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Alla Fondazione Oasis si ragiona sulle migrazioni

“Il dibattito politico sulle migrazioni ha un andamento altalenante, si anima nelle emergenze per poi eclissarsi. Occorre cambiare rotta considerando tutte le implicazioni del fenomeno che oggi non è più emergenziale”: così il card. Angelo Scola ha introdotto, giovedì 28 settembre, il convegno ‘Cambiare rotta. I migranti e l’Europa’, promosso dalla Fondazione Internazionale Oasis e svoltosi all’Università Cattolica a Milano.
Accompagnatori pazienti e misericordiosi dei fedeli separati

‘Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a servizio degli altri, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio’ (1 Pt 4,10).
L’opuscolo ‘Misericordia e giustizia. Una Chiesa in cammino: percorso di discernimento in foro interno’, realizzato con intelletto d’amore da don Emanuele Tupputi, responsabile diocesano del Servizio per l’accoglienza dei fedeli separati, è un dono per noi presbiteri confessori, chiamati ad accogliere, ad ascoltare e ad accompagnare, come ha ricordato papa Francesco il 25.3.2022 nel discorso ai partecipanti al 32^ corso sul foro interno promosso dalla Penitenzieria Apostolica.
Il titolo richiama il salmo 84,11: ‘Misericordia e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno’. Papa Francesco in ‘Amoris Laetitia’ 311 afferma che: “E’ vero, per esempio, che la misericordia non esclude la giustizia e la verità, ma anzitutto dobbiamo dire che la misericordia è la pienezza della giustizia e la manifestazione più luminosa della verità di Dio”.
Don Emanuele, mettendo al nostro servizio i suoi studi giuridici e la sua esperienza pastorale, con la sua ultima pubblicazione ci aiuta ad essere ‘buoni amministratori della multiforme grazia di Dio’, accompagnatori pazienti e misericordiosi dei fedeli separati per essere icona viva di Gesù Buon Pastore che si prende cura delle pecorelle inferme e volto materno della Chiesa, madre di misericordia e ad un tempo maestra di verità, come ci ha chiesto papa Francesco in ‘Amoris Laetitia’.
Ringrazio il confratello don Emanuele per la sua fatica giuridico-pastorale che –ne sono convinto- ci aiuterà ad accogliere e ad ascoltare con tenerezza i fedeli che incontreremo, “accompagnando, con tutta la prudenza, il discernimento e la carità di cui siamo capaci, al riconoscimento della verità e della volontà di Dio nella concreta esperienza del penitente” (Discorso pontificio citato), integrando nella Chiesa la gente, lasciando spazio alla “misericordia del Signore che ci stimola a fare il bene possibile” (AL 308).
L’opuscolo ci permetterà di farci compagni di viaggio dei fedeli, sull’esempio del Divino viandante che cammina con i discepoli di Emmaus (Lc 24,13-35), promuovendo con coraggio ‘un nuovo catecumenato’, un catecumenato matrimoniale, un catecumenato permanente, “affinchè la coscienza dei battezzati sia aperta alla luce dello Spirito” (Papa Francesco, vedi Allegato La mancanza di fede può rendere nullo il matrimonio fra battezzati?).
Il messaggio pastorale dell’immagine di copertina ‘Donna al pozzo di Giacobbe’ di Sieger Koder ci sprona a “sostare al pozzo e dialogare con chi ha fatto i conti con il dolore, con il fallimento di un rapporto importante, con chi ha ancora voglia di immergersi nel dinamismo della grazia”, come afferma don Emanuele (pag. 20).
Ritengo utilissimo l’opuscolo, frutto di uno studio approfondito, attento e preciso, come emerge dalla ricca bibliografia e dalle numerose note.
Questo è il link: https://www.arcidiocesitrani.it/accoglienza/wp-content/uploads/sites/18/2022/04/TUPPUTI-MISERICORDIA-E-GIUSTIZIA-DISCERNIMENTO-IN-FORO-INTERNO.pdf
A Genzano ‘Villaggio Oratorio’: formazione estiva per giovani

Giovani ed adolescenti degli oratori di Roma si ritroveranno ancora una volta il 30 agosto a Genzano per l’appuntamento con ‘Villaggio Oratorio’, l’esperienza di formazione estiva che tradizionalmente chiude l’estate degli animatori e apre in qualche modo il nuovo anno oratoriano con un percorso di crescita spirituale, teologica e metodologica, ideato, realizzato e coordinato dal Centro Oratori Romani.
Papa Francesco al giornale arabo: la fratellanza è via di pace

Nelle scorse settimane papa Francesco, prima volta nella storia del papato, è stato intervistato da un giornale in lingua araba, ‘al-Ittihad’, quotidiano pubblicato negli Emirati Arabi Uniti con tiratura di circa 100.000 copie, avendo sottolineato di apprezzare l’impegno degli Emirati Arabi di ‘costruire un futuro e forgiare una identità aperta, cioè capace di vincere la tentazione di isolare e radicalizzare’.
Nella traduzione integrale del sito della fondazione ‘Oasis’ il papa ha ricordato il viaggio compiuto negli Emirati Arabi Uniti nel 2019: “Sono rimasto assai colpito dal generoso affetto che mi ha riservato il Suo nobile Paese… Stimo molto l’impegno continuo degli Emirati Arabi Uniti e di Sua Altezza lo Shaykh Muhammad bin Zayed Al Nahyan nel costruire il futuro e plasmare un’identità aperta, capace di prevalere sulla tentazione di chiudersi in sé stessi e irrigidirsi.
Il fatto è che la grandezza di qualsiasi Paese non si misura soltanto nella sua ricchezza, ma prima di tutto per il contributo concreto nel diffondere e difendere la pace, la fratellanza e la convivenza e per il sostegno agli sforzi internazionali per la pace e la tolleranza, perché investire nella cultura riduce l’odio e contribuisce a far crescere e fiorire la civiltà”.
Poi il discorso si è spostato sui giovani: “I giovani ci giudicheranno un giorno in maniera positiva se daremo loro solide fondamenta per creare nuovi incontri di civiltà, o in maniera negativa se non gli lasceremo altro che miraggi, incertezze o il pericolo di scontri ignobili d’inciviltà.
Dal mio punto di vista, l’unica via per proteggere i giovani dai messaggi negativi e dalle fake news, dalle notizie manipolate, dalle tentazioni del materialismo, dell’odio e dei pregiudizi è di non lasciarli soli in questa battaglia, ma di fornirgli gli strumenti necessari, che sono la libertà, il discernimento e responsabilità”.
Tali strumenti necessitano di discernimento: “I giovani di oggi hanno sempre il cellulare in mano, arrivano a qualsiasi informazione; non possiamo più costringerli o obbligarli all’oscurità, all’ignoranza, all’odio e alla chiusura. Il discernimento è un’arte, un’arte che si può imparare, ha le sue regole. Se imparassimo a discernere correttamente, questo ci permetterebbe di vivere una vita più bella e armoniosa.
Il discernimento è anche un dono di Dio che dobbiamo sempre domandare, senza mai illudersi di essere diventati esperti e autosufficienti. E’ quella proprietà che ti fa distinguere tra giusto e sbagliato, tra originale e copia, tra ciò che dobbiamo fare, comprendere e imparare e ciò che dobbiamo evitare, allontanare e respingere”.
Ma il cuore dell’intervista è sul documento sulla fratellanza: “Offro il documento sulla fratellanza umana a tutte le delegazioni che ricevo in Vaticano perché credo che sia un testo importante, non soltanto per il dialogo interreligioso, ma anche per la convivenza pacifica tra tutti gli uomini.,. Vorrei dire: il documento è una luce che guida tutti gli uomini e le donne di buona volontà a camminare sulla via della convivenza e dell’incontro. È un programma di lavoro per chiunque scelga con coraggio di essere costruttore di pace nel nostro mondo lacerato da guerra, violenza, odio e terrorismo”.
La fratellanza umana è via per la pace: “Ogni religione non insegna soltanto a denunciare il male, ma invita anche a consolidare la pace. Il nostro compito, senza abbandonarsi a un concordismo buonista, è di pregare gli uni per gli altri domandando a Dio la grazia della pace e d’incontrarci, dialogare e rinsaldare l’armonia con spirito di collaborazione e amicizia. Il nostro compito è di trasformare il senso religioso in collaborazione, in fratellanza, in opere concrete di bene”.
Per questo sono necessari i costruttori di pace: “Oggi abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di fabbricanti di armi; abbiamo bisogno di costruttori di pace, non di fomentatori di conflitti; abbiamo bisogno di gente che spegne gli incendi, non che li appicca; abbiamo bisogno di gente che invita alla riconciliazione, non che minaccia distruzione”.
Una domanda ha riguardato anche l’inaugurazione della Casa Abramitica: “La Casa Abramitica è un luogo per il rispetto della diversità, che è voluta da Dio, e per non trasformare la differenza in disprezzo o motivo di lotta. E’ un luogo di convivenza, tolleranza e fede. Tutti noi possiamo vivere la nostra fede nel rispetto della fede dell’altro e della libertà dell’umanità…
La Casa Abramitica è stata progettata e costruita per essere un modello di convivenza nella diversità. Un luogo in cui ogni credente può trovare e vivere (nel pieno rispetto della sua fede, della sua tradizione e delle sue usanze) i valori della pace, della tolleranza e della fratellanza”.
Ed ha risposto anche ad una domanda sul recente episodio avvenuto in Svezia: “Provo rabbia e disgusto per questi comportamenti. Ogni Libro considerato sacro dai suoi seguaci va rispettato per il rispetto che si deve a quanti credono in esso. Non si dovrebbe mai sfruttare la libertà di espressione come pretesto per disprezzare gli altri, permettere che questo accada è un atteggiamento da rifiutare e condannare”.
Ed un invito a prendersi cura del creato: “Prendiamoci cura del creato, il dono del nostro Dio buono… Incoraggio gli Emirati Arabi Uniti nei loro sforzi e auguro loro successo, per il bene del nostro pianeta che è la nostra “casa comune”. L’unico modo efficace per affrontare questa crisi è trovare soluzioni realistiche ai problemi reali posti dalla crisi ecologica. Dobbiamo trasformare le dichiarazioni in provvedimenti prima che sia troppo tardi”.
Presentato l’Instrumentum Laboris del Sinodo per una Chiesa in cammino

“Il Popolo di Dio si è messo in cammino da quando, il 10 ottobre 2021, papa Francesco ha convocato la Chiesa intera in Sinodo. A partire dai contesti e ambiti vitali, le Chiese locali di tutto il mondo hanno avviato la consultazione del Popolo di Dio, sulla base dell’interrogativo di fondo formulato al n. 2 del Documento Preparatorio… I frutti della consultazione sono stati raccolti a livello diocesano e poi sintetizzati e inviati ai Sinodi delle Chiese Orientali Cattoliche e alle Conferenze Episcopali. A loro volta, questi hanno redatto una sintesi che è stata trasmessa alla Segreteria Generale del Sinodo”.
Papa Francesco ai consacrati ed alle consacrate: siate testimoni della profezia evangelica come i Santi

La giornata in Ungheria è stata conclusa dall’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, le consacrate, i seminaristi e gli operatori pastorali presso la Concattedrale di Santo Stefano, accolto dall’arcivescovo di Esztergom-Budapest, dal presidente della Conferenza Episcopale e dal parroco, il quale gli porge la croce e l’acqua benedetta.
Sinodo: concluse le Tappe Continentali

Venerdì 31 marzo si è conclusa ufficialmente la Tappa Continentale: la seconda tappa del processo sinodale e con essa anche la consultazione su larga scala del Popolo di Dio. Dopo la Tappa Locale (diocesana e nazionale), l’inserimento di un tempo di ascolto, dialogo e discernimento tra le Chiese di una stessa area geografica ha rappresentato un’ulteriore novità di questo processo sinodale.
Papa Francesco: la sfida della misericordia è la pace

Giovedì intenso per papa Francesco che, ricevendo la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, organismo nato nel 1980 per accompagnare il processo europeo, che ha come presidente mons. Mariano Crociata, ha chiesto di mantenere l’unità nella diversità, e guardare alla pace, al di là di ogni reciproco interesse:
Nell’arcidiocesi di Agrigento si invoca san Gerlando per rigenerare la comunità

E’ stato celebrato sabato 25 febbraio nella cattedrale della città il pontificale in onore di san Gerlando, vissuto nel XII secolo e patrono dell’arcidiocesi e della città di Agrigento, presieduto da mons. Francesco Lomanto, arcivescovo di Siracusa, e concelebrato da mons. Salvatore Muratore, vescovo emerito di Nicosia, e dall’arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, che all’inizio della celebrazione eucaristica ha letto alla città, ricordando i ‘legami di figliolanza’, un messaggio incentrato su tre parole di cui la prima è migrazione:
Il Sinodo è esperienza di comunione

In questo periodo stanno concludendosi le tappe continentali che consentiranno di arrivano al prossimo Sinodo di ottobre ed i vescovi del continente europeo hanno preso l’impegno di sviluppare ulteriormente ‘una Chiesa sinodale’, seguendo le indicazioni di papa Francesco, in cui hanno messo in luce come “l’ascolto reciproco, il dialogo fecondo, il racconto di come le nostre comunità ecclesiali hanno vissuto la prima fase del processo sinodale e si sono preparate a questo appuntamento continentale siano il segno evidente dell’unica appartenenza a Cristo”.