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Papa Francesco: i carismi sono doni dello Spirito Santo

“L’altro ieri ho ricevuto una lettera di un ragazzo universitario dell’Ucraina, dice così: ‘Padre, quando mercoledì ricorderà il mio Paese e avrà l’opportunità di parlare al mondo intero nel millesimo giorno di questa terribile guerra, La prego, non parli solo delle nostre sofferenze, ma sia testimone anche della nostra fede: anche se imperfetta, il suo valore non diminuisce, dipinge con pennellate dolorose il quadro del Cristo Risorto.

In questi giorni ci sono stati troppi morti nella mia vita. Vivere in una città dove un missile uccide e ferisce decine di civili, essere testimone di tante lacrime è difficile. Avrei voluto fuggire, avrei voluto tornare a essere un bambino abbracciato dalla mamma, avrei voluto onestamente essere in silenzio e amore, ma ringrazio Dio perché attraverso questo dolore, imparo ad amare di più.

Il dolore non è solo un cammino verso la rabbia e la disperazione; se si fonda sulla fede è un buon maestro di amore. Padre, se il dolore fa male significa che ami; quindi, quando lei parlerà del nostro dolore, quando ricorderà i mille giorni di sofferenza, ricordi anche i mille giorni di amore, perché solo l’amore, la fede e la speranza danno un vero significato alle ferite’. Così ha scritto questo ragazzo universitario ucraino”.

Al termine dell’udienza generale papa Francesco ha letto la lettera che uno studente ucraino gli ha inviato per ricordare i 1000 giorni di guerra nell’est europeo, invitando i fedeli a non ‘abbandonare’ questo popolo: “Una ricorrenza tragica per le vittime e per la distruzione che ha causato, ma allo stesso tempo una sciagura vergognosa per l’intera umanità! Questo, però, non deve dissuaderci dal rimanere accanto al martoriato popolo ucraino, né dall’implorare la pace e dall’operare perché le armi cedano il posto al dialogo e lo scontro all’incontro”.

Mentre la catechesi dell’udienza generale ha sviluppato ‘I carismi, doni dello Spirito per l’utilità comune’, continuando il ciclo di catechesi con lo Spirito Santo ‘protagonista’ nei sacramenti, nella preghiera e nella Madre di Dio: “E’ giunto, perciò, il momento di parlare anche di questo secondo modo di operare dello Spirito Santo che è l’azione carismatica. Una parola un po’ difficile, la spiegherò. Due elementi contribuiscono a definire cos’è il carisma”.

In due punti ha definito il carisma: “Primo, il carisma è il dono dato ‘per l’utilità comune’, per essere utile a tutti. Non è, in altre parole, destinato principalmente e ordinariamente alla santificazione della persona, ma al servizio della comunità. Questo è il primo aspetto. Secondo, il carisma è il dono dato ‘a uno’, od ‘ad alcuni’ in particolare, non a tutti allo stesso modo, e questo è ciò che lo distingue dalla grazia santificante, dalle virtù teologali e dai sacramenti che invece sono gli stessi e comuni per tutti. Il carisma è dato a una persona o a una comunità specifica. E’ un dono che Dio ti dà”.

Con un paragone il papa ha definito il carisma come ‘ornamento’, che rende bello, secondo una definizione della costituzione dogmatica ‘Lumen Gentium’: “I carismi sono i “monili”, o gli ornamenti, che lo Spirito Santo distribuisce per rendere bella la Sposa di Cristo. Si capisce così perché il testo conciliare termina con l’esortazione seguente. Benedetto XVI ha affermato: ‘Chi guarda alla storia dell’epoca post-conciliare può riconoscere la dinamica del vero rinnovamento, che ha spesso assunto forme inattese in movimenti pieni di vita e che rende quasi tangibile l’inesauribile vivacità della santa Chiesa’. E questo è il carisma dato a un gruppo, tramite una persona”.

Con una citazione di sant’Agostino il papa ha sottolineato che tali ‘carismi’ hanno la propria importanza: “Aggiungiamo un’altra cosa: quando si parla dei carismi bisogna subito dissipare un equivoco: quello di identificarli con doti e capacità spettacolari e straordinarie; essi invece sono doni ordinari (ognuno di noi ha il proprio carisma) che acquistano valore straordinario se ispirati dallo Spirito Santo e incarnati nelle situazioni della vita con amore.

Una tale interpretazione del carisma è importante, perché molti cristiani, sentendo parlare dei carismi, sperimentano tristezza o delusione, in quanto sono convinti di non possederne nessuno e si sentono esclusi o cristiani di serie B. No, non ci sono i cristiani di serie B, no, ognuno ha il proprio carisma personale e anche comunitario”.

(Foto: Santa Sede)

Da Novara mons. Brambilla per la dignità della donna

“Lo scorso mese di novembre mi è capitata tra le mani la mia prima omelia di san Gaudenzio e mi ha impressionato per la sua attualità. Sembra scritta per il tempo presente. L’unica cosa diversa è l’aggravarsi della situazione e dei fenomeni descritti. Sono stato persino tentato di riproporla tale e quale e di rivelare solo alla fine la sua data. Mi è parso bello riprenderne almeno una parte ampia, per poi focalizzare il nostro sguardo sul tema cruciale su cui voglio attirare la vostra attenzione: l’ora della donna nella Chiesa e nel mondo”.

Papa Francesco: la ministerialità riguarda tutti i fedeli cristiani

Nel giorno della beata Armida Barelli papa Francesco ha incontrato i partecipanti alla seconda Assemblea Plenaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, offrendo una riflessione sulla ministerialità, che deriva dal battesimo:

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