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Dal rapporto sulle povertà: nel 2022 la diocesi di Arezzo ha accolto più di 2.065 persone

In occasione della Giornata Internazionale per lo sradicamento della povertà indetta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ricorre ogni anno il 17 ottobre, la Caritas diocesana ha presentato il Rapporto diocesano sulle povertà, ‘Inermi’, ispirato alla sensazione manifestata dalle tante persone che si sono rivolte ai servizi promossi dalla Caritas diocesana e alle 42 Caritas parrocchiali sparse nel territorio, come ha spiegato nell’introduzione il vescovo di Arezzo-Cortona-San Sepolcro, mons. Andrea Migliavacca:

Papa Francesco invita a lodare Dio

“Lodate Dio per tutte le sue creature. Questo è stato l’invito che San Francesco d’Assisi ha fatto con la sua vita, i suoi canti, i suoi gesti. In tal modo ha ripreso la proposta dei salmi della Bibbia e ha ripresentato la sensibilità di Gesù verso le creature del Padre suo: ‘Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro’. ‘Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio’. Come non ammirare questa tenerezza di Gesù per tutti coloro che ci accompagnano nel nostro cammino?”

Papa Francesco invita a vivere il carisma della speranza

Nel cortile di San Damaso del Palazzo Apostolico Vaticano, papa Francesco ha incontrato i membri dell’associazione ‘Familia da Esperança’ approvata dal Pontificio Consiglio per i Laici della Chiesa Cattolica, comunità nata tra i più poveri. All’inizio i fondatori volevano vivere il comandamento di amare il prossimo come se stessi, attraverso due carismi: quello dell’unità e quello della speranza, come ha sottolineato papa Francesco: ‘E’ tanto bello questo vostro carisma: il carisma della speranza!’

Mariapia Veladiano racconta ‘quel che ci tiene vivi’

Angeletto Zoccolaro è diventato avvocato per riparazione. Bianca, psicologa da sopravvissuta. Per entrambi l’infanzia è stata l’inferno, e ciascuno ne è uscito a modo proprio: Angeletto congelando i ricordi, Bianca elaborando. Lui è abitato dall’oscurità che lo lambisce, lei, di contro, sull’oscurità di ciò che è stato ha costruito la sua luce. Così, strato per strato, si rivelano i protagonisti del nuovo romanzo di Mariapia Veladiano, ‘Quel che ci tiene vivi’: due polarità che rimangono insieme per attrazione, ben attente a non sbordare nelle ferite individuali.

21 settembre: Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer

Oggi è la Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer. Circa 1.000.000 di persone in Italia oggi è affetto dalla malattia e il 30% circa dei pazienti presenta sintomi di declino cognitivo ma ancora le persone non ricevono da un’assistenza specifica su questo con notevoli difformità regionali e territoriali.

Card. Semeraro: il martirio della famiglia Ulma insegni l’accoglienza

Dopo la preghiera mariana del’Angelus di domenica 10 settembre papa Francesco ha rivolto il pensiero alla Polonia dove, a Markowa, sono stati beatificati i martiri Giuseppe e Vittoria Ulma con i loro 7 figli, bambini:

La mancanza di fede può rendere nullo il matrimonio tra battezzati? La questione dei battezzati non credenti

Sono sempre più frequenti, nelle nostre parrocchie, i matrimoni celebrati tra una persona battezzata nella Chiesa Cattolica e credente ed una persona che, pur essendo stata battezzata nella Chiesa cattolica, non si dichiara più credente o ha dubbi di fede, o vive la fede senza una assidua pratica sacramentale, che considerano facoltativa e liberamente disponibile.

Le Marche ‘giocano’ d’azzardo

Nell’ultima settimana di luglio il consiglio regionale delle Marche ha modificato la legge regionale 3 del 2017 relativa alla prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico e della dipendenza da nuove tecnologie e social network: secondo le nuove disposizioni l’esercizio delle attività legate al gioco e la possibilità di installare nuovi apparecchi sono vietati se ubicati a meno di 200 metri dai luoghi sensibili nei comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti ed inferiore a 300 metri nei comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti.

