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Cecilia Galatolo propone riflessioni sulla sessualità e sulla verginità
La famiglia come soggetto primario di evangelizzazione
I vescovi italiani chiedono un patto educativo per accogliere la vita

Si è parlato anche di utero in affitto nel Consiglio permanente della Cei, che si è concluso mercoledì scorso e rispondendo ai giornalisti il segretario generale della Cei ed arcivescovo di Cagliari, mons. Giuseppe Baturi, sulla questione dell’utero in affitto come crimine universale, ha affermato: ‘Per noi è un problema universale. Non siamo entrati nel merito specifico di questa tema’.
Save the Children: in aumento la povertà in Italia

“Negli ultimi 10 anni, in Italia il tasso di minori in povertà assoluta è quasi triplicato, raggiungendo il picco del 14,2% (quasi 1.400.000 minori). Per scongiurare il rischio che la povertà materiale delle famiglie porti all’abbandono precoce degli studi, è necessario sostenere i percorsi educativi dei bambini, delle bambine e degli adolescenti; ancora di più se si considera l’impatto dell’inflazione e del carovita sui nuclei familiari.
Una fiction per tutta la famiglia per educare alla vita e le riflessioni di Rossella Petrellese

Una fiction che ha influenzato la mia vita è Braccialetti Rossi. Ho conosciuto di persona gran parte del cast e di chi ha contribuito a renderla com’era. Nonostante l’umanità sia presente, con i suoi errori, ci sono molti insegnamenti positivi che possono cambiare le persone. I ragazzi della fiction insegnano che nessuna sofferenza può toglierci la voglia di vivere.
I corridoi umanitari di Caritas Italiana sono una piccola goccia di speranza

La Caritas e l’Ufficio Migrantes della Diocesi di Ugento – S. Maria di Leuca comunicano che oggi, domenica 26 febbraio, presso la parrocchia ‘Madonna delle Grazie’ di Tutino in Tricase, durante la celebrazione della Santa Messa delle ore 17.30 mons. Vito Angiuli, il sindaco di Tricase, Antonio De Donno e la comunità parrocchiale di Tutino daranno il benvenuto a Zawal Fayaz, un ragazzo afghano di 27 anni, giunto in Italia il 23 febbraio, in aereo a Roma, insieme ad altri 99 cittadini afghani, grazie al programma Corridoio Umanitario di Caritas Italiana.
Papa Francesco invita a pregare Maria

