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Pami: liberare Maria dalle mafie

E’ stato presentato nei giorni scorsi, a Roma, il primo Rapporto del Dipartimento per la legalità della Pontificia Academia Mariana Internationalis (Pami) alla presenza del presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone.

Legalità: 7 Fondazioni antiusura del Sud Italia chiedono interventi contro la mafia

Nel Sud Italia c’è una variante più pericolosa del Covid, che è la mafia: il grido di allarme è stato lanciato da sette fondazioni antiusura (Fondazione nazionale antiusura Interesse Uomo – Potenza, Fondazione antiusura Paulus – Pozzuoli, Fondazione antiusura Nashak – Teggiano, Fondazione antiusura S. Matteo apostolo – Cassano allo Jonio, Fondazione antiusura De Grisantis – Ugento, Fondazione antiusura Exodus 94 (Sorrento-Castellammare di Stabia), Associazione antiusura don Puglisi – Portici) che hanno lanciato un appello alle istituzioni:

Il giudice Livatino è beato perché si è messo sotto la tutela di Dio

“Oggi, ad Agrigento, è stato beatificato Rosario Angelo Livatino, martire della giustizia e della fede. Nel suo servizio alla collettività come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corrompere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere. Il suo lavoro lo poneva sempre ‘sotto la tutela di Dio’; per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati, stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà. Un applauso al nuovo Beato!”

Giustizia e misericordia nel beato Rosario Livatino

Oggi è il giorno della beatificazione, nella Cattedrale di Agrigento, del giudice Rosario Livatino, socio dell’Azione Cattolica, ucciso dalla mafia il 21 settembre 1990. Il 22 dicembre papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto che ne riconosce il martirio ‘in odio alla fede’, come ha affermato il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, prima della proiezione del docufilm sul ‘giudice ragazzino’ (‘Picciotti, che cosa vi ho fatto?’) alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:

Memoria: parola per sconfiggere le mafie

“Oggi in Italia si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Le mafie sono presenti in varie parti del mondo e, sfruttando la pandemia, si stanno arricchendo con la corruzione. San Giovanni Paolo II denunciò la loro ‘cultura di morte’ e Benedetto XVI le condannò come ‘strade di morte’. Queste strutture di peccato, strutture mafiose, contrarie al Vangelo di Cristo, scambiano la fede con l’idolatria. Oggi facciamo memoria di tutte le vittime e rinnoviamo il nostro impegno contro le mafie”.

Così papa Francesco ha ricordato al termine dell’Angelus di domenica scorsa la Giornata della memoria, organizzata nel fine settimana da Libera, conclusasi con l’appello di don Luigi Ciotti a non ‘archiviare’ la memoria: “C’è un pericolo crescente, il pericolo della normalizzazione delle mafie e della corruzione. Chi parla oggi della droga, chi parla di riciclaggio, chi parla di ecomafia. Sulla droga è stato steso un ipocrito velo di silenzio.

Dobbiamo guardare alla sorgente di queste catastrofi avere il coraggio di ammettere il fallimento. La lotta alle mafie e corruzione non è una questione da delegare solo agli addetti ai lavori cui va la nostra riconoscenza, forze dell’ordine, magistrati, prefetture. La repressione deve arrivare alla fine di un percorso. Oggi è necessario un pensiero nuovo, radicale e rigeneratore nella lotta alle mafie. Ecco, se non rigeneriamo rischiamo di degenerare”.

Don Luigi Ciotti, presidente di Libera, era a Roma, dove ha deposto un fascio di fiori alla ‘Casa del Jazz’ davanti alla lapide con i nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della XXVI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, svoltasi in tante città italiane, nel rispetto delle norme anticovid, specificando la scelta del luogo:

“Abbiamo scelto questo luogo, un bene confiscato alla Banda della Magliana, perché nel 2015 con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi abbiamo voluto che ci fosse all’entrata una lapide per ricordare i nomi delle vittime innocenti delle mafie.

Sono 640 e quel giorno ci siamo augurati che si potesse mettere un punto, invece oggi abbiamo ricordato 1031nomi, vittime della violenza mafiosa. Quel punto non c’è stato, purtroppo si sono aggiunti altri nomi, altre storie, altri volti, altre fatiche. Nomi a noi cari che devono graffiare le nostre coscienze. Ringraziamo il Presidente della Repubblica per il suo messaggio”.

Inoltre don Ciotti ha ribadito l’impegno di essere presenti nella società per dare la luce: “Abbiamo bisogno di luce , di stelle che devono continuare ad illuminarci ma dobbiamo darci una mossa per non accontentarci di quello che abbiamo fatto e stiamo facendo perché è diventato insufficiente.

Dobbiamo inondare la società, le nostre comunità di segni di fiducia e di speranza nel futuro e più impegni e coraggio nel presente. I nostri impegni, fatto di cose belle, importanti e positive, oggi non reggono l’urto del tempo. Dobbiamo trovare di più risposte comuni che ci permettono di reagire e sanare le mancanze e i ritardi che ci sono ancora forti nel nostro paese.

Non bastano le riforme se la politica non riforma se stessa. Le mafie si approfittano delle fragilità della politica e dei furti di giustizia sociale. Deve cambiare la politica, dobbiamo cambiare noi”.

Mentre il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha invitato a non dimenticare le vittime innocenti: “La memoria è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico”.

Infine un pensiero sullo slogan della Giornata: “Ricordare e ‘riveder le stelle’, come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà…

Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie, vecchie e nuove, considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico.

La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte”.

(Foto: Libera contro le mafie)

Il card. Bassetti: dare speranza agli italiani

Ieri il card. Gualtiero Bassetti ha aperto la sessione primaverile del Consiglio permanente della Cei in un momento molto particolare per l’Italia alle prese con la diffusione della pandemia, che ha accentuato le molti crisi già diffuse; ma il primo pensiero è per il papa, che ha compiuto il viaggio apostolico in Iraq:

Per Libera aumenta la corruzione nella sanità

Negli ultimi tre anni il 13% degli episodi corruttivi ha riguardato il settore della sanità, perché dall’inizio della pandemia al 17 novembre, secondo Autorità nazionale anticorruzione (Anac), sono stati messi a bando per affrontare la crisi sanitaria oltre € 14.000.000.000. A fronte di questa enorme cifra le stazioni appaltanti hanno comunicato soltanto importi aggiudicati per € 5.055.000.000.

L’amore a Dio ed alla Chiesa di p. Bartolomeo Sorge

Oggi si svolgono i funerali di p. Bartolomeo Sorge, direttore de La Civiltà Cattolica (1973-1985), poi fondatore dell’Istituto di formazione politica ‘Pedro Arrupe’ a Palermo (1985-1996) e direttore delle riviste ‘Popoli’ (1999-2005) e ‘Aggiornamenti Sociali’ (1997-2009).

CEI: essere nel tempo con cuore credente

Ieri a Roma si è concluso il Consiglio Permanente della CEI che si è concentrato sul tema principale della prossima Assemblea Generale che si svolgerà a Roma dal 16 al 19 novembre prossimo, ma che ha anche fatto il punto dell’azione della Caritas nell’emergenza sanitaria e sociale innescata dal Covid-19, come ha detto in conferenza stampa il Segretario Generale della Cei, mons. Stefano Russo, soprattutto a riguardo alle migrazioni:

Papa Francesco alla Pami: la Madonna sia libera dalle mafie

Nella lettera di ferragosto alla Pontificia Accademia Mariana internazionale  papa Francesco ha espresso apprezzamento per l’istituzione di un Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi, ‘per liberare la figura della Madonna dall’influsso delle organizzazioni malavitose’:

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