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Caritas: la relazione del volontario è una risorsa

Si è svolta online martedì 19 marzo la presentazione del volume ‘Tutto è possibile. Il volontariato in Caritas: dati e riflessioni’, che riporta i dati dell’indagine condotta da Caritas Italiana nel 2023 sulla presenza del volontariato nei servizi e nelle opere Caritas, mediante un approccio quantitativo (mappatura della presenza del volontariato nel territorio) e qualitativo (analisi in profondità sul profilo sociale dei volontari), come ha sottolineato il direttore di Caritas Italiana, don Marco Pagniello:

“La ricerca ci ricorda le sfide che affronta oggi il volontariato: quella della qualità, che implica formazione continua e innovazione dei servizi, quella di creare reti e diffondere il valore della corresponsabilità e, non ultima, quella di favorire lo sviluppo e interagire con una realtà sociale, economica e culturale diversificata. Il valore del volontariato risiede, infatti, nel desiderio di stare con le persone e condividere quello spazio relazionale che aggiunge ricchezza ad ogni forma di impegno sociale. Non si tratta solo di lavorare per gli ultimi, ma di essere con gli ultimi, di farsi prossimi, compagni di viaggio e di vita”.

In base ai dati raccolti sul territorio nello scorso anno 2023, relativi ai volontari più stabilmente impegnati, si evidenzia la presenza di 84.248 volontari, di cui 22.275 nei servizi/opere di livello diocesano e 61.973 nella dimensione parrocchiale. La metà dei volontari è presente nelle regioni del Nord Italia (50,4%). Il 16,6% è attivo nel Centro, il 33% nel Mezzogiorno (Sud e Isole). La Regione con il più alto tasso di volontari sulla popolazione residente è l’Emilia-Romagna (in media 99 volontari per 100mila abitanti). Seguono le Marche e la Basilicata (90,5).

Un approfondimento su un campione di volontari restituisce l’identikit sociale del volontario Caritas in Italia: le persone anziane non sono la maggioranza assoluta: il 38,3% è ultra65enne, i giovani under 35 sono pari al 16,3%. I volontari hanno un titolo di studio medio-alto: il 77,4% ha almeno la maturità (il 34,2% è laureato). Sono prevalentemente pensionati (41,8%) e occupati (34,8%). Il 78,8% dei volontari Caritas si impegna per ‘essere utile agli altri, alla società’.

Al secondo posto spiccano le motivazioni legate all’esigenza di essere coerenti con la propria fede religiosa (49%). Poco rilevanti invece le motivazioni utilitaristiche (far carriera, ottenere crediti formativi, farsi strada in un nuovo ambiente di lavoro, ecc.), segnalate soltanto dal 2,8%. Il dato dimostra la forte componente di gratuità che caratterizza da sempre l’impegno volontario nel mondo della Caritas.

Il calcolo delle ore di volontariato dimostra un forte livello di impegno: poco meno di un volontario su quattro si impegna per più di 25 ore mensili. Ma ci sono persone che offrono piccoli spazi di tempo, anche di sole cinque ore mensili. Grazie a questo piccolo impegno è possibile assicurare l’apertura di servizi che altrimenti dovrebbero ridurre l’offerta o addirittura cessare di esistere. Il 38,5% dei volontari Caritas è contemporaneamente attivo in più servizi, gestiti anche da altri enti, pubblici o privati, non solamente di matrice ecclesiale.

L’indagine che Caritas Italiana ha condotto consegna interessanti provocazioni utili alla riflessione collettiva su questi temi e aggiunge elementi che ci consentono di delineare alcune sfide per il futuro, anche tenendo conto della presenza di problemi e fatiche. L’aspetto critico più rilevante per i volontari Caritas è quello della difficile gestione delle situazioni umane delle persone richiedenti aiuto (68,3% dei volontari). Seguono la scarsità delle risorse materiali a disposizione (49,5%) e la difficoltà a conciliare tempi di vita e tempi di impegno in Caritas (36,8%).