Papa Francesco invita ad essere santi

“Dopo domani, 1° settembre, si celebra la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del creato, inaugurando il ‘Tempo del creato’ che durerà fino al 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. In quella data ho intenzione di pubblicare un’Esortazione, una seconda ‘Laudato sì’. Uniamoci ai nostri fratelli e sorelle cristiani nell’impegno di custodire il creato come dono sacro del Creatore. E’ necessario schierarsi al fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, sforzandosi di porre fine alla insensata guerra alla nostra Casa comune. Esorto tutti a lavorare e pregare affinché essa abbondi nuovamente di vita”.

Al termine dell’udienza generale odierna papa Francesco ha annunciato che nella festa del santo di Assisi pubblicherà un’altra esortazione sul creato; e prima di questo annuncio ha raccontato la santità della prima donna nativa del Nord America, Kateri Tekakwitha, figlia di un capo Mohawk non battezzato e di madre cristiana Algonchina, attraversa i drammi del suo popolo a fine ‘600:

“Anche molti di noi siamo stati presentati al Signore per la prima volta in ambito familiare, soprattutto dalle nostre mamme e nonne. Così inizia l’evangelizzazione e anzi, non dimentichiamo questo, che la fede sempre è trasmessa in dialetto dalle mamme, dalle nonne”.

Il papa ha affermato che la fede si trasmette in famiglia: “La fede va trasmessa in dialetto e noi l’abbiamo ricevuta in questo dialetto dalle mamme e dalle nonne. L’evangelizzazione spesso inizia così: con gesti semplici, piccoli, come i genitori che aiutano i figli a imparare a parlare con Dio nella preghiera e che raccontano loro il suo amore grande e misericordioso. E le basi della fede per Kateri, e spesso anche per noi, sono state poste in questo modo. Lei l’aveva ricevuta dalla mamma in dialetto, il dialetto della fede”.

Le difficoltà  della vita le fecero amare Gesù: “Tutto ciò diede a Kateri un grande amore per la croce, segno definitivo dell’amore di Cristo, che si è donato fino alla fine per noi. La testimonianza del Vangelo, infatti, non riguarda solo ciò che è piacevole; dobbiamo anche saper portare con pazienza, con fiducia e speranza le nostre croci quotidiane. La pazienza, davanti alle difficoltà, alle croci: la pazienza è una grande virtù cristiana.

Chi non ha pazienza non è un buon cristiano. La pazienza di tollerare: tollerare le difficoltà e anche tollerare gli altri, che alle volte sono noiosi o ti mettono difficoltà … La vita di Kateri Tekakwitha ci mostra che ogni sfida può essere vinta se apriamo il cuore a Gesù, che ci concede la grazia di cui abbiamo bisogno: pazienza e cuore aperto a Gesù, questa è una ricetta per vivere bene”.

Fu accolta dai Gesuiti, che furono ‘impressionati’ dalla sua fede: “Queste sue pratiche spirituali impressionavano tutti alla Missione; riconobbero in Kateri una santità che attraeva perché nasceva dal suo profondo amore per Dio. E’ proprio della santità, attrarre. Dio ci chiama per attrazione, ci chiama con questa voglia di essere vicino a noi e lei ha sentito questa grazia dell’attrazione divina.

Allo stesso tempo, insegnava ai bambini della Missione a pregare e, attraverso il costante adempimento delle sue responsabilità, compresa la cura dei malati e degli anziani, offrì un esempio di servizio umile e amorevole a Dio e al prossimo. Sempre la fede si esprime nel servizio. La fede non è per truccare sé stessi, l’anima: no; è per servire”.

Quello del papa è un invito a seguire la santità:”Cari fratelli e sorelle, la vita di Kateri è un’ulteriore testimonianza del fatto che lo zelo apostolico implica sia un’unione con Gesù, alimentata dalla preghiera e dai Sacramenti, sia il desiderio di diffondere la bellezza del messaggio cristiano attraverso la fedeltà alla propria vocazione particolare… Non dimentichiamoci: ognuno di noi è chiamato alla santità, alla santità di tutti i giorni, alla santità della vita cristiana comune. Ognuno di noi ha questa chiamata: andiamo avanti su questa strada. Il Signore non ci mancherà”.

(Foto: Santa Sede)

Cresima/Confermazione per fedeli conviventi e sposati civilmente: prima o dopo il matrimonio religioso?

Ecco perché occorre un percorso di preparazione prima di ricevere questo Sacramento, che consiste in anni di catechismo e, nelle settimane precedenti alla cerimonia, anche in due giorni di ritiro spirituale. Battesimo, Eucarestia e Cresima sono in qualche modo considerati un unico Sacramento!

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