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‘Dignitas infinita’: il magistero della Chiesa per la tutela della dignità umana

“Nel Congresso del 15 marzo del 2019, l’allora Congregazione per la Dottrina della Fede decise di avviare ‘la redazione di un testo evidenziando l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana e illustrando la portata e le implicazioni benefiche a livello sociale, politico ed economico, tenendo conto degli ultimi sviluppi del tema nell’ambito accademico e delle sue ambivalenti comprensioni nel contesto odierno’.

Un primo progetto al riguardo, elaborato con l’aiuto di alcuni Esperti nel corso dell’anno 2019, venne ritenuto insoddisfacente da una Consulta ristretta della Congregazione, svoltasi l’8 ottobre dello stesso anno. Si procedette ad elaborare ex novo un’altra bozza del testo da parte dell’Ufficio Dottrinale, sulla base del contributo di diversi Esperti. La bozza venne presentata e discussa da una Consulta ristretta svoltasi il 4 ottobre del 2021. Nel gennaio 2022 la nuova bozza fu presentata nella Sessione Plenaria della Congregazione, durante la quale i Membri hanno provveduto ad abbreviare e semplificare il testo”.

Con queste parole introduttive il prefetto del dicastero per la Dottrina della Fede, card. Victor Manuel Fernandez, ha firmato la dichiarazione ‘Dignitas infinita’, che ricorda il 75^ anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, riaffermando ‘l’imprescindibilità del concetto di dignità della persona umana all’interno dell’antropologia cristiana’, dopo un lavoro durato cinque anni di lavoro con l’inclusione di alcuni temi portanti del recente magistero pontificio che affiancano quelli bioetici: violazioni della dignità umana, aborto, eutanasia, maternità surrogata, guerra, povertà, migranti, tratta delle persone, superando la dicotomia esistente tra chi guarda in modo esclusivo nella difesa della vita nascente o morente, e tra chi si concentra sulla difesa dei poveri e dei migranti.

Infatti nell’introduzione si richiama la definizione di persona: “Giova qui, infine, ricordare che la definizione classica della persona come ‘sostanza individuale di natura razionale’ esplicita il fondamento della sua dignità. Infatti, in quanto ‘sostanza individuale’, la persona gode della dignità ontologica (cioè a livello metafisico dell’essere stesso): essa è un soggetto che, ricevendo da Dio l’esistenza, ‘sussiste’, vale a dire esercita l’esistenza in modo autonomo. La parola ‘razionale’ comprende in realtà tutte le capacità di un essere umano: sia quella di conoscere e comprendere che quella di volere, amare, scegliere, desiderare”.

Ed il ‘razionale’ non costituisce un pericolo per la ‘natura’: “Il termine ‘razionale’ comprende poi anche tutte le capacità corporee intimamente collegate a quelle sopradette. L’espressione ‘natura’ indica le condizioni proprie dell’essere umano che rendono possibili le varie operazioni ed esperienze che lo caratterizzano: la natura è il ‘principio dell’agire’. L’essere umano non crea la sua natura; la possiede come un dono ricevuto e può coltivare, sviluppare e arricchire le proprie capacità. Nell’esercitare la propria libertà per coltivare le ricchezze della propria natura, la persona umana si costruisce nel tempo.

Anche se, a causa di vari limiti o condizioni, non è in grado di mettere in atto queste capacità, la persona sussiste sempre come ‘sostanza individuale’ con tutta la sua inalienabile dignità. Questo si verifica, per esempio, in un bambino non ancora nato, in una persona priva di sensi, in un anziano in agonia”.  

Dopo un breve excursus nel tempo il documento ha evidenziato il concetto di dignità: “Per chiarire meglio il concetto di dignità, è importante segnalare che la dignità non viene concessa alla persona da altri esseri umani, a partire da determinate sue doti e qualità, in modo che potrebbe essere eventualmente ritirata.

Se la dignità fosse concessa alla persona da altri esseri umani, allora essa si darebbe in modo condizionato e alienabile, e lo stesso significato di dignità (per quanto meritevole di grande rispetto) rimarrebbe esposto al rischio di essere abolito. In realtà, la dignità è intrinseca alla persona, non conferita a posteriori, previa ad ogni riconoscimento e non può essere perduta. Di conseguenza, tutti gli esseri umani possiedono la medesima ed intrinseca dignità, indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di esprimerla adeguatamente”.

