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Moige: il lockdown ha aumentato del 10% gli episodi di bullismo e del 8% quelli di cyberbullismo tra i minori

Il 22% dei minori supera le 5 ore al giorno connesso, il 63% si collega ad internet senza alcuna supervisione (nel 2021 era il 59%). Questo è quanto è emerso oggi nel corso dell’evento di presentazione dei dati dell’indagine ‘Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web’, realizzata dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha analizzato il rapporto dei minori con il web e i vari device, intervistando 1.316 minori dai 6 ai 18 anni. L’evento è stato l’occasione anche per lanciare la VII edizione della campagna ‘Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk’, che coinvolge ogni anno migliaia di studenti,docenti e genitori.
Terre des hommes denuncia l’aumento del cyberbullismo
Il Moige combatte il bullismo ed il cyberbullismo

La campagna ‘10, 100, 1000 km On the Road!’ intende permettere, ai progetti Moige di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, di arrivare in tante più città possibili, aiutando (talvolta salvando) molti bambini e ragazzi. Contribuendo all’obiettivo di € 10.000, si aiuterà a coprire almeno 70 pieni del Centro Mobile.
Save the Children denuncia l’aumento della pedopornografia

Nel 2021 sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia postale, sarebbe a dire più 47% rispetto all’anno precedente (3.243 nel 2020). Ed è in aumento anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, cioè 531, in maggioranza con un’età inferiore ai tredici anni (338 minori, quasi il 64%, dei quali 306 nella fascia dieci/tredici anni). Non basta, crescono i casi di adescamento online dei bimbi nella fascia 0/9 (32 casi).
Allarme alcol per i giovanissimi al tempo del lockdown

“Il tema prevalente e trasversale che deve essere considerato nella Relazione al Parlamento di quest’anno, è il profondo impatto prodotto dall’epidemia COVID-19 sui mercati delle sostanze, sulle modalità e le tendenze del consumo, sulle attività di riduzione della domanda e dell’offerta, sugli assetti stessi dei servizi sociosanitari e socioeducativi. La produzione e il traffico di stupefacenti sembrano essersi rapidamente adattati alle restrizioni connesse alla pandemia.