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Don Bosco in terra d’Islam

‘Ah ecco… una casa che accoglie, una scuola che educa, una parrocchia che evangelizza, un cortile che coltiva amicizia!’ Sono i quattro pilastri del carisma salesiano. Ve li enumera con fare entusiasta padre Alex, salesiano spagnolo, settantenne con l’energia di un ventenne. Il suo sorriso deciso sembra ricordarvi la massima di don Bosco: ‘La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio. Dopo l’amore’. Padre Alex convinto vi aggiunge subito: ‘Tutti e quattro i pilastri si trovano qui, a Kenitra!’

Il Rettor maggiore dei salesiani invita ad essere lievito

In occasione della festa di san Giovanni Bosco il rettor maggiore, don Ángel Fernández Artime, ha inviato a tutti i salesiani una ‘strenna’ dal titolo ‘Come lievito nella famiglia umana di oggi’ per riscoprire la propria dimensione laicale, con particolare riguardo per i giovani:

‘Don Bosco 2000’: non accaniamoci contro chi salva vite

‘Adesso basta’: è questo il grido d’allarme dell’associazione ‘Don Bosco 2000’, che si ispira al sistema preventivo ed educativo pastorale di don Bosco, sulla vicenda delle Ong che da settimane ormai è protagonista del dibattito politico italiano. L’associazione, attraverso le parole del suo presidente arch. Agostino Sella, ha definito assurdo il dibattito sviluppato in questi mesi sulla necessità di salvare vite nel mar Mediterraneo:

Perugia ricorda 100 anni di presenza salesiana

Don Ivan Maffeis è il nuovo arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve e succede al card. Gualtiero Bassetti, diventando il 13^ pastore di questa Chiesa particolare da quando, nel 1882, la diocesi è stata elevata ad arcidiocesi per volere di papa Leone XIII, vescovo di Perugia per 34 anni.

L’impegno dei salesiani in Ucraina con le Missioni Don Bosco

Il salesiano don Daniel Antúnez, presidente delle ‘Missioni Don Bosco’, è rientrato nella scorsa settimana in Italia da un viaggio che l’ha portato a incontrare i salesiani di Slovacchia, Polonia e Ucraina (a Leopoli) e si sta occupando dell’accoglienza a Valdocco di un gruppo di 39 profughi: “Noi vogliamo essere militanti per la pace. Se il papa sarà in condizione di andare di persona, io e tanti altri siamo pronti ad accompagnarlo”.

Mons. Nosiglia ai giovani: la felicità è in Gesù

“La spiritualità salesiana è forte e regge l’urto del tempo perché saldamente connessa a due figure uniche nella storia provvidenziale della Chiesa: San Francesco di Sales e San Giovanni Bosco… Un giorno Don Bosco disse a un gruppo di ragazzi che erano cresciuti con lui: ‘Ci chiameremo Salesiani’. E così iniziò questa affascinante ‘avventura nello Spirito’ che avrebbe dato origine al grande albero che oggi è la Famiglia Salesiana di don Bosco, che ha le sue radici e trae nutrimento dalla spiritualità di Francesco di Sales, letta e praticata con la sensibilità di un altro gigante, Don Bosco”: così ha scritto nelle lettera di inizio anno il Rettor Maggiore dei salesiani.

San Giovanni Bosco e san Francesco di Sales: due santi per i giovani

“Alla vigilia della festa di san Giovanni Bosco, vorrei salutare i salesiani e le salesiane, che tanto bene fanno nella Chiesa. Ho seguito la Messa celebrata nel santuario di Maria Ausiliatrice dal Rettore maggiore Ángel Fernández Artime, ho pregato con lui per tutti. Pensiamo a questo grande Santo, padre e maestro della gioventù. Non si è chiuso in sagrestia, non si è chiuso nelle sue cose. E’ uscito sulla strada a cercare i giovani, con quella creatività che è stata la sua caratteristica. Tanti auguri a tutti i salesiani e le salesiane!”.

Al termine dell’Angelus di ieri papa Francesco ha ricordato l’opera educativa di san Giovanni Bosco, perché viveva un’esperienza di presenza tra i giovani che incontrava: “La presenza amorevole, profonda e reale di don Bosco gli dava un’enorme credibilità rispetto a ciò che credeva, sognava e voleva realizzare. Il suo amore affettivo e attivo gli dava un’immensa attendibilità e autorità”, come ha sottolineato don Gildasio Mendes, consigliere generale per la Comunicazione Sociale.

Mentre nella Strenna per quest’anno, intitolata ‘Sulle spalle di due giganti’, il Rettore maggiore dei Salesiani ha evidenziato l’amore spirituale di don Bosco per san Francesco di Sales: “Per questo parlo di due giganti che ‘reggono’ il carisma salesiano, perché entrambi sono un grande dono nella Chiesa, e perché don Bosco ha saputo tradurre la forza spirituale di Francesco di Sales come nessun altro nell’educazione ed evangelizzazione quotidiana dei suoi ragazzi e, grazie alla sua famiglia, tenerla viva nella Chiesa e nel mondo di oggi”.

