Tag Archives: cura

Agostino Burberi: don Lorenzo Milani ha dato la parola ai poveri

Oggi c’è anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a Barbiana, nel Mugello, in occasione dell’apertura del Centenario della nascita di don Lorenzo Milani (1923-1967) per la XXII edizione della tradizionale Marcia della pace, curata dal comune di Vicchio con l’Istituzione culturale ‘Don Milani’, la Fondazione ‘Don Lorenzo Milani’, l’Associazione ‘Gruppo Don Milani’ di Calenzano, promotori del Comitato nazionale per il Centenario.

Cercare sempre la speranza, il racconto di don Francesco Cristofaro

La forza della preghiera, il valore della gratitudine, la forza del sorriso e dell’amore sono i temi del nuovo libro di don Francesco Cristofaro, sacerdote della diocesi di Catanzaro, intitolato ‘La speranza che cerchi’ con la prefazione di Eva Crosetta, conduttrice di ‘Sulla via di Damasco’, la postfazione di mons. Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, gli interventi del card. Robert Sarah e di p. Giulio Cerchietti, officiale della Congregazione dei Vescovi, che nell’introduzione scrive:

Papa Francesco ricorda alla Famiglia Vocazionista la necessità di pregare per le vocazioni

Oggi papa Francesco ha incontrato in udienza i componenti della Famiglia Vocazionista, che è una comunità di fratelli e sorelle che, raggiunti dall’amore salvifico di Cristo, hanno deciso di condividere ogni cosa vivendo in letizia e semplicità di cuore per annunciare il Regno dei cieli. Ad un anno dalla canonizzazione di san Giustino Maria Russolillo il papa ha ricordato il significato della canonizzazione:

Il potere trasformante dell’amore materno: Penguin Bloom

Finora abbiamo parlato di mamme che arricchiscono se stesse e gli altri prendendosi cura della loro figlia; invertiamo ora la prospettiva: parliamo di come una mamma può venir aiutata dai figli e dal marito. Lo facciamo attraverso il film Penguin Bloom. In questo film, disponibile su YouTube o Prime Video a pagamento, veniamo a fare la conoscenza di una famiglia felice: papà Cameron, mamma Samantha, e i tre figli Noah, Reuben e Oli.

Durante una vacanza in Thailandia, un incidente costringe Samantha su una sedia a rotelle senza nessuna possibilità di recupero. Proprio lei, una donna dinamica e sportiva, abituata a darsi da fare per tutta la sua bella famiglia, ora è lei che si trova costretta ad essere aiutata per svolgere le faccende di casa più ordinarie. Samantha va presto in depressione e a nulla valgono le attenzioni del marito, della madre, della sorella.

In questa fase è troppo concentrata su se stessa e su quello che non riesce a fare, per accorgersi del grande amore che il marito e i suoi figli nutrono per lei. Un giorno  Noah, il primogenito, trova una piccola gazza ladra caduta dal nido e ormai incapace di volare.

Noah persuade i genitori a far restare la gazza in famiglia e le viene dato il nome di Penguin (perché bianca e nera). Da quel momento qualcosa di misterioso accade: quel piccolo animale ha più bisogno di aiuto e protezione di tutti gli esseri umani che la accolgono.

Un aiuto e una protezione che anche Samantha è in grado di dare. Con tutte le proporzioni del caso, quella gazza mostra come nella sofferenza, per ritrovare la speranza, la via maestra sia quella di donare attenzione e amore agli altri e non di richiederle per sé in modo autoreferenziale. Samantha imparerà anche ad andare in canoa, segno della sua voglia di reagire al suo stato. Il volo che la gazza ladra spicca nel cielo, ormai guarita, nel finale del film, è il simbolo della ritrovata armonia e felicità nella famiglia Bloom.

Le recensioni di questi film sono disponibili su www.familycinematv.it Se state cercando uno strumento per conoscere meglio le potenzialità educative delle serie tv, per selezionare film da vedere coi ragazzi in base al tema di interesse (adolescenza, genitori-figli, inizio vita, fine vita ecc), consigliamo il libro ‘Occhio al film’, di Franco Olearo e Cecilia Galatolo.

(Foto: Mymovies)

Il prete e i soldi

La relazione tra sacro e mammona è sempre stato un rapporto sensibile, interessante. E problematico. Come missionario, camminando e accompagnando comunità di emigranti, anch’io ho dovuto emigrare in varie diocesi di continenti diversi, in Europa e in Africa.