Incontrando i partecipanti al Capitolo generale della Congregazione dei chierici mariani dell’Immacolata Concezione della beata Vergine Maria in occasione del 350^ anniversario della fondazione dell’Istituto, avvenuta a Cracovia nel dicembre 1670, per opera di san Stanislao di Gesù e Maria, papa Francesco ha sottolineato che il fondatore ebbe alcune difficoltà per realizzare quest’opera:
“Sappiamo che non fu un inizio facile, sia per la ricerca di compagni adatti sia per il lungo iter di approvazione, ma San Stanislao non si arrese, confidando nella forza dello Spirito Santo. E proprio per fare tesoro dell’eredità che con la sua tenacia vi ha lasciato, vorrei ricordare con voi tre grandi linee della sua e vostra spiritualità, tutte segnate da una vivace dinamicità ascetica e pastorale: l’amore alla Vergine Maria, la preghiera di suffragio e l’attenzione ai poveri”.
Nel discorso papa Francesco ha sottolineato alcuni aspetti importanti, tra cui il fondamentale è l’amore a Maria: “E’ interessante vedere quello che san Stanislao insegna circa la devozione mariana: dice che il principale culto a Maria Immacolata è l’imitazione della sua vita evangelica. Questo è importante, perché la vera devozione alla Madre del Signore si nutre e cresce con l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio: Maria è la Donna del Vangelo”.
L’altro aspetto sottolineato dal papa riguarda la preghiera di suffragio, che “che caratterizza la dimensione escatologica della vostra congregazione. San Stanislao, però, inserisce in questo sguardo sull’orizzonte ultimo la preghiera particolare per due grandi gruppi di poveri del suo tempo: i soldati caduti in battaglia e i morti di peste.
Oggi ci vuole per i soldati: stanno cadendo dappertutto! Pensiamo che nel XVII secolo circa il 60% della popolazione europea fu sterminata dalle epidemie e dalle guerre! Bisognava pregare allora per le anime dei defunti e per il conforto delle famiglie e delle comunità, segnate dal dolore e dal lutto per la perdita dei loro cari”.
E la terza caratteristica riguarda una particolare attenzione ai poveri ed ai sacerdoti: “E il terzo tratto che vorrei rimarcare è l’attenzione ai poveri, in particolare a supporto dei parroci. I Chierici Mariani contribuivano così a rispondere ad alcuni seri problemi del tempo: l’affievolimento della fede, specialmente tra le classi più umili, la carenza di vocazioni sacerdotali e religiose, lo stato di miseria di gran parte della popolazione”.
Queste tre caratteristiche sono fondamentali per una congregazione: “Ed è importante per voi ‘raccoglierne il testimone’, continuando a rispondere creativamente alle sfide che anche la nostra epoca presenta. Non scoraggiatevi se incontrate opposizioni o difficoltà.
Pensate alle grandi prove che ha affrontato la vostra famiglia religiosa nei secoli, ad esempio quanto all’inizio del Novecento si è ridotta ad un solo membro! Con l’aiuto di Dio vi siete ripresi, fino a trovarvi oggi ad essere circa cinquecento religiosi, presenti in 19 Paesi”.
E non ha dimenticato di citare il beato Matulaitis: “Ricordiamo, in questo contesto, la figura del beato Giorgio Matulaitis (1871-1927), chierico mariano, sacerdote, vescovo e Nunzio Apostolico in Lituania, uno dei protagonisti della vostra rinascita.
Egli seppe ridare vitalità alla comunità aggiornandone le Costituzioni e promuovendone l’opera senza paura, fino a dover agire in clandestinità e a rischiare l’arresto, senza mai rinunciare a promuovere tra i religiosi e tra i fedeli la carità e l’unità”.
E’ un invito a non perdere la propria vocazione di missione profetica: “Lo avete fatto in tempi recenti ponendo tra le vostre priorità pastorali l’apertura ai laici, la tutela della vita dal concepimento alla morte, l’attenzione agli ultimi e il sostegno alle famiglie in difficoltà; questo è molto importante: oggi la famiglia è sempre in pericolo…
Sono scelte che trovano riscontro ad esempio nel centro di naprotecnologia e di aiuto alla famiglia che avete attivato presso il Santuario di Licheń, in Polonia; e nelle nuove aree di missione a cui vi siete aperti in Asia e in Africa”.
L’incontro è stato concluso con la ripresa di tre titoli mariologici di san Giovanni Paolo II, quando li ha incontrati nel 1993: “Maria ‘Sede della Sapienza’, perché sia ferma e solida la vostra testimonianza evangelica; Maria ‘Consolatrice degli afflitti’, perché gli uomini del nostro tempo trovino in voi amore e comprensione, e siano attratti a Dio dalla vostra carità e dal vostro servizio disinteressato; e, terzo, Maria ‘Madre di Misericordia’, perché siate ricchi di compassione materna per le anime redente dal sangue di Cristo e a voi affidate”.
Mentre ad un gruppo di imprenditori messicani il papa ha ricordato chi è un imprenditore ‘cattolico’: “…per essere segno della presenza di Dio nel mondo dell’economia e del lavoro, deve curare il rapporto con il Signore. Il capitale più importante che possiamo avere è il capitale spirituale.
Quando il Signore tocca il nostro cuore, allarghiamo lo sguardo e siamo capaci di vedere chi è nel bisogno, di prenderci cura del creato; siamo capaci di mettere al primo posto il bene comune, il ‘noi’ di una famiglia, di mettere da parte la logica mondana dell’ ‘io’, il successo, il predominio, il denaro, escludendo gli altri”.
(Foto: Santa Sede)
Terni: san Valentino è strumento dell’amore di Dio

San Valentino di Terni è venerato sia dai cattolici che dagli ortodossi e dagli anglicani come martire, taumaturgo e in qualche caso protettore degli animali, degli agrumeti e degli epilettici, come laicissimo patrono degli innamorati ha ispirato poesie, canzoni, cartoline e milioni di lettere d’amore. E poi tanti cioccolatini, fiori e cene a lume di candela.
Amore, sesso, verginità: un libro che aiuta i ragazzi a porsi domande

‘Amore, sesso, verginità. Le risposte (e le domande) che cerchi’ (Cecilia Galatolo, Editrice Punto Famiglia, 2023). Quando dalla casa editrice mi hanno comunicato che volevano intitolare così il mio ultimo libro sul tema dell’affettività, io e mio marito ci siamo guardati. Abbiamo sorriso, senza dire una parola. Entrambi, però, abbiamo pensato la stessa cosa: ci sto davvero mettendo la faccia.