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Gli auguri a papa Francesco

Questa mattina papa Francesco ha presieduto nella cappella di Casa Santa Marta una concelebrazione eucaristica con i cardinali presenti a Roma. In un tweet dal suo account @Pontifex, Francesco ha poi ringraziato per le preghiere ricevute: ‘Grazie di avermi accompagnato con le vostre preghiere. Per favore, continuate a farlo’, si legge sull’account social in nove lingue.

Il Mediterraneo è un cimitero. Il Papa invoca soluzioni concrete

Le immagini dei corpi senza vita dei migranti spiaggiati sulla costa di Cutro, in Calabria, hanno scosso l’opinione pubblica italiana e internazionale. 
Si tratta di una delle più gravi stragi di migranti nel Mediterraneo dal 2015, quando morirono oltre 800 persone nel naufragio di un barcone al largo della Libia.

Dopo il naufragio di Cutro: mai più morti per i migranti

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alcuni giorni dopo il naufragio a Cutro di un barcone, con il suo viaggio ha interpretato il sentimento della maggioranza degli italiani, che è di fratellanza e di solidarietà e dalle cronache giornalistiche si può comprendere gli impegni che il presidente della Repubblica avrebbe preso  con i profughi afghani e di altri Paesi che ora dovranno affrontare altre mille difficoltà, esprimendo il “dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nel quale hanno perso la vita decine di persone e tra queste alcuni bambini.

A Cutro una via Crucis per le vittime del naufragio contro l’indifferenza

Ieri, inaugurando il 40^ Anno Accademico dell’Università degli studi della Basilicata, il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha insistito affinché si dia una risposta al naufragio avvenuto pochi giorno prima davanti le coste calabresi, in cui hanno perso la vita finora 71 profughi, provenienti dalle zone di guerra:

Naufragio in Calabria: basta morti nel Mediterraneo

“Stamattina ho saputo con dolore del naufragio avvenuto sulla costa calabrese, presso Crotone. Già sono stati recuperati quaranta morti, tra cui molti bambini. Prego per ognuno di loro, per i dispersi e per gli altri migranti sopravvissuti. Ringrazio quanti hanno portato soccorso e coloro che stanno dando accoglienza. La Madonna sostenga questi nostri fratelli e sorelle. E non dimentichiamo la tragedia della guerra in Ucraina, già un anno è stato fatto di guerra. E non dimentichiamo il dolore del popolo siriano e di quello turco per il terremoto”.

Le ‘guerre nere’ in Africa cosa sono?

Le guerre africane nella contemporaneità, l’epoca della globalizzazione del XXI secolo, sono definite ‘guerre nere’ a causa della loro enigmaticità: conflitti le cui radici sono difficili da capire, che in Europa e sui media occidentali in genere sono rappresentate come brutali e selvagge, dal sapore esclusivamente etnico e perciò stesso arcaiche, quasi incomprensibili per chi non è di quelle parti:

Da Praga il ritratto di una Chiesa viva

A Praga si è conclusa la tappa continentale del Sinodo e da questa esperienza di una Chiesa che sa confrontarsi e raccontarsi, come ha evidenziato Paolo Curtaz: “La sensazione, dopo qualche ora di sonno faticoso, è quella di una pentola in ebollizione, di tantissimi temi, di una realtà di Chiesa europea sorprendentemente variegata, in tensione fra riforme anche strutturali e radicali (ruolo delle donne, accoglienza LGBT+, clericalismo…) e timori di fughe in avanti che tradiscano la tradizione. Evidente la differente esperienza fra le antiche chiese d’occidente e quelle rinate orientali che, è bene ricordarlo, spesso sono minoranza”.

Il presidente Sergio Mattarella invita a non dimenticare le foibe

“Sono passati quasi vent’anni da quando il Parlamento istituì, con una significativa ampia maggioranza, il Giorno del Ricordo, dedicato al percorso di dolore inflitto agli italiani di Istria, Dalmazia, Venezia Giulia sotto l’occupazione dei comunisti jugoslavi nella drammatica fase storica legata alla Seconda Guerra Mondiale e agli avvenimenti a essa successivi”.

La fondazione Migrantes ha presentato il rapporto sul diritto d’asilo in Europa ed in Italia

Il 2022 è stato l’anno in cui la guerra d’Ucraina nel giro di poche settimane ha disperso nel cuore d’Europa rifugiati e sfollati a milioni, come non si vedevano dai tempi della Seconda guerra mondiale; ma è stato anche l’anno in cui l’Europa ha accolto i profughi senza perdere un decimale in benessere e ‘sicurezza’ (oltre 4.400.000 le persone registrate per la protezione temporanea solo nell’UE fino all’inizio di ottobre).

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