Anche il magistero della Chiesa ha apportato un contributo alla definizione di dignità: “Lo stesso magistero ecclesiale ha maturato con sempre maggior compiutezza il significato di tale dignità, unitamente alle esigenze ed alle implicazioni ad esso connesse, giungendo alla consapevolezza che la dignità di ogni essere umano è tale al di là di ogni circostanza…

Questo principio nuovo nella storia umana, per cui l’essere umano è tanto più ‘degno’ di rispetto e di amore quanto più è debole, misero e sofferente, fino a perdere la stessa ‘figura’ umana, ha cambiato il volto del mondo, dando vita a istituzioni che si prendono cura delle persone che si trovano in condizioni disagiate: i neonati abbandonati, gli orfani, gli anziani lasciati soli, i malati mentali, le persone affette da malattie incurabili o con gravi malformazioni, coloro che vivono per strada”.

Quindi il documento del dicastero invita a non abusare della parola ‘dignità umana’: “… il concetto di dignità umana, a volte, viene usato in modo abusivo anche per giustificare una moltiplicazione arbitraria di nuovi diritti, molti dei quali spesso in contrasto con quelli originalmente definiti e non di rado posti in contrasto con il diritto fondamentale della vita, come se si dovesse garantire la capacità di esprimere e di realizzare ogni preferenza individuale o desiderio soggettivo. La dignità s’identifica allora con una libertà isolata ed individualistica, che pretende di imporre come ‘diritti’, garantiti e finanziati dalla collettività, alcuni desideri e alcune propensioni che sono soggettivi”.

La dignità umana si fonda su diritti e doveri: “Ma la dignità umana non può essere basata su standard meramente individuali né identificata con il solo benessere psicofisico dell’individuo. La difesa della dignità dell’essere umano è fondata, invece, su esigenze costitutive della natura umana, che non dipendono né dall’arbitrio individuale né dal riconoscimento sociale.

I doveri che scaturiscono dal riconoscimento della dignità dell’altro e i corrispondenti diritti che ne derivano hanno dunque un contenuto concreto ed oggettivo, fondato sulla comune natura umana. Senza un tale riferimento oggettivo, il concetto di dignità viene di fatto assoggettato ai più diversi arbitrii, nonché agli interessi di potere”.

Quindi è ripresa la concezione di dignità umana, che si fonda sulla libertà, come ha enucleato san Giovanni Paolo II: “La dignità umana, alla luce del carattere relazionale della persona, aiuta a superare la prospettiva riduttiva di una libertà autoreferenziale e individualistica, che pretende di creare i propri valori a prescindere dalle norme obiettive del bene e dal rapporto con gli altri esseri viventi.

Sempre più spesso, infatti, vi è il rischio di limitare la dignità umana alla capacità di decidere discrezionalmente di sé e del proprio destino, indipendentemente da quello degli altri, senza tener presente l’appartenenza alla comunità umana. In tale comprensione errata della libertà, i doveri e i diritti non possono essere mutuamente riconosciuti di modo che ci si prenda cura gli uni degli altri”.

Quindi la libertà è indispensabile: “Si tratta di una liberazione che dal cuore delle singole persone è chiamata a diffondersi e a manifestare la sua forza umanizzante in tutte le relazioni. La libertà è un dono meraviglioso di Dio. Anche quando ci attira con la sua grazia, Dio lo fa in modo tale che mai la nostra libertà sia violata.

Sarebbe pertanto un grave errore pensare che, lontani da Dio e dal suo aiuto, possiamo essere più liberi e di conseguenza sentirci più degni. Sganciata dal suo Creatore, la nostra libertà non potrà che indebolirsi e oscurarsi. Lo stesso succede se la libertà si immagina come indipendente da ogni riferimento che non sia se stessa e avverte ogni rapporto con una verità precedente come una minaccia. Di conseguenza, anche il rispetto della libertà e della dignità degli altri verrà meno”.

Il documento si conclude con un ‘forte’ richiamo al rispetto della dignità umana, condannando tutte le violenze contro di essa con un invito agli Stati di difenderla e tutelarla: “E’ in questo spirito che, con la presente Dichiarazione, la Chiesa ardentemente esorta a porre il rispetto della dignità della persona umana al di là di ogni circostanza al centro dell’impegno per il bene comune e di ogni ordinamento giuridico.

Il rispetto della dignità di ciascuno e di tutti è, infatti, la base imprescindibile per l’esistenza stessa di ogni società che si pretende fondata sul giusto diritto e non sulla forza del potere. Sulla base del riconoscimento della dignità umana si sostengono i diritti umani fondamentali, che precedono e fondano ogni civile convivenza…

Anche oggi, davanti a tante violazioni della dignità umana che minacciano seriamente il futuro dell’umanità, la Chiesa incoraggia la promozione della dignità di ogni persona umana quali che siano le sue qualità fisiche, psichiche, culturali, sociali e religiose. Lo fa con speranza, certa della forza che scaturisce dal Cristo risorto, il quale ha rivelato in pienezza la dignità integrale di ogni uomo e di ogni donna”.