Nel complesso, a dispetto dei vari problemi segnalati, la quota dei volontari soddisfatti (del tutto o abbastanza) è decisamente maggioritaria: 95,8%. Solo un piccolo gruppo di volontari si dichiara insoddisfatto, e tra questi solamente lo 0,8% afferma di essere ‘del tutto insoddisfatto’. Il Rapporto Caritas contiene alcuni brevi saggi di riflessione ad opera di vari enti nazionali (Cei, CSVnet, Forum del Terzo Settore), sulle radici del volontariato e i recenti segnali di trasformazione, sul suo senso civile e pastorale, sui valori fondanti e la dimensione della cittadinanza attiva.

A conclusione del rapporto don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio Nazionale della Cei per la pastorale delle vocazioni, ha sottolineato la dimensione pastorale del volontariato nella Caritas: “Fare esperienza della carità di Dio e dell’amore gratuito è bagnarsi nella vita spirituale della quale, oggi, sentiamo amplificarsi la sete. Oggi molti uomini e donne (molti giovani, soprattutto) bramano un significato, un senso alla vita.

Diverse ricerche sociologiche lo confermano, ma è sufficiente aprire gli occhi e fare memoria di ogni volta che abbiamo acconsentito a quel movimento che dal Padre passa attraverso il Figlio e i gesti di uomini e donne che si sono presi cura di noi, nella benevolenza e nella misericordia. Senza saperlo ci hanno regalato il significato e la direzione indicandoci, nei loro gesti, la destinazione e il senso di tutto. Il Paradiso, la Gerusalemme celeste, è una città che raccoglie uomini e donne da tutta la storia e la geografia, nella quale rimane e cresce ciò che in questa vita è stato bagnato dalla carità, l’unica cosa che resta”.

Al via dal 13 al 17 marzo a Milano la prima edizione di SOUL. Festival di Spiritualità

Dall’alba alla sera, cinque giorni per fare esperienza dello straordinario nell’ordinario, con protagonisti d’eccezione dalla letteratura alla scienza, dalla filosofia alla musica, fino alla poesia: dal 13 al 17 marzo prende il via a Milano, in luoghi diversi della città, la prima edizione di SOUL. Festival di Spiritualità, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e dall’Arcidiocesi di Milano con il patrocinio del Comune di Milano. Tutti gli eventi sono gratuiti previa prenotazione al sito www.soulfestival.it.

Un programma sorprendente con cinquanta incontri e appuntamenti sui temi della spiritualità – fra lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performance artistiche, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole – proposti attraverso la visione di tradizioni spirituali e discipline differenti, e sviluppati attorno al filo conduttore di questa edizione ‘meraviglia, la vigilia di ogni cosa’ dal comitato curatoriale composto da Luca Bressan, Armando Buonaiuto, Valeria Cantoni Mamiani, Aurelio Mottola, con la partecipazione di un illustre comitato scientifico.

Il festival è reso possibile grazie ai Main Partner Intesa Sanpaolo e Humanitas University, al Partner CFMT – Centro di Formazione Management del Terziario, al contributo di Fondazione Cariplo e Fondazione Rocca, e a Comieco, con la Media Partnership di Rai Cultura e TGR Rai.

Ad aprire la manifestazione sarà mercoledì 13 marzo la lecture di Alessandro Baricco ‘Tutto mi meraviglia’ nell’Aula Magna dell’Università Cattolica e, a concluderla, domenica 17 marzo Una voce come di bambino, dalle Confessioni di Sant’Agostino, con Massimo Popolizio, interprete tra i più stimati della scena teatrale e cinematografica, accompagnato nella Basilica di San Lorenzo Maggiore dai suggestivi canti della tradizione di Taizé.

Tra questi due momenti, un intenso alternarsi di appuntamenti e di interpreti capaci di interrogarsi e dialogare attorno alla spiritualità e alla meraviglia, offrendoci sguardi nuovi e inattesi. Ad ospitarli saranno luoghi significativi e ricchi di suggestione, grazie alla partecipazione di importanti istituzioni culturali, artistiche, educative, sociali, laiche e religiose della città, a partire dai Partner culturali del festival: Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Memoriale della Shoah di Milano, Philo – Pratiche filosofiche, Piccolo Teatro di Milano, Triennale di Milano.

