarie. Francesco davanti al disordine mondiale’ del vaticanista Riccardo Cristiano, che è stato anche corrispondente Rai dal Medio Oriente, lo sguardo sul cortile del nostro villaggio globale è illuminato da una ferma quanto drammatica convinzione: o Bergoglio, unico leader mondiale capace di indicare una visione globale, o barbarie.

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