(Foto: Vatican News)

A papa Francesco e a mons. Yoannis Lazhi Gaid dedicato il saggio ‘La comunicazione creativa per lo sviluppo socio-umanitario’

Nello shop on line della Casa Editrice TraccePerlaMeta https://shop.tracceperlameta.org/manualistica/la-comunicazione-creativa-per-lo-sviluppo-socio-umanitario-biagio-maimone-270.html, in tutti gli store online e nelle migliori librerie è disponibile il saggio di Biagio Maimone intitolato ‘La comunicazione creativa per lo sviluppo socio-umanitario’, che propone la necessità di un nuovo modello comunicativo che ponga al centro la relazione umana ed, ancor più, l’emancipazione morale ed umana della società odierna.

“Nel mio saggio ‘La comunicazione creativa per lo sviluppo socio-umanitario’ ho voluto porre in luce la necessità di creare un modello comunicativo che tenga conto  dell’importanza indiscutibile dell’uso appropriato della parola, superando quelle distorsioni, ormai consuete, che la rendono veicolo di offese, di menzogne, nonchè di calunnie, che ledono la dignità umana dell’interlocutore.

Umanizzare il linguaggio affinché sia veicolo della ‘Pedagogia della Vita’ definisce il significato autentico del mio impegno giornalistico, che sono certo possa essere condiviso da chi fa della comunicazione lo strumento mediante cui giungere al mondo interiore di chi ascolta, al fine di arricchirlo e non  impoverirlo attraverso un uso distorto e, pertanto, nocivo del linguaggio.

L’epoca contemporanea pone in luce un crescente smarrimento di naturale  spirituale e morale, che si riflette sulla relazione umana, sulle relazioni tra gli Stati e i Continenti dell’intero universo, generando conflitti e povertà morale e materiale. Ne è testimonianza l’insorgere continuo di conflitti in numerosi territori del mondo.

Quel che manca è la ‘Cultura Umana’, la ‘Cultura della Fratellanza Umana’ e la ‘Cultura’ intesa come conoscenza profonda della realtà e del significato autentico del valore dell’essere umano,  in quanto soggetto pensante, nel cui mondo interiore vivono i valori che gli  attribuiscono un valore regale rispetto a tutte le altre creature ed, ancor più, rispetto alle cose” ha dichiarato Biagio Maimone, il quale ha sottolineato:

“La cultura umana consente di cogliere la bellezza depositata nell’interiorità della persona, generata dallo splendore divino che alberga nell’animo umano. E’ compito di chi comunica porre al centro la ‘Cultura Umana’ ed, in tal modo, rimarcare il valore supremo dell’essere umano, che lo distingue dalle cose materiali.

In veste di Direttore della Comunicazione dell’Associazione ‘Bambino Gesù del Cairo’, fondata da mons. Yoannis Lahzi Gaid, già Segretario personale di papa Francesco, ho avuto la possibilità di fare esperienza della bellezza interiore, cogliendola nell’impegno di coloro che si prodigano a favore dei bambini abbandonati e poveri, di coloro che vivono nella povertà, di quanti non godono i loro diritti sociali, umani e civili fondamentali.

Ho avuto modo e avrò modo di comunicare la solidarietà concreta  impegnandomi sul piano giornalistico a favore dei contenuti del Documento sulla ‘Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’, sottoscritto, il 4 febbraio 2019, da Sua Santità Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb.

Il suddetto Documento  ha dato vita a numerosi frutti, dei quali ho avuto l’onore, grazie a mons. Yoannis Lahzi Gaid, che in me ha riposto fiducia, di poter scrivere, collaborando, in tal modo, nell’impegno di divulgazione. Ho avuto la possibilità anche di poter scrivere relativamente alla  realizzazione della Casa della Famiglia Abramitica, edificata nella città di Abu Dhabi, che è uno tra i progetti più rilevanti in quanto pone le basi del dialogo  interreligioso creando uno spazio fisico, un territorio comune su cui sono stati edificati tre luoghi di culto diversi (Chiesa, Sinagoga e Moschea), posti l’uno accanto all’altro, in ciascuno dei quali si praticano religioni diverse, le quali si interfacciano reciprocamente per dialogare su ogni tema della vita religiosa ed umana.