Ascoltare, pensare, dialogare, meditare, sperimentare: SOUL. Festival di Spiritualità è un progetto che mira a offrire occasioni di riflessione attorno all’ ‘umano che è comune’, colto nelle sue molteplici manifestazioni, in costante dialogo con diverse sensibilità culturali e tradizioni religiose.

Alla base dei cinque giorni, il desiderio di rispondere al passo febbrile della smart city con un’iniziativa che pone al centro la ricerca di significato che anima ogni essere umano, provando a suggerire altri ritmi e itinerari del pensiero, delle relazioni, dell’indagine interiore.

Dalla cena monastica al Refettorio Ambrosiano – una parentesi di sospensione e rarefazione per condividere cibo e ascolto con musiche e letture dal racconto Il pranzo di Babette di Karen Blixen – alle passeggiate di meraviglia e di stupore in diversi luoghi di Milano, fino all’incontro all’alba sulle terrazze del Duomo, guidato da mons. Mario Delpini, a ricordarci che ogni giorno è un nuovo inizio che la vita ci dona.

A ispirare riflessioni e momenti di confronto saranno, fra gli ospiti del festival, noti scrittori, filosofi, teologi e studiosi: al Piccolo Teatro Strehler Massimo Recalcati si sofferma sulla meraviglia suscitata dai miracoli di Gesù nei racconti evangelici; alla Basilica di San Nazaro in Brolo lo scrittore Alessandro D’Avenia propone una lezione sull’ambivalenza della parola ‘stupefacenti’; il Museo Diocesano accoglie la riflessione del filosofo e teologo Vito Mancuso sulla necessità per i manager di oggi di trovare stabili fondamenti nella frenesia e nella richiesta di performatività, oltre all’incontro ‘A occhi bendati sulla Terra’, che vede lo scrittore Paolo Giordano e il cardinale José Tolentino de Mendonça confrontarsi sull’incanto della natura e sulla sua custodia, che è custodia della nostra stessa vita.

Sempre al Museo Diocesano, Massimo Cacciari dedica una lezione a thauma, la meraviglia, che è all’origine della ricerca filosofica, mentre alla Triennale di Milano l’architetto e urbanista Stefano Boeri interviene sulla progettazione dei luoghi sacri a partire dalle esperienze dello studio di valorizzazione dello Stupa di Ramagrama, sito archeologico buddhista presso Lumbini, in Nepal, e della Abrahamic Family House progettata ad Abu Dhabi dall’architetto David Adjaye.

I mezzi di comunicazione sono dalle loro origini ‘macchine della meraviglia’, apparati di costruzione di esperienze di stupefazione e incanto, nel bene e nel male. Ne discutono alla Fondazione Feltrinelli il sociologo della comunicazione Fausto Colombo e lo storico dei media Massimo Scaglioni con la scrittrice e saggista Cristina Battocletti e Lodo Guenzi, musicista, attore di teatro e cinema e frontman del gruppo Lo Stato Sociale.

Nella Sagrestia di Santa Maria delle Grazie Claudia Baracchi e Gabriella Caramore alternano riflessioni e narrazioni, ripercorrendo le vite e il pensiero di Simone Weil e Pavel Florenskij, tra le figure più luminose del Novecento. Alla Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana Romano Madera analizza la meraviglia in una lezione che spiega come a quest’esperienza ci si possa avvicinare con una disposizione psichica, dell’anima, che è tanto originaria quanto potenziale frutto di esercizio.

Ed ancora: perché è importante parlare di meraviglia quando il mondo è attraversato da conflitti tanto sanguinosi quanto irrisolvibili? Ne parla lo scrittore e poeta Tahar Ben Jelloun, in conversazione con Alessandro Zaccuri. Il tema del dolore è centrale anche nel dialogo fra Agnese Moro e Grazia Grena, partecipanti a percorsi di giustizia riparativa, insieme al criminologo Adolfo Ceretti e ai giuristi Gabrio Forti e Claudia Mazzucato alla Biblioteca Pinacoteca Ambrosiana, che riflettono sul peso della ‘catena del male’ e sulle aperture che possono nascere dagli incontri difficili.

Il biblista Luciano Manicardi e lo psichiatra Vittorio Lingiardi si confrontano invece su altre condizioni che possono offuscare l’esperienza del meraviglioso, come cinismo, disincanto, mancanza di curiosità e di desiderio, per indagare le radici di ciò che ci impedisce di sorprenderci.

Il Memoriale della Shoah ospita gli incontri La lettura infinita, lezione in cui Alfonso Arbib, rabbino capo della Comunità ebraica di Milano, si sofferma sulle scintille di meraviglia che scaturiscono dallo studio della Scrittura, e Shabbat, il tempo sospeso, dove Davide Assael, fondatore e presidente dell’associazione Lech Lechà, e il filosofo Silvano Petrosino riflettono sulla necessità di ritrovare anche nell’odierna società accelerata pause di sospensione, come accade nello Shabbat, ozio comandato che rallenta il quotidiano per vederne meglio la luce.

Prende le mosse dalle caratteristiche della società di oggi, in cui sembra che tutto possa essere valutato secondo criteri di convenienza o efficacia, anche il dialogo tra il monaco benedettino Michael Davide Semeraro e il monaco zen Carlo Tetsugen Serra che indagano, ognuno a partire dalle rispettive tradizioni, l’incalcolabilità dell’esperienza spirituale, estranea a ogni scala di misura.

La relazione con la scienza viene esplorata in diversi momenti del festival: la Fondazione Corriere della Sera ospita il dialogo Meravigliarsi ai tempi dell’AI: emozioni e tecnologia tra il docente di Psicologia della comunicazione Giuseppe Riva e il sacerdote ed esperto di nuove tecnologie Luca Peyron; nel campus di Humanitas University l’intervento della direttrice generale del CERN di Ginevra, Fabiola Gianotti, allarga i confini del festival oltre il circuito culturale milanese più tradizionale: si intratterrà sulla meraviglia dell’infinitamente piccolo nella fisica delle particelle elementari; al Piccolo Teatro Grassi l’immunologo Alberto Mantovani racconta l’esperienza del ricercatore scientifico, fatta di tentativi, fallimenti, attese e talvolta meravigliose scoperte a cui fa eco il preludio delle suite n.1 di Bach per violoncello.

Non potevano mancare al centro del palinsesto alcuni fra i maggiori capolavori artistici simbolo di Milano: nella Sagrestia di Santa Maria delle Grazie lo storico dell’arte Pietro Marani e la scrittrice Melania Mazzucco riflettono sulle reazioni del cuore umano davanti all’inatteso, soffermandosi sulla composizione dell’Ultima Cena di Leonardo, mentre al Castello Sforzesco il filologo e critico letterario Carlo Ossola e lo storico dell’arte Victor Stoichita dialogano sulla bellezza incompiuta davanti alla Pietà Rondanini di Michelangelo.

Il cartone della Scuola di Atene, capolavoro di Raffaello, viene esplorato nei suoi ricchissimi dettagli dalla storica dell’arte e direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta con Benedetta Spadaccini alla Pinacoteca Ambrosiana. Nell’incontro Oltrecolore alle Gallerie d’Italia – Milano, museo di Intesa Sanpaolo, il teologo gesuita Antonio Spadaro si sofferma sulle opere di quattro protagonisti dell’arte statunitense del Novecento – Edward Hopper, Mark Rothko, Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat – per i quali il colore sembra costituire una soglia dell’oltre.

Protagonista anche la musica, con il NeFesh Trio che ci porta nei racconti chassidici di Martin Buber al Memoriale della Shoah e con il concerto al buio nella Basilica di San Lorenzo Maggiore, dove il fisioterapista e musicoterapeuta Wolfgang Fasser, diventato cieco in giovane età, conduce il pubblico alla scoperta della meraviglia che si cela sotto l’oscurità, accompagnato dalle musiche del quartetto Shalom Klezmer di cui è parte.

Alla Fondazione Feltrinelli L’abîme des oiseaux, per clarinetto solo, dal Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen, composto nel lager nazista di Görlitz, contrappunta l’intervento del teologo e musicologo Pierangelo Sequeri e riapre la contemporaneità alla meraviglia della vibrazione creatrice della musica. Sarà presentato al Piccolo Teatro Grassi Naturale sconosciuto, rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri con la guida di Cesare Ronconi, nuova produzione a cura del Teatro Valdoca.

