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Papa Francesco ha spiegato ai giornalisti l’impegno della Santa Sede per la pace

Atterrato a Fiumicino alle 19.25 di ieri, di ritorno dall’Ungheria, dove dal 28 al 30 aprile si è svolta la 41^ visita apostolica, come di consueto al termine di ogni viaggio, papa Francesco si è recato nella basilica di Santa Maria Maggiore per ringraziare la Vergine Maria del buon esito dei tre giorni che lo hanno impegnato negli incontri a Budapest.

Dal Colosseo la Via Crucis di chi ha abbracciato la croce

Al Colosseo, ieri, papa Francesco non ha potuto presiedere la Via Crucis, ma si è unito da Casa Santa Marta alla preghiera dei fedeli, che hanno meditato le stazioni della Via Crucis, incentrate sul tema ‘Voci di pace in un mondo di guerra’ attraverso le voci di tutti coloro che provengono dai paesi martoriati dalla guerra, chiamata ‘terza guerra mondiale a pezzi, con le testimonianze ascoltate dal papa durante i suoi viaggi apostolici e in altre occasioni.

Da Milano a Casal di Principe: le mafie si possono sconfiggere

“Caro don Luigi Ciotti, signore e signori dell’associazione Libera contro le mafie, benvenute e benvenuti a Milano. L’occasione è particolare e importante: la XXVIII giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della mafia. Libera da tanti anni conduce una battaglia indefessa e coraggiosa contro la mafia, contro l’organizzazione criminale, ma anche contro le connivenze politiche che talvolta si registrano e contro gli interessi economici che si nascondono e proliferano dietro l’attività criminosa”.

Per il papa i corridoi umanitari evitano le tragedie nel Mediterraneo

‘Una via praticabile per evitare le tragedie e i pericoli legati al traffico di essere umani’: questi sono per papa Francesco i corridoi umanitari, avviati nel 2016 come risposta alla situazione sempre più drammatica nella rotta Mediterranea, ricevendo in udienza i rifugiati giunti in Europa attraverso i corridoi umanitari, insieme alle famiglie e ai rappresentanti delle Comunità che li accolgono e ne curano l’integrazione, che sono la Comunità di Sant’Egidio, la Federazione delle Chiese Evangeliche e della Tavola Valdese, la Chiesa italiana attraverso la Caritas.

Il Mediterraneo è un cimitero. Il Papa invoca soluzioni concrete

Le immagini dei corpi senza vita dei migranti spiaggiati sulla costa di Cutro, in Calabria, hanno scosso l’opinione pubblica italiana e internazionale. 
Si tratta di una delle più gravi stragi di migranti nel Mediterraneo dal 2015, quando morirono oltre 800 persone nel naufragio di un barcone al largo della Libia.

Dopo il naufragio di Cutro: mai più morti per i migranti

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alcuni giorni dopo il naufragio a Cutro di un barcone, con il suo viaggio ha interpretato il sentimento della maggioranza degli italiani, che è di fratellanza e di solidarietà e dalle cronache giornalistiche si può comprendere gli impegni che il presidente della Repubblica avrebbe preso  con i profughi afghani e di altri Paesi che ora dovranno affrontare altre mille difficoltà, esprimendo il “dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nel quale hanno perso la vita decine di persone e tra queste alcuni bambini.

Naufragio in Calabria: basta morti nel Mediterraneo

“Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle. E non dimentichiamo la tragedia della guerra in Ucraina, già un anno è stato fatto di guerra. E non dimentichiamo il dolore del popolo siriano e di quello turco per il terremoto”.

I corridoi umanitari di Caritas Italiana sono una piccola goccia di speranza

La Caritas e l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca comunicano che oggi, domenica 26 febbraio, presso la parrocchia ‘Madonna delle Grazie’ di Tutino in Tricase, durante la celebrazione della Santa Messa delle ore 17.30 mons. Vito Angiuli, il sindaco di Tricase, Antonio De Donno e la comunità parrocchiale di Tutino daranno il benvenuto  a Zawal Fayaz, un ragazzo afghano di 27 anni, giunto in Italia il 23 febbraio, in aereo a Roma, insieme ad altri 99 cittadini afghani, grazie al programma Corridoio Umanitario di Caritas Italiana.

Don Mattia Ferrari: nessuno si salva da solo

“Non possiamo più pensare solo a preservare lo spazio dei nostri interessi personali o nazionali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, con un senso comunitario, ovvero come un ‘noi’ aperto alla fraternità universale. Non possiamo perseguire solo la protezione di noi stessi, ma è l’ora di impegnarci tutti per la guarigione della nostra società e del nostro pianeta, creando le basi per un mondo più giusto e pacifico, seriamente impegnato alla ricerca di un bene che sia davvero comune”.

La fondazione Migrantes ha presentato il rapporto sul diritto d’asilo in Europa ed in Italia

Il 2022 è stato l’anno in cui la guerra d’Ucraina nel giro di poche settimane ha disperso nel cuore d’Europa rifugiati e sfollati a milioni, come non si vedevano dai tempi della Seconda guerra mondiale; ma è stato anche l’anno in cui l’Europa ha accolto i profughi senza perdere un decimale in benessere e ‘sicurezza’ (oltre 4.400.000 le persone registrate per la protezione temporanea solo nell’UE fino all’inizio di ottobre).

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