Interessante è stato scoprire come nei diversi luoghi (secondo il genius loci) si è riformulato o aggiustato questo rapporto tra sacro e denaro. Fino ad arrivare, come in Svizzera e altrove, al dilemma: o la borsa o la vita. Sì, la vita pastorale. Nella diocesi di Friburgo, infatti, come in quella di Ginevra, dove ero missionario, (ma, in fondo, anche nel più piccolo villaggio della Svizzera) esiste la Kirchengemeinde, il Consiglio per gli affari economici.

Dopo aver esaudito le necessità di servizio del parroco, come la casa, il personale, forse l’auto nuova da acquistare, il chilometraggio mensile nei suoi spostamenti pastorali… arriva un’ingiunzione. Non si deve preoccupare assolutamente per le finanze, né per l’economia! Resta di esclusiva competenza del Consiglio per gli affari economici, che, d’altronde, gode di competenze nel suo seno: chi è architetto, chi bancario…

D’altra parte, il prete ha studiato unicamente teologia, non economia, cortesemente gli faranno presente, e il suo servizio pastorale, in realtà, è solo di passaggio. I suoi otto/nove anni di permanenza, infatti, passeranno ben rapidi, ma la comunità cristiana resta.

Al prete competerà essere esclusivamente ‘pastore’. Prendersi cura dei giovani, delle coppie per il loro matrimonio e della sua solidità, degli anziani e delle loro fragilità, dei bambini e della loro formazione per un domani, delle celebrazioni, degli eventi sacri e non. Insomma, prendersi cura del suo gregge. Un ‘cammino insieme’ di prossimità e di santità.

Ricordo, quando un giorno, Matteo, un giovane bergamasco, ottimo animatore di adolescenti, studente all’Università di Ginevra in Relations Internationales, fu di ritorno da una settimana nella sua regione. Era come scandalizzato. Era stato a una festa di 50° di un sacerdote bergamasco. Dall’inizio alla fine della celebrazione e durante il pranzo successivo quel sacerdote non faceva che ripetere che era stato per ben cinquant’anni a servizio del popolo!

“Ma come!, si domandava Matteo, come può dire questo?! Un parroco, in Italia, ha tutte le leve del potere: spirituale, amministrativo, giuridico, morale, economico, pastorale, simbolico… non può, allora, dire di essere a servizio!” Evidentemente, l’esempio svizzero lo aveva contagiato, tanto da fargli percepire quest’ultimo quasi come un signore feudale. Dove tutto dipende da lui. Ma, in fondo, sarebbe anche una liberazione. Sì, da tutti gli atti amministrativi e gli orpelli giuridici di ogni tipo.

Ricordo come, in Francia, i sacerdoti si rallegravano, fregandosi le mani: con una legge del 1905 lo Stato aveva purtroppo preso possesso degli edifici sacri costruiti fino ad allora. Si rivelava, invece, un’opportunità. Appena c’era una vetrata rotta della cattedrale o una perdita d’acqua…, una semplice telefonata al Comune, che doveva incaricarsene, risolveva il caso. Con le piccole comunità di fedeli esistenti, infatti, mai avrebbero potuto sopperire a problemi anche gravi di manutenzione… Infatti, «i soldi vengono al passo e vanno al galoppo» sentenzia un antico proverbio.

Ciononostante, una volta coglievo una conversazione tra preti francesi, in cui un direttore Caritas si interrogava: ‘Sapete che siamo troppo potenti? Se qualcuno di una parrocchia volesse fare un incontro con la Caritas, una serata di formazione…, se il parroco non vuole, non c’è modo di entrare in quella parrocchia!’

Potenti, forse… veniva da sorridere, pensando al ben magro riconoscimento che il prete gode nella società laica francese: quello che vale è essere citoyen (cittadino)! Da noi, visto il riconoscimento ad ogni livello, allora, si potrebbe dire, forse, onnipotenti.

Nella diocesi di Londra, trovavo curioso, invece – dato lo spirito pragmatico inglese –, che il foglietto parrocchiale settimanale mettesse ogni volta, all’ultima riga, il risultato delle questue del fine-settimana precedente. Termometro settimanale della generosità, grande o meno, della comunità. Oltre che di trasparenza.

E veniva da ricordare il mio vecchio parroco e la sua estrema discrezione: lui stesso faceva in chiesa il giro delle offerte (‘così la gente dà di più’ diceva qualcuno), rientrava in sacrestia, metteva religiosamente tutto in un cassone, chiudeva a chiave, e questa in tasca. Forse perché ‘il soldo non è Dio, ma fa miracoli’, ricorda una massima.

Fa invece tenerezza quando, dopo la messa a Casablanca, degli africani vi cercano per darvi una piccola busta ben chiusa: “E’ la nostra decima, padre!” La decima parte del loro misero stipendio è per la Chiesa, madre di tutti, soccorso dei poveri.