Sono diventati santi grazie anche all’educazione materna: “Francesco di Sales e Giovanni Bosco hanno molte cose in comune, fin dalla culla. Francesco di Sales è nato sotto il cielo savoiardo che corona le valli attraversate da torrenti che nascono dalle cime più alte delle Alpi. Come non pensare che anche Giovanni Bosco era savoiardo. Non nato in un castello, ma con lo stesso dono di Francesco: una mamma dolcemente piena di fede.

Françoise de Boisy, era giovanissima quando attendeva il suo primo figlio e, ad Annecy, davanti alla Sacra Sindone, che gli parlava della passione del Figlio benedetto di Dio, commossa, fece una promessa: quel bambino doveva appartenere a Gesù per sempre.

Un giorno Mamma Margherita dirà al suo Giovanni: ‘Quando sei venuto al mondo, ti ho consacrato alla Beata Vergine’. Davanti alla stessa Sindone, si inginocchierà anche don Bosco a Torino. Le madri cristiane generano santi. In un castello, come Francesco, o in una malandata casa di campagna, come Giovanni”.

Per il rettore maggiore è opera di Dio il grande cuore di questi due santi: “E su Francesco e su Giovanni il buon Dio vegliava. E a tutti e due donò un cuore grande. Francesco studiò a Parigi e a Padova, nelle più celebri università del mondo. Giovanni studiava a lume di candela nella nicchia di un’osteria. Ma lo Spirito non è fermato dalle piccole cose umane.

I due erano destinati ad incontrarsi. L’acqua dei torrenti di Savoia, come lo spirito che maturerà Francesco di Sales, arriverà a Torino e poi in tutto il mondo. Dopo 400 anni la proposta di vita cristiana, il metodo di accompagnamento spirituale e la visione umanista della relazione dell’essere umano con Dio di san Francesco di Sales sono ancora vivi e attuali. E don Bosco, come nessun altro, ha saputo interpretarli”.

E quest’anno offre 12 mesi di ‘grazia’: “Come augurio per il nuovo anno vi invito ad assaporare quella freschezza profondamente umana e spirituale che scorre come un grande fiume nella spiritualità salesiana che da Francesco di Sales arriva a don Bosco. E questo fiume porta in sé una grande forza che troviamo in questi pensieri ‘salesiani’ che vengono dal cuore stesso di San Francesco e che Don Bosco fece suoi nella sua vita con i suoi giovani”.

Ed ha scelto dodici pensieri per far riflettere i giovani, invitandoli a pregare: “Sia Francesco di Sales che don Bosco fanno della vita quotidiana un’espressione dell’amore di Dio, che viene ricevuto e anche ricambiato. I nostri santi hanno voluto avvicinare la relazione con Dio alla vita e la vita alla relazione con Dio…

E’ bene trovare dei momenti per ritirarsi nel proprio cuore, lontano dal trambusto e dall’attivismo, e avere una conversazione cuore a cuore con Dio. In Maria vediamo ciò che Dio è pronto a fare con il suo amore, quando trova cuori disponibili come quello della giovane di Nazareth. Svuotandosi, riceve la pienezza di Dio. Rimanendo disponibile a Dio, Egli compie in lei grandi cose”.

‘Un Padre, una famiglia’: un libro racconta l’impegno dei Salesiani contro il covid-19

Nella festa di don Bosco era stato pubblicato in inglese ‘Un padre, una famiglia’ (a breve anche in italiano) dal Rettor maggiore dei salesiani, don Ángel Fernández Artime, libro che raccoglie fotografie e testi che raccontano il grande lavoro svolto dalla Famiglia Salesiana di tutto il mondo, in risposta alla pandemia di coronavirus:

I Salesiani sono mossi dalla Speranza

“La risposta del Signore è un modello di proposta di vita e di proposta vocazionale: ‘Venite e vedete’. E così i due discepoli sono andati e sono rimasti con Lui, inizialmente per un giorno e poi per tutta la vita. Gesù ha dato un senso alla loro vita. Tutto ciò è molto bello: Gesù ha dato pienezza alla loro vita, riempiendola di significato. Che cosa ha detto loro? Che cosa li ha resi entusiasti della persona di Gesù? Che cosa hanno visto? Non saprei dare una risposta. Tuttavia, penso che Gesù abbia soddisfatto la loro sete di significato, la loro ricerca”.

Capitolo dei Salesiani: curare gli interessi di Dio

Sabato scorso a Torino si è aperto il Capitolo generale 28 con la sindaco della città, Chiara Appendino, che ha ricordato quel “seme che, in poco più di due secoli di storia, ha lasciato segni indelebili e contribuito a connotare in maniera forte il carattere della nostra città”.

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