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I santi della porta accanto raccontati da Cecilia Galatolo: Nella Zulian Mariani

Spesso diventare genitori significa trovare il coraggio di rispondere alle domande più scomode: è quello che scopre Alessandro, il protagonista del nuovo romanzo, ‘Cara Nella, i tuoi figli sono dodici’ di Cecilia Galatolo, quando, sul punto di mettere a letto i propri figli in una sera come tante, si troverà a dover rispondere a una domanda che rievoca in lui ricordi spiacevoli: ‘Anche chi ha commesso un crimine finisce in paradiso?’
Per Mencarelli la vita è sempre tornare

E’ un percorso a ritroso, quello intrapreso da Daniele Mencarelli, non solo nel suo nuovo romanzo, ‘Sempre tornare’, ma anche nella trilogia ideale che questo crea con i precedenti: insieme, letti in una sequenza che costringe a forzare il naturale scorrere in avanti del tempo di ogni formazione, progressivamente riportano verso il nucleo originario della sete di vita e di domande del protagonista.
L’annuncio dell’Angelo a Maria

Nel cammino quaresimale, dopo la festività di san Giuseppe, troviamo l’Annunciazione dell’Angelo alla SS. Vergine. Questa festa è collegata alla festa di Natale: stabilita la data del 25 dicembre per la nascita di Gesù, nove mesi prima l’Arcangelo Gabriele, messaggero di Dio, si presenta a Maria per il lieto annuncio. Un momento assai suggestivo per Maria di Nazareth, promessa sposa a Giuseppe, artigiano del luogo e uomo di fede profonda.
Papa Francesco: Maria indica la via della preghiera

“Ho appreso con dolore la notizia dei recenti attacchi terroristici in Niger, che hanno provocato la morte di 137 persone. Preghiamo per le vittime, per le loro famiglie e per l’intera popolazione, affinché la violenza subita non faccia smarrire la fiducia nel cammino della democrazia, della giustizia e della pace. In questi giorni, grandi inondazioni hanno causato gravi danni nello Stato del Nuovo Galles del Sud, in Australia.
Mons. Pompili: onora il padre e la madre

“Le pagine che seguono non pretendono di riassumere la dottrina sull’amore fraterno, ma si soffermano sulla sua dimensione universale, sulla sua apertura a tutti. Consegno questa Enciclica sociale come un umile apporto alla riflessione affinché, di fronte a diversi modi attuali di eliminare o ignorare gli altri, siamo in grado di reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole”: così si legge nei capitoli iniziali dell’enciclica di papa Francesco, ‘Fratres omnes’.
Tutto procede come imprevisto: un romanzo per conoscere Santa Gianna Beretta Molla

Gaia è una ragazza di 21 anni, seria e coscienziosa, studia medicina e vive una relazione sentimentale stabile. Le due cose che più desidera sono diventare una brava dottoressa e formare una famiglia. Ad un tratto, però, ecco che il mondo le crolla addosso. Accade qualcosa, infatti, che pare mandare in frantumi tutti i suoi sogni…
Da Perugia il card. Bassetti invita a non abbandonare giovani e famiglie
Papa Francesco: Maria è madre del nostro cuore

Nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la festa della beata Maria Vergine di Guadalupe, patrona delle Americhe, papa Francesco ha presieduto la celebrazione eucaristica nella basilica di san Pietro. Maria non si è mai presentata come una co-redentrice, ma come discepola fedele, attraverso tre aggettivi: donna, discepola, meticcia, soffermandosi su come nel corso dei secoli la pietà cristiana abbia sempre cercato di lodarla e onorarla con nuovi titoli, titoli filiali, dettati dall’amore del Popolo di Dio per lei ma che non toccavano per niente il suo essere donna e discepola.
Discepola fedele al suo Figlio, Lei non si è mai presentata come correttrice ma discepola. Non ha mai preso per se qualcosa di suo figlio perché è madre: “Maria è nostra madre, di tutti noi e della Chiesa e prefigura la Chiesa ed è madre del nostro cuore. La Chiesa è femminile e la nostra anima ha questa capacità di ricevere la grazia da Dio. Non possiamo pensare alla Chiesa senza questo principio mariano”.
Quando si cerca il ruolo della donna nella Chiesa si può pensare alla funzionalità che porta solo a metà strada: “Mai ha voluto prendere per sé qualcosa di suo Figlio, mai si è presentata come una co-redentrice, ma come una discepola”.
Papa Francesco non indugia sulla questione teologica che dà priorità al discepolato di Maria o piuttosto alla sua maternità ma ribadisce che la Vergine non ha mai rubato o trattenuto per sé niente che fosse di suo Figlio, perché in quanto Madre di Dio e dell’umanità è abituata a dare la vita e non a trattenerla.
Ecco il motivo per cui il papa si è soffermato sulla maternità della Madonna che è “Madre nostra, di tutti i popoli, Madre della Chiesa, ma prima ancora dei nostri cuori e delle nostre anime. Qualche santo padre afferma che ciò che si dice di Maria può essere detto anche della Chiesa, e a modo suo, della nostra anima. Perché la Chiesa è femminile e la nostra anima ha la capacità di ricevere la grazia di Dio, accoglierla e in un certo senso i padri della Chiesa la vedevano come femminile. Non possiamo pensare alla Chiesa senza questo principio mariano”.
Infine il papa si è soffermato sul terzo aggettivo, spiegando perché Maria è meticcia, come il volto della Guadalupana: “Ha voluto essere meticcia, si è mescolata ma non solo con Juan Diego, è diventata meticcia per essere madre di tutti, si è meticciata con l’umanità. Perché lo ha fatto? Perché lei ha ‘meticciato’ Dio e questo è il grande mistero: Maria madre meticcia, che ha fatto Dio, vero Dio e vero uomo, in suo Figlio Gesù”.
La storia della Morenita affonda le radici nel XVI secolo, durante l’epopea dei conquistadores e l’avvio della schiavitù per milioni di indios. Si racconta che tra il 9 ed il 12 dicembre del 1531 una figura misteriosa, Nuestra Señora de Guadalupe, apparve sulla collina del Tepeyac, a nord di Città del Messico, a Juan Diego Cuauhtlatoazin, un giovane contadino indigeno e uno dei primi aztechi a convertirsi al cristianesimo.
Nel mantello usato da Juan Diego per raccogliere dei fiori che la Vergine gli fece trovare sbocciati fuori stagione in quel luogo desolato, si impresse miracolosamente l’immagine di Maria. Un’immagine misteriosa, piena di simboli legati agli astri e ancora sottoposta a studi. Da questo episodio milioni di indios chiesero di essere battezzati.
Ed in occasione della festa la Conferenza episcopale colombiana (Cec) ha rivolto un invito alla riflessione e alla preghiera ‘per chiedere la riconciliazione, la pace e l’unione’ della nazione. L’iniziativa, si legge nella nota della Conferenza episcopale, “si svolge nell’ambito della festa di Nostra Signora di Guadalupe, patrona d’America e in sintonia con l’invito del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) ad assumere uno sguardo cristiano e una posizione di semina basata sulla speranza e con i costanti messaggi di papa Francesco sulla riconciliazione e la pace di tutte le nazioni”.
L’obiettivo era unirsi in preghiera con un’intenzione comune per tutti i paesi del continente, ottenere la pace: “Vi invitiamo a organizzare con la vostra comunità parrocchiale, il vostro movimento apostolico, la Conferenza episcopale, la famiglia o gli amici, un momento di preghiera, recitando il Santo Rosario, partecipando a una liturgia della Parola o all’Eucaristia, o dedicando uno spazio di tempo durante il giorno a pregare per questo intenzione”.
Inoltre il Celam ha chiesto anche di creare un flusso pubblico di comunicazione, utilizzando l’hashtag #AméricaLatinaRezaPorLaPaz: “Raccontateci da dove vi unirete per pregare per la pace nel continente come celebrate la festa della Vergine di Guadalupe nel vostro paese. Ricordiamo che il messaggio della Vergine di Guadalupe è quello dell’armonia di tutti i popoli in un’unica civiltà di amore e dedizione a Dio”.