Altrettanto rilievo rivestono i seguenti progetti: l’Orfanotrofio ‘Oasi della Pietà’, i ‘Convogli medici’, l’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù del Cairo’, primo ‘Ospedale del Papa’ fuori dall’Italia, la ‘Scuola della Fratellanza Umana’ per le persone portatori di  disabilità, la Catena dei Ristoranti della Fraternità Umana ‘Fratello’, che offre pasti gratuiti alle famiglie bisognose egiziane. Anche di essi ho potuto scrivere ampiamente ed esserne molto felice.

Dedico il mio libro, pertanto, a Monsignor Gaid Yoannis Lahzi per la  fiducia che ha riposto in me e, nel contempo, a Sua Santità Papa Francesco, in quanto promotore della  realizzazione dei progetti, per i quali ho potuto collaborare nell’impegno di divulgazione, che ha visto l’opinione pubblica destinataria di un’informazione inerente all’impegno del dialogo interreligioso promosso, in via prioritaria, dalla Chiesa Cattolica e dalla religione musulmana sunnita.

Ritengo che comunicare la pedagogia dell’amore, del rispetto della dignità umana e del valore della vita spirituale sia compito primario dei mass media, degli operatori che in essi riversano le proprie energie. La dimensione socio-umanitaria della vita non può essere sottovalutata da una comunicazione priva di ‘anima’, in quanto la società rischia di regredire verso la barbarie, in cui dominerà  la violenza in tutte le sue forme. 

La vita non può essere un campo di battaglia, ma l’incontro amorevole e fraterno di ogni essere umano. Perché sia così è necessario veicolare messaggi che ricreino la consapevolezza smarrita del valore sacro di ogni persona. In tal modo la bellezza, intesa come espressione magnifica dei valori spirituali e morali,  tornerà – come ho scritto – ad illuminare ogni ambito dell’esistenza: la Bellezza – non vi è dubbio – tornerà ad essere il volto magnifico della vita.

La forza prorompente della Bellezza, che la Parola ha il dovere di trasmettere, sconfigge ogni male! E’ scritto nel Vangelo, è scritto nel cuore degli uomini di Buona Volontà ed è scritto nelle trame vitali dell’esistenza, che nessuno potrà mai distruggere perché esse appartengono alla Vita e la Vita è la ragione stessa dell’esistere umano”.

Papa Francesco: non sentirsi ‘scarto’

Papa Francesco

Papa Francesco ha inviato un messaggio ad un gruppo di migranti riuniti a Lajas Blancas, a Panama, ricordando che anche lui è stato un migrante: “Sono anche figlio di migranti partiti alla ricerca di un futuro migliore. C’erano momenti in cui rimanevano senza nulla, addirittura affamati; con le mani vuote, ma il cuore pieno di speranza”.

Questa speranza è testimonianza da vescovi e agenti pastorali, che partecipano all’incontro a Panama: “Ringrazio i miei fratelli vescovi e agenti pastorali che mi rappresentano davanti a voi. Sono il volto di una Chiesa madre che cammina con i suoi figli, nei quali scopre il volto di Cristo e, come Veronica, con affetto, offre sollievo e speranza nella via crucis della migrazione. Grazie per il tuo impegno con i nostri fratelli e sorelle migranti che rappresentano la carne sofferente di Cristo, quando sono costretti ad abbandonare la propria terra, ad affrontare i rischi e le tribolazioni di un cammino duro, senza trovare altra via d’uscita”.

Infine, rivolgendosi ai migranti, li invita a non considerarsi ‘scarto’: “Fratelli e sorelle migranti, non dimenticate mai la vostra dignità umana. Non aver paura di guardare negli occhi gli altri perché non sei uno scarto, ma fai parte anche tu della famiglia umana e della famiglia dei figli di Dio. E grazie per esserci”.

Ugualmente nella lettera inviata ai partecipanti alla VI Semana Social Brasileira papa Francesco ha chiesto di camminare verso una ‘Chiesa in uscita’: “Fin dalla sua prima edizione, nel 1991, la Semana Social Brasileira si è presentata come un cammino verso una ‘Chiesa in uscita’, impegnata ad abbattere i muri del rifiuto e dell’indifferenza, accompagnando i più poveri e i più privati dei loro diritti fondamentali nella loro lotta per la terra, casa e lavoro”.

E’ un invito a ripensare ad una nuova economia, come aveva sottolineato durante l’incontro mondiale dei movimenti popolari: “Inoltre, propone una nuova economia più solidale e la rivitalizzazione dei valori democratici che aiutano a costruire una società in cui vi sia una vera partecipazione popolare ai processi decisionali della nazione. Vi ringrazio di cuore per questo impegno e anche per promuovere, insieme ai giovani del Brasile, l’Economia di Chiara e Francesco”.

In conclusione ha auspicato “frutti abbondanti a favore di una società più giusta in cui si viva la fraternità universale e l’amicizia sociale. In questo senso, cerchiamo di vedere in coloro che sono costretti a vivere nella miseria dalle ingiustizie sociali il volto di Gesù che ci esorta a non rimanere indifferenti, perché, come lui stesso ha detto: ogni volta che lo fate a uno dei miei fratelli più piccoli, lo fate a me!”

Il Cairo: inaugurato il ristorante ‘Fratello’ che fornisce pasti gratuiti alle famiglie bisognose

Nevin Al-Kabbaj, Ministro della Solidarietà Sociale, ha inaugurato, il 9 gennaio 2024, il primo ramo della Catena dei Ristoranti della Fratellanza Umana“Fratello”, alla presenza di Monsignor Yoannis Lahzi Gaid, già Segretario personale di Sua Santità Papa Francesco e Presidente della Fondazione della Fratellanza Umana, dell’Ambasciatore Nabila Makram, ex Ministro dell’immigrazione, Fondatore e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fahim, e del Dottor Osama Al-Azhari, Consigliere del Presidente della Repubblica egiziana.

A darne la notizia è stato il giornalista  Biagio Maimone, Direttore della Comunicazione e corrispondente dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus, il cui Presidente è Monsignor Yoannis Lahzi Gaid. L’inaugurazione ha visto la presenza di  un folto gruppo di ambasciatori e  di personaggi pubblici, influenti sia all’interno, sia all’esterno della Repubblica Araba d’Egitto, nonché di un gruppo di famiglie a cui dare prima assistenza, provenienti da ogni parte dell’Egitto.

L’inaugurazione è avvenuta in attuazione del protocollo sottoscritto dal Ministero della Solidarietà Sociale e dalla Fondazione della Fratellanza Umana nel maggio 2023, in base al quale i ristoranti forniranno pasti nutrizionalmente completi e gratuiti alle famiglie bisognose di cure, nonché a  tutte quelle  persone che non hanno la possibilità di recarsi nei ristoranti  facendoli diventare clienti del ristorante, per contribuire al riconoscimento del valore della loro dignità umana.

I pasti saranno forniti a tutte le fasce della società attraverso il contributo di chi è in grado di sostenere il costo del pasto a favore di chi non può. Le persone e le organizzazioni che vorranno sostenere tale iniziativa potranno ricaricare carte prepagate con cui  sostenere le spese dei pasti per le famiglie che essi desiderano aiutare.

L’iniziativa, inoltre, raccoglierà donazioni e contributi vari da parte di quei soggetti che, per responsabilità sociale, vorranno aderire all’iniziativa. Il ristorante offre un menù unificato per tutte le categorie, contenente molte opzioni, tra cui i pasti destinati ai bambini con un valore nutrizionale e salutare completo, simile all’ ‘Happy Meal’ dei ristoranti commerciali.

Il Ministro della Solidarietà Sociale ha sottolineato che la fraternità rappresenta il vincolo universale dell’umanità, in cui si dissolvono le appartenenze di classe, le appartenenze religiose e politiche, perché  aiuta a colmare le lacune sociali e ad aumentare le pari opportunità, ponendo in luce, altresì, che essa sviluppa il senso di responsabilità della società verso gli altri e contribuisce a rafforzare l’idea che anche i poveri hanno diritto ad una sana e completa  alimentazione.

Contribuire a garantire tali diritti è un dovere di tutti, soprattutto delle istituzioni finanziarie e dei gruppi economicamente all’avanguardia. Kabbaj ha aggiunto che la Fondazione della Fratellanza Umana è un’organizzazione di beneficenza senza scopo di lucro che ha lanciato il suo appello a sostegno della fratellanza umana, uniformandosi ai valori e ai  principi del Documento sulla

‘Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’, sottoscritto da papa Francesco e dal Grande Imam Dr. Ahmed Al-Tayebb.

La Fondazione, nata nel 2022, si è rapidamente rimboccata le maniche diventando, in soli due anni,  un’istituzione di spicco della società civile egiziana. Essa ha dato vita a numerosi progetti, tra cui l’Orfanotrofio ‘Oasi della Pietà’, i Convogli medici, l’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’ del Cairo (il primo Ospedale del Papa fuori dall’Italia) e la Scuola della Fratellanza Umana per le  persone portatori di disabilità, oltre alla serie di Ristoranti della Fraternità Umana ‘Fratello’.