Numerose anche le visite guidate e i workshop, come quello con Maia Cornacchia che conduce le persone in due passeggiate dedicate alla meraviglia che sorge nell’attenzione aperta, quelli di fotografia dedicati agli studenti del Liceo Agnesi condotti dal fotografo Pietro Bologna, o ancora il workshop con l’analista filosofa Susanna Fresko, realizzato in collaborazione con Philo – Pratiche filosofiche, che si propone di far sperimentare attraverso pratiche ispirate all’esperienza dello Shabbat la grande valenza spirituale di questa pratica millenaria.

Attraverso i cinque giorni del festival, seguendo il tema di questa prima edizione – ‘meraviglia, la vigilia di ogni cosa’ – siamo invitati a vedere lo straordinario nell’ordinario, con un’attitudine nuova e accogliente. Se attraversassimo spazi e tempi del nostro quotidiano con sguardo aperto, saremmo infatti colpiti da quanto sia frequente intorno a noi ciò che eccede l’ovvio e il ripetitivo: qualcosa che anima i dettagli e illumina l’ordinario, sorprese grandi e piccole, grazie sacre e profane in cui gli automatismi dell’abitudine si interrompono e lasciano affiorare l’inatteso.

Si ringrazia il Comitato scientifico: Fausto Colombo, Claudia Mazzucato, Massimo Scaglioni, Silvano Petrosino, Giuseppe Lupo, Anna Maria Fellegara, Ivana Pais, Pierangelo Sequeri, Elena Granata, Francesco Castelli.

(Foto: Soul Festival)

Quarto Anno Rondine: prorogato il bando fino al 15 aprile

Grazie alle tantissime manifestazioni di interesse e richieste ricevute nelle ultime settimane da tutta Italia per conoscere meglio il Quarto Anno e partecipare all’ottava edizione, abbiamo deciso di prorogare la scadenza del bando al 15 aprile 2024 per permettere a tutti e tutte di scoprire i dettagli di questa unica e innovativa offerta formativa.

Il programma si rivolge agli studenti e alle studentesse dei Licei classico, scientifico e delle scienze umane di tutta Italia. Un’occasione irripetibile per ogni ragazzo o ragazza che sogni di allargare i propri orizzonti, che desideri mettersi alla prova come persona oltre che come studente, che voglia scommettere sulla didattica delle relazioni e iniziare a costruire da oggi il proprio futuro.

Per accedere alla selezione per l’a.s. 2024/25 e ai contributi a sostegno degli studenti è possibile inviare la propria candidatura online entro il 15 aprile 2024 dal sito https://quartoanno.rondine.org/partecipa-al-bando/. Per informazioni scrivere a segreteria@quartoanno.rondine.org.

Una proposta formativa internazionale e interculturale unica che combina l’esperienza consolidata in oltre 25 anni di formazione di Rondine con il mondo della scuola italiana, attraverso il Metodo Rondine, accreditato come un modello di riferimento per la didattica innovativa. Recentemente il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha sottoscritto un nuovo protocollo per impegnarsi nella sua diffusione nella scuola riconoscendolo un valido strumento per promuovere ‘i valori del dialogo, dell’inclusione, della convivenza pacifica, della cittadinanza attiva e digitale e agevolare la lotta al bullismo e alla violenza nelle scuole’.

Imparare a gestire il conflitto e crescere nella relazione. Il Quarto Anno Rondine è ideato per sostenere le ragazze e i ragazzi nello sviluppo delle proprie risorse interiori e ‘attrezzarli’ ad affrontare i conflitti che pervadono la nostra società. Una pratica quotidiana alla relazione che passa attraverso la didattica che forma giovani capaci di elaborare e gestire le proprie emozioni imparando a trasformare il conflitto in una risorsa che permette di crescere attraverso la diversità evitando che possa degenerare in violenza.

Luigi Paolo Favini, studente del QAR di Padova, ha sentito parlare di Rondine da un ragazzo più grande, del suo stesso liceo. Lui aveva in testa di fare il quarto anno all’estero ma non aveva le idee chiare: “Non avevo capito bene cosa fosse Rondine. Ho capito solo quando l’ho toccata e l’ho respirata, per le selezioni. Ci ho trovato tantissime cose che stavo cercando, ad esempio una relazione vera con i compagni e con i professori.