Questa corresponsabilità nel poco li rende grandi di fronte a Dio. Ammirevoli davanti a tutta la Chiesa: sanno di contribuire alla sua stessa vita. La borsa e la vita, in fondo, si ritrovano unite. Pastoralmente. Sì, per ‘camminare insieme’ come insegna il nostro Sinodo.

(Foto: NuovaVenezia)

L’Italia della maternità difficile: più lavoro precario meno figli

L’ottava edizione della pubblicazione dell’ong ‘Save the Children’, intitolato ‘Le equilibriste – La maternità in Italia’, approfondisce la condizione della maternità in Italia: divario di genere nel lavoro e nella cura familiare, il vissuto difficile delle mamme tra parto e conciliazione dei carichi di lavoro di cura: “Nel 2022 è stato raggiunto il nuovo record minimo di nascite che scendono per la prima volta sotto le 400.000.

Papa Francesco: le Università contribuiscono all’educazione del dialogo

Nella mattinata di oggi papa Francesco ha incontrato i partecipanti al convegno promosso dalla’Organizaciòn de Universidades Catòlicas de América Latina y El Caribe’, accompagnati dal card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e dal presidente di ODUCAL, ing. Rodolfo Gallo Cornejo, con i vicepresidenti delle Sub Regioni Andina, Messico, Centro America e Caraibi e il Cono Sud, per il 70^ anniversario della sua creazione:

Il potere trasformante dell’amore materno: Maid

Ci sono tanti bellissimi film o serial che esaltano gli effetti positivi della maternità: per la donna che è diventata madre, per il figlio o la figlia che sono nati e per le persone che stanno loro vicino. E’ il caso di MAID, un serial del 2021 disponibile sulla piattaforma Netflix. Si racconta di una ragazza, Alex, poco più che ventenne che convive con un ragazzo, Sean, assieme alla loro figlia Maddy di due anni in una modesta abitazione in mezzo ai boschi.

Lui è un barista e lei ha dovuto rinunciare al suo sogno, che era quello di andare al college, per accudire la figlia. Una sera, però, prende la bimba e scappa di casa. Non sopporta più che Sean torni spesso ubriaco e la minacci urlando. Alex, che non può contare sull’aiuto del padre che ha abbandonato da tempo la famiglia, né della madre, che è psicologicamente instabile, inizia la sua lotta per la sopravvivenza, cercando asilo in strutture sociali, trascorrendo notti sulla panchina di una stazione, vivendo di sussidi statali e lavori sottopagati.

Eppure, sa che ha un compito da assolvere e un sogno da realizzare: prendersi cura della sua magnifica bimba e iscriversi al college universitario. I due obiettivi non sono in contrasto ma piuttosto in sinergia. Perché in sinergia?

Perché lei sa che non è più una nullità, uno scarto della società, ma vale, anzi vale molto. Vede nel suo essere madre dignità e pienezza, la figlia diventa il motore per realizzare sé stessa: dalla figlia trarrà la forza di iscriversi all’università. Alla fine ci riuscirà davvero e sarà proprio lei a scrivere questa bella storia che è ora diventata un serial.

Le recensioni di questi film sono disponibili su www.familycinematv.it

Se state cercando uno strumento per conoscere meglio le potenzialità educative delle serie tv, per selezionare film da vedere coi ragazzi in base al tema di interesse (adolescenza, genitori-figli, inizio vita, fine vita ecc), consigliamo il libro ‘Occhio al film’, di Franco Olearo e Cecilia Galatolo. 

Festa del Lavoro: i vescovi invitano i giovani ad essere profeti

Negli ultimi cinque anni, l’imprenditoria straniera ha fatto segnare una crescita cumulata del 7,6% a fronte di un calo delle imprese di nostri connazionali del 2,3%. In termini assoluti, queste dinamiche non riescono a compensare la scomparsa di attività italiane: dal 2018 a oggi, le imprese di stranieri sono aumentate di 45.617 unità, mentre le non straniere sono diminuite di 126.013 unità, cosicché il totale complessivo della base imprenditoriale del paese si è ridotto di 80.396 imprese: è quanto è emerso dai dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio riferiti al periodo 2018-2022 elaborati da Unioncamere-InfoCamere sulla base di Movimprese.

Un grido dal mondo: salvare la terra

“Il libro della Genesi ci dice che il Signore affidò agli esseri umani la responsabilità di essere custodi del creato. Perciò, la cura della Terra è un obbligo morale per tutti gli uomini e le donne in quanto figli di Dio”: con questi tweet papa Francesco ha ricordato la Giornata della Terra, celebratasi sabato 22 aprile.

89.31.72.207