Il Ministro della Solidarietà Sociale ha affermato, inoltre, che lo Stato si prefigge l’intento di adottare quei programmi che consolidino i principi della giustizia sociale. Per tale motivo stanzia ogni anno  ingenti budget, destinati sia al sostegno economico, sia al sostegno mediante prodotti alimentari, tra cui il pane, oltre a fornire cartoni di cibo e carne alle comunità locali. Ha annunciato, altresì, che intende finanziare il 20% del costo di questo progetto, sia attraverso finanziamenti di sostegno, sia attraverso il canale di solidarietà della Nasser Social Bank.

L’Ambasciatrice Nabila Makram, Fondatrice e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fahim ha fatto riferimento al protocollo di cooperazione tra la Fondazione Human Fraternity e la Fondazione Fahim per il sostegno psicologico, apprezzando il progetto del Ristorante Human Fraternity, che costituisce una  forma di sostegno psicologico per i gruppi più bisognosi e, nel contempo,  una forma di sostegno alla famiglia.

Ha sottolineato, altresì,  che il contributo di chi è in grado di sopportare l’onere e il costo del pasto di chi non ha le possibilità economiche rappresenta  un’idea unica nel suo genere, implementata per la prima volta in Egitto, di cui si auspica il successo. Mons. Yoannis Lazhi Gaid ha affermato:“Il primo ristorante della Catena dei Ristoranti della Fratellanza Umana ‘Fratello’ è stato inaugurato il 9 gennaio 2024.

E’ nostro intento aprire altri ristoranti in tutto l’Egitto ed anche in altri Paesi che ne hanno bisogno. Il Ristorante, il cui cibo è di alta qualità, non fa pensare ad una mensa o a un luogo destinato alle famiglie povere, proprio in quanto siamo stati sorretti dall’intento di non creare discriminazioni sociali, dando vita ad un luogo accogliente ed elegante. La povertà è solo una parola e non uno stato che identifica una persona.

L’idea del Ristorante ‘Fratello’ è oggetto di ulteriore approfondimento al fine di applicarla anche in Italia, tuttavia occorre sottolineare che la realizzazione di tale intento è molto impegnativa in quanto si tratta di un ristorante che ha due caratteristiche, ossia di essere come tutti gli altri ristoranti, per la sua identità commerciale e la sua apertura al pubblico e, nel contempo, è anche un ristorante solidale ‘no profit’, in quanto tutte le entrate vengono destinate alle famiglie bisognose, le quali possono mangiare gratuitamente. Si rende, pertanto, necessario capire se le leggi italiane prevedono di far vivere anche in Italia la medesima possibilità.

Il Santo Padre conosce bene questo progetto e le caratteristiche di tale iniziativa, per esserle stata illustrata a ottobre 2022, quando era solo un’idea, da me e dallo Sceicco Osama al-Azhari, consigliere del presidente egiziano per gli affari religiosi e membro anche lui della Fondazione Fratellanza Umana. Ampio è stato l’apprezzamento del Santo Padre. Successivamente l’abbiamo presentata al Ministero della Solidarietà egiziana con cui abbiamo sottoscritto un protocollo a maggio 2023. Ci sono stati forniti dal Ministero, e quindi dal Governo, tutti i dati relativi al numero delle famiglie in difficoltà.

La presenza della Ministra della Solidarietà Dott.ssa Nivin Kabbaj alla cerimonia di inaugurazione del 9 gennaio ha attestato e consolidato il sostegno e la collaborazione del governo egiziano a questa iniziativa di solidarietà e di Fratellanza Umana. Il primo ristorante funziona molto bene e le famiglie che arrivano restano sbalordite nel poter scegliere da un menù ed essere serviti gratuitamente. Quello che notiamo è la loro gioia scaturente dal fatto che molti di essi, nel corso della loro vita, non sono mai stati in un ristorante in cui, peraltro, sono stati serviti.

Questa iniziativa è sorretta da tre principi fondamentali: il primo principio è la Fraternità, in quanto siamo tutti fratelli e di nessun fratello possiamo ignorare il bisogno del suo fratello di nutrirsi, il secondo principio è il rispetto della dignità, in quanto offrendo questo servizio in maniera dignitosa teniamo conto della dignità di chi lo riceve, il terzo principio è la solidarietà in quanto il ristorante, essendo di ottima qualità, è aperto a tutti, sicché si verifica che le persone abbienti, le quali pagano, sostengono le spese del cibo delle famiglie non abbienti e bisognose.