Su Rondine si può leggere tanto, ma c’è tanto di più oltre alle parole: il di più siamo noi, tutti noi che la abitiamo. Sono le persone che fanno Rondine. Il Quarto Anno Rondine si fonda proprio sulle relazioni tra le persone. Ma anche la relazione con noi stessi è centrale. Con questa esperienza abbiamo modo di scoprire di più di noi e dell’altro”.

La didattica innovativa del percorso formativo che rimette al centro la relazione educativa tra docente, studente e gruppo classe e coniuga l’avanguardia tecnologica, tramite l’uso del digitale a supporto del percorso formativo, con il metodo didattico di Rondine, che da anni investe sulla crescita emotiva e relazionale dei giovani.

Questo approccio innovativo favorisce un’appropriazione più critica e creativa dei contenuti disciplinari, attraverso il collegamento con l’attualità, lezioni non frontali, applicativi digitali e percorsi tematici interdisciplinari collegati ai temi propri di Rondine.

La dimensione internazionale. Il Quarto Anno Rondine, infatti, significa trascorrere un anno di scuola nella Cittadella della Pace (Arezzo), un ambiente capace di mettere in comunicazione Paesi e culture diverse grazie all’interazione con la World House di Rondine, lo Studentato Internazionale che accoglie giovani laureati provenienti da luoghi di conflitto di tutto il mondo che hanno scelto di impegnarsi per la costruzione della pace. Un’opportunità unica in Italia per aprirsi e sviluppare un senso critico capace di abbracciare una visione globale.

Uno sguardo sul futuro. Il programma, inoltre, integra un percorso per mettere a fuoco il proprio talento, la vocazione professionale e una formazione alla progettazione sociale. Strumenti concreti per realizzare i propri sogni al servizio del bene comune.

Non solo. Il Quarto Anno Rondine non finisce a giugno: la formazione continua a distanza anche nell’anno successivo, con il supporto di docenti e mentori di diversi ambiti professionali, accompagnando i giovani nella realizzazione concreta dei propri progetti per far fiorire anche la comunità di appartenenza e il territorio attraverso la rigenerazione del Metodo Rondine. Due anni di formazione e accompagnamento alla progettazione.

Generare cambiamento. L’obiettivo è sostenere lo sviluppo del network di giovani cittadini attivi e l’attuazione dei progetti di impatto sociale elaborati dagli studenti del Quarto Anno Rondine, pensati per rispondere ai bisogni concreti di coesione sociale dei territori d’Italia grazie anche al sostegno dei partner a livello locale. Un ulteriore sviluppo dell’Associazione come incubatore delle idee e delle progettazioni dove i giovani imparano come e in che modo attivarsi all’esterno muovendosi indipendentemente ma coerentemente con la formazione ricevuta e con la mission di Rondine:

“Stiamo imparando un nuovo significato della parola conflitto. Conflitto generalmente suona come qualcosa di negativo, mentre il conflitto è una cosa naturale, è l’incontro tra due parti diverse, anche di noi stessi. Ogni giorno viviamo il conflitto solo perché incontriamo persone diverse, nuove materie, nuove esperienze. Il mio contesto di casa iniziava a starmi un po’ stretto. Mi serviva un posto dove capire meglio che cosa posso dare agli altri e che cosa posso dare a me stessa, quali sono davvero le mie abilità. Volevo mettermi in gioco”, ha raccontato Benedetta Mancini, studentessa del QAR di Cisterna latina.

Fondamentale il supporto di tutta la rete scolastica territoriale. Il Liceo Vittoria Colonna di Arezzo è titolare della sperimentazione presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito e tramite un accordo di rete stipulato tra l’associazione Rondine Cittadella della Pace e le scuole della provincia di Arezzo (Liceo F. Petrarca, Liceo F. Redi, ITIS Galilei, Convitto nazionale Vittorio Emanuele II), permette di garantire i piani ministeriali a tutti gli indirizzi liceali presenti nel Quarto Anno a Rondine.

Il progetto Quarto Anno Rondine è realizzato con il contributo di: Fondazione di Sardegna, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Deloitte, Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Fondazione Andrea Biondo Istituto di Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, Gecofin, Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza e Vigevano, Fondazione ONLUS Niccolò Galli, Banca del Valdarno Credito Cooperativo – “Borsa di studio in memoria di BANI GIOVANNI”, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Mike Bongiorno, Fondazione Vincenzo Casillo, Associazione Patrizia Funes, 2MV, Fondo di solidarietà Quarto Anno Amici e Sostenitori e con il contributo del Consiglio Regionale della Toscana ai sensi della L.R. 10/2021.

I partner che hanno collaborato allo sviluppo del percorso formativo sono: Fondazione Finanza Etica, Istituto Jacques Maritain, Nuovo Laboratorio di Psicologia, AIESEC, FiordiRisorse, Scuola di Economia Civile, Aboca, GOEL – Gruppo cooperativo e FEduF.

Nella terra delle ombre, raccontare Clive Staples Lewis e la sua apologetica

“Quel che mi piace dell’esperienza è che si tratta di una cosa così onesta. Potete fare un mucchio di svolte sbagliate; ma tenete gli occhi aperti e non vi sarà permesso di spingervi troppo lontano prima che appaia il cartello giusto. Potete aver ingannato voi stessi, ma l’esperienza non sta cercando di ingannarvi. L’universo risponde il vero quando lo interrogate onestamente”: così invitava i suoi lettori Clive Staples Lewis, che nasce a Belfast il 29 novembre 1898.

Dall’Azione Cattolica Italiana ‘la Chiesa che sogniamo’

E’ stato il presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, Giuseppe Notarstefano, a tracciare un bilancio dell’Incontro nazionale delle presidenze diocesane dell’associazione, svoltosi a Castel Gandolfo nelle scorse settimane, sulla Chiesa sinodale ‘La Chiesa che sogniamo’, a cui hanno preso parte anche il presidente della Cei, il card. Matteo Zuppi, ed il segretario generale, mons. Giuseppe Baturi.

Don Luca Peyron: la scienza spiegata con la fede e la fede spiegata con la scienza

‘Cieli sereni’ di don Luca Peyron è un percorso che incrocia la luce che viene dal passato remoto della formazione cosmica e la luce che viene dal futuro, inaugurato dalla resurrezione di Cristo. Nell’intreccio di queste luci avviene un incontro di brillante bellezza, di fulgore naturale e soprannaturale.

Don Lorenzo Milani nel racconto di Mario Lancisi

Sabato 27 maggio a Barbiana si è svolta l’apertura ufficiale del centenario della nascita di don Lorenzo Milani (Firenze, 27 maggio 1923-Firenze, 26 giugno 1967), con la partecipazione del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella. In tale occasione Mario Lancisi ha pubblicato ‘Don Milani. Vita di un profeta disobbediente’, la prima biografia ragionata e aggiornata del sacerdote fiorentino.

Solennità del Corpus Domini: Santissimo Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo

Con la Pentecoste si conclude il tempo forte dell’anno liturgico durante il quale si è chiamati a meditare sul grande mistero delle nostra redenzione. Le due domeniche successive sono riservate rispettivamente a celebrare il mistero dell’unità e trinità di Dio e la festa del Corpus Domini: Dio ci ha amato da restare in modo visibile in mezzo a noi sotto le apparenze del pane e del vino come cibo e nutrimento delle nostre anime.

Papa Francesco ai referenti sinodali italiani: il Sinodo è un’esperienza unica

Papa Francesco, ricevendo in udienza i partecipanti all’incontro nazionale dei referenti diocesani del Cammino Sinodale Italiano, ha consegnato loro alcune parole ‘essenziali’ per la Chiesa, invitando a ‘continuate a camminare’, a ‘fare Chiesa insieme’ ed ad ‘essere una Chiesa aperta ed inquieta’:

Per una reale sinodalità efficace

Urgente è superare le polarizzazioni inconcludenti o peggio ancora origine di conflitti che degenerano in vere e proprie guerre. E questo in tutti gli ambiti sapendo comporre l’unità nella differenza, le parti nel tutto, le diverse sensibilità nella reciproca valorizzazione.

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