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27 gennaio: per non dimenticare la memoria

“Sabato prossimo, 27 gennaio, si celebra la Giornata internazionale di commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Il ricordo e la condanna di quell’orribile sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi, avvenuto nella prima metà del secolo scorso, aiuti tutti a non dimenticare che le logiche dell’odio e della violenza non si possono mai giustificare, perché negano la nostra stessa umanità”: al termine dell’udienza generale di mercoledì scorso papa Francesco ha ricordato che oggi si commemora la Giornata della memoria, invitando a non dimenticare ed a non giustificare la violenza contro l’umanità.

Il nuovo responsabile, Matteo Fadda, racconta 50 anni della comunità ‘Papa Giovanni XXIII’

L’idea di creare la comunità ‘Papa Giovanni XXIII’ nasce dall’esperienza del suo fondatore,don Oreste Benzi, insegnante di religione cattolica ed assistente diocesano della Gioventù Italiana di Azione Cattolica, che aveva ideato un metodo da lui definito ‘un incontro simpatico con Cristo’ basato su attività ricreative e soggiorni estivi legati alla catechesi. Quando, nel 1968, incontrò i giovani rinchiusi in un istituto per disabili decise che anche essi avevano diritto al loro ‘incontro simpatico’ e decise di organizzare per loro un soggiorno in montagna.

Sandra Sabattini: ama te stesso ed il prossimo

Ho promesso questa notte di scrivere questo articolo. Vorrei parlarvi della beata Sandra Sabattini. Il suo messaggio è semplice ed immediato.  Ama Dio, ama te e il prossimo donandoti. Diceva che ‘la vita non è ricevere ma dare, dare, dare’.

Ricordare perché dimentichiamo spesso

Oggi si ricorda la liberazione di Auschwitz da parte della 60° Armata dell’Esercito sovietico e ritorna alla mente quello che ha scritto Primo Levi ne ‘La tregua’: “La prima pattuglia russa giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles e io i primi a scorgerla (…. ) Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide”.

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