Abbiamo creato, inoltre, anche le carte prepagate, che le persone benestanti possono caricare e donare alle famiglie bisognose. Questa iniziativa viene realizzata insieme ad alcune istituzioni, associazioni, fondazioni che caricano le carte prepagate non solo una sola carta, ma anche per 10 o 100 pasti da offrire a molte famiglie. Il progetto sta procedendo benissimo e, per tale motivo, nutriamo l’intento di aprire un altro ristorante sempre a Il Cairo in un’ altra zona disagiata”.

Papa Francesco: la pace si costruisce nel rispetto della dignità umana

Oggi papa Francesco ha ringraziato il personale dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, che ringrazia per il servizio e cui dedica parole importanti sulla pace e sul bene comune: “Prima di tutto grazie per il lavoro fedele e paziente con cui garantite a tutti coloro che vengono in Vaticano, dall’Italia e dall’estero, e gli date la possibilità di vivere momenti di fede e di preghiera, come pellegrini, o semplicemente di svago, come turisti, in un clima sereno di ordine e di sicurezza. E’ un impegno delicato questo, che merita tanto più apprezzamento in quanto svolto quotidianamente, tutti i giorni, e le notti!, dell’anno”.

Oggi contro la tratta di esseri umani

“Saluto i giovani di tanti Paesi venuti per la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta, che si celebrerà l’8 febbraio prossimo, memoria di Santa Giuseppina Bakhita, la suora sudanese che da ragazza era stata schiava. Anche oggi tanti fratelli e sorelle vengono ingannati con false promesse e poi sottoposti a sfruttamenti e abusi. Uniamoci tutti per contrastare il drammatico fenomeno globale della tratta di persone umane”: così al termine della recita dell’Angelus di domenica scorsa ha ricordato che oggi è la giornata di preghiera contro la tratta di esseri umani sul tema ‘Camminare per la dignità’.

Mariella Matera: l’Intelligenza Artificiale apre alla pace

“La Sacra Scrittura attesta che Dio ha donato agli uomini il suo Spirito affinché abbiano ‘saggezza, intelligenza e scienza in ogni genere di lavoro’… La scienza e la tecnologia manifestano in modo particolare tale qualità fondamentalmente relazionale dell’intelligenza umana: sono prodotti straordinari del suo potenziale creativo”.

Associazione.’ Bambino Gesù’ del Cairo: Il Giorno della Memoria inno alla dignità umana

Il giorno della memoria rischia di essere contaminato ed inficiato da erronee interpretazioni da parte di coloro che ritengono che la Palestina sia vittima della violenza di Israele, dimenticando che, a sua volta, Israele è vittima del fondamentalismo e che entrambi i popoli sono vittime dello stessa ingiustizia che vuole renderli popoli avversari.  Non si può offuscare il ricordo dell’olocausto subito dagli ebrei, sterminati dai nazisti, ponendo in luce che la Palestina attualmente sia vittima dello stesso odio da parte di Israele.

Il ricordo dell’olocausto deve essere scevro da confronti assurdi con i fatti bellici che coinvolgono, nel contempo, Israele e la Palestina, entrambe vittime del fondamentalismo più bieco. L’olocausto è stato il più tragico evento dell’umanità che ha visto lo sterminio di uomini, donne e bambini innocenti, colpevoli solo di essere ebrei.

La storia testimonia tale barbarie, non molto lontana, in quanto perpetrata nel secolo scorso, conclusosi solo pochi decenni orsono. Spiace osservare il tentativo di umiliare, ancora una volta, il popolo ebreo. Basta leggere i libri di storia per comprendere la realtà dei fatti. Quanta confusione si sta creando con l’intento di dar corso ad un nuovo olocausto nei confronti del popolo ebreo.

Forse con l’intento di sterminare il popolo ebreo definitivamente? Ci chiediamo cosa si nasconda dietro l’offuscamento della verità relativamente al conflitto che attualmente vede coinvolti due popoli vicini, la Palestina e Israele. E’ con un profondo senso di smarrimento che oggi affrontiamo il tragico evento della shoah, dello sterminio del popolo ebreo, proprio in quanto constatiamo amaramente che la lezione che tale dramma ha lasciato all’umanità sembra minacciata da una grave menzogna che vuole deturpare la realtà storica di un fatto che crea sgomento al solo ricordo.

Forse stiamo assistendo ad una nuova ondata di razzismo e di nazismo? Nell’epoca storica attuale, così confusa dall’imperante superficialità, che confonde il bene con il male, il valore dell’essere umano rischia di essere sommerso dalla menzogna, dalla negazione della verità, dal torpore della coscienza umana? Sicuramente no, in quanto le donne e gli uomini di buona volontà sapranno contrapporsi, con la forza della loro fede nel valore della dignità umana, a quelle minoranze che fomentano ancora la violenza più spietata.

Certamente sapremo inneggiare al valore della democrazia ogni giorno, dimostrando a chi dipinge provocatoriamente svastiche sui muri  che non ha compreso cosa significhi il valore della vita degli altri e neanche della propria vita, in quanto pervaso dal sentimento dell’odio che offusca la mente.

Sapremo diffondere la pedagogia dell’Amore, della Fraternità, della Pace, in tutti i modi, in tutti i luoghi, in ogni scuola, in ogni Chiesa. E, soprattutto, sapremo essere testimonianza, nel quotidiano, di amore verso l’altro, di rispetto e di tolleranza.

Riteniamo che questa sia l’unica via per scongiurare il razzismo e la morte della coscienza dell’essere umano. Sapremo dimostrare quotidianamente all’essere umano che è un Uomo e non un mostro. Il ritorno del mito del superuomo sembra volersi affermare. Con la violenza si vuole dimostrare il proprio  desiderio di potenza, che nessuno deve porre in discussione, pena la morte.

E’ il mito del superuomo che alcuni  nutrono nel proprio animo a determinare quei  gesti efferati di violenza e quell’ intolleranza che genera le guerre fratricide. Tale mito è alimentato dall’essere la società civile una società che pone al centro il denaro, il possesso e che aspira a tacitare i valori umani, unici valori che consentono ad ognuno di essere capace di autocoscienza rispetto agli effetti delle proprie azioni, se esse sono lesive o benevoli nei confronti degli altri. E’ forse tardi per riprendere in mano le sorti morali dell’essere umano?

No, certamente! Lo dimostrano tanti giovani che manifestano per un mondo migliore, i quali certamente, ogni giorno, sono testimoni autentici del ‘Giorno della Memoria’.

Desidero sottolineare l’importanza dell’impegno a cui esorta il Documento sulla ‘Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’, firmato nel 2019, a Abu Dhabi, da papa Francesco che rappresenta la Chiesa Cattolica e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb che rappresenta i musulmani sunniti d’Oriente e di Occidente.

Il suddetto Documento è foriero del dialogo interreligioso, che si prefigge la finalità autentica di essere una guida per le nuove generazioni verso la cultura del reciproco rispetto, fondata sulla profonda comprensione della verità suprema che tutti gli esseri umani sono fratelli e che, per tale ragione, devono attingere ai valori del dialogo e della tolleranza, dai quali si genera la pace e, nel contempo, l’emancipazione umana a livello universale, al di là delle barriere religiose, delle barriere ideologiche e delle atroci barriere del razzismo.

Non vi è dubbio che, aderendo ai principi del Documento sulla ‘Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’, si  potrà realizzare la Pace e quel  benessere materiale che tutti ingloba in quanto sorretto dal piano spirituale della vita, che conduce certamente oltre il razzismo e l’odio, che ancora affliggono amaramente l’umanità, lasciandola nell’ arretratezza e nella miseria morale, che è la più atroce forma di povertà, come il razzismo contro gli Ebrei ha dimostrato, che noi non solo condanniamo, ma, ogni giorno, combattiamo diffondendo la pedagogia dell’Amore.

Da Novara mons. Brambilla per la dignità della donna

“Lo scorso mese di novembre mi è capitata tra le mani la mia prima omelia di san Gaudenzio e mi ha impressionato per la sua attualità. Sembra scritta per il tempo presente. L’unica cosa diversa è l’aggravarsi della situazione e dei fenomeni descritti. Sono stato persino tentato di riproporla tale e quale e di rivelare solo alla fine la sua data. Mi è parso bello riprenderne almeno una parte ampia, per poi focalizzare il nostro sguardo sul tema cruciale su cui voglio attirare la vostra attenzione: l’ora della donna nella Chiesa e nel mondo”.

Festa della Sacra Famiglia: Gesù, Maria e Giuseppe

La liturgia oggi ci presenta la famiglia di Nazareth: la sacra famiglia al completo: Gesù, Maria e Giuseppe. La descrizione del brano del vangelo è sublime: Una coppia di sposi si recano al Tempio di Gerusalemme, conforme alla legge, per offrire il bambino Gesù al Padre. Maria tiene in braccio Gesù, Giuseppe tiene in mano due tortorelle o due colombe da offrire sull’altare a Dio: è il prezzo di riscatto, secondo la legge ebraica. I figli sono dono di Dio e vanno offerti a Dio.

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