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Aldo Pallotti racconta la scuola di Mario Lodi

“Vorrei la scuola senza pagelle e con tante cordiali chiacchierate coi genitori, perché, alla fine, invece di una bella pagella, si abbia un bel ragazzo, cioè un ragazzo libero, sincero, migliore comunque”: questo è uno dei molti aforismi del maestro Mario Lodi, di cui nello scorso mese si sono chiuse le celebrazioni della nascita, avvenuta il 17 febbraio 1922, con una mostra a Roma intitolata ‘La scuola di Mario Lodi’.
A Roma un convegno in cui laici e pastori camminano insieme

Nei giorni scorsi è stato presentato nella Sala Stampa della Santa Sede il convegno internazionale per i presidenti e i referenti delle Commissioni episcopali per i laici dal titolo: ‘Pastori e fedeli laici chiamati a camminare insieme’, che si terrà fino 18 febbraio, organizzato dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, a cui parteciperà anche papa Francesco.
‘Don Bosco 2000’: non accaniamoci contro chi salva vite

‘Adesso basta’: è questo il grido d’allarme dell’associazione ‘Don Bosco 2000’, che si ispira al sistema preventivo ed educativo pastorale di don Bosco, sulla vicenda delle Ong che da settimane ormai è protagonista del dibattito politico italiano. L’associazione, attraverso le parole del suo presidente arch. Agostino Sella, ha definito assurdo il dibattito sviluppato in questi mesi sulla necessità di salvare vite nel mar Mediterraneo:
Focsiv festeggia 50 anni di cooperazione internazionale

Si sono svolti nelle scorse settimane con un’introduzione sulla Focsiv dei prossimi 50 anni di Ivana Borsotto, presidente Focsiv, i ‘festeggiamenti’ per il 50° anniversario della fondazione della Federazione, che ha anche premiato tre volontari partecipanti al 29° Premio Volontariato Internazionale: Volontario Internazionale 2022, Volontario del Sud 2022 e Difensore dei Diritti Umani 2022.
Il papa agli scienziati: scongiurate una guerra nucleare

Sabato scorso, nel Palazzo Apostolico Vaticano, papa Francesco ha ricevuto in udienza i partecipanti alla sessione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze, che hanno discusso il’ tema ‘Scienza di base per lo sviluppo umano, la pace e la salute planetaria’, che è “una prospettiva che tiene presenti le questioni-chiave che l’umanità affronta in questo momento della storia”.
La ricostruzione sociale in Afghanistan passa attraverso la pasta

Selene Biffi, imprenditrice sociale, da anni impegnata in Afghanistan, conosce Sima a Kabul e raccoglie la sua storia di piccola imprenditrice cui i talebani hanno chiuso il pastificio; e ci riesce con l’aiuto dalla cooperativa agricola ‘Girolomoni’, la prima cooperativa dell’agricoltura biologica fondata in Italia da Gino Girolomoni ad Isola del Piano, in provincia di Pesaro Urbino.
La Scuola di Cooperazione Internazionale al debutto sul web

Dopo un lavoro di riflessione e collaudo della didattica durato oltre due anni, l’organizzazione umanitaria COOPI a fine maggio ha fondato la ‘Scuola di Cooperazione Internazionale’, per rispondere al diffuso bisogno di professionalizzazione del settore della cooperazione allo sviluppo e per favorire l’ingresso in questo mercato del lavoro.
Ridolfi, presidente di Link2007: il negoziato costruisce la pace

“C’è voluta una guerra mondiale aggressiva, con un disegno egemonico sul mondo basato sulla forza e l’oppressione, per far nascere l’Organizzazione delle Nazioni Unite al fine di promuovere pace e collaborazione fra i popoli. Ci sono volute due grandi guerre tra Stati europei per ispirare leader visionari a fare dell’Europa una regione di pace e stabilità. Dopo 30 anni dalla fine della guerra fredda, l’inaccettabile aggressione della Russia all’Ucraina e l’inimmaginabile guerra sul suolo europeo con le sue imprevedibili conseguenze impongono ora la ridefinizione di un nuovo ordine mondiale condiviso, che pur rispecchiando i pesi e gli equilibri internazionali, ponga al centro il rispetto della dignità e sovranità di ogni Stato, la priorità dei diritti e della giustizia a garanzia della democrazia nei rapporti globali, la solidarietà e la cooperazione internazionale, il rafforzamento delle istituzioni multilaterali. In questa sfida è centrale l’apporto qualificante dell’esperienza unica e positiva dell’Ue. Ciò comporta la presa di coscienza della necessità di vivificare il cammino di integrazione europea e di accelerarlo superando le sue troppe lentezze e indecisioni”.
Aldo Moro: la pace attraverso la cooperazione degli Stati
Da Firenze il grido di pace di Giorgio La Pira

Oggi, purtroppo senza la presenza del papa, a Firenze si chiude l’incontro del Mediterraneo, che ha visto ieri la firma a Palazzo Vecchio della ‘Carta di Firenze’, raccogliendo l’aspirazione di Giorgio La Pira nell’operare per la pace e l’unità dei popoli con l’auspicio di intensificare le collaborazioni e rafforzare le vie della pace:
“Da questo proficuo e cordiale incontro, mai prima realizzato, essi hanno insieme convenuto su alcuni ideali e valori ai quali ispirare il futuro cammino, diminuire discriminazioni e violenze e aprire orizzonti di speranza delle giovani generazioni. In questi giorni azioni di guerra si sono verificate contro l’Ucraina. Sentimenti di dolore hanno colto vescovi e sindaci, i quali congiuntamente auspicano che la violenza e le armi siano bloccate e siano evitate grandi sofferenze al popolo ucraino e si passi ad un negoziato che ricostruisca la pace”.
Per questo, ispirandosi al pensiero lapiriano, sindaci e vescovi, consapevoli che il Mediterraneo è stato da sempre un crocevia di culture e di fedi, riconoscono come patrimonio dell’umanità la diversità del patrimonio e delle tradizioni dell’area mediterranea: “l’importanza di un impegno educativo che parta dai bisogni primari, comuni a tutti gli esseri umani, e che possa guidare i giovani nel cammino che conduce al desiderio del bene, dell’amore, della giustizia e della libertà; il ruolo chiave della diplomazia a livello urbano nella promozione di uno sviluppo umano integrale e sostenibile basato sul rispetto della dignità e dei diritti fondamentali di ogni essere umano”.
E’ una visione ad una nuova forma di cooperazione, perché dopo la pandemia è difficile salvarsi da ‘soli’, ma solo attraverso la cooperazione: “… l’opportunità di promuovere una vera trasformazione della società finalizzata all’instaurazione di una cultura della sostenibilità sociale, anche attraverso nuove forme di cooperazione tra decisori politici, scienziati, leader spirituali e culturali e leader del commercio;
l’importanza di promuovere opportunità di lavoro di qualità per le categorie svantaggiate, giovani e donne, e di favorire lo sviluppo economico e sociale dei paesi di origine dei migranti, anche attraverso programmi di cooperazione, volti in particolare alla tutela dell’infanzia; le politiche migratorie nel Mediterraneo e alle frontiere devono sempre rispettare i diritti umani fondamentali”.
In base a tali presupposti i partecipanti al convegno chiedono ai governi mediterranei un confronto con i sindaci e con i rappresentanti delle comunità civili e religiose per promuovere “un cammino che integra gli approcci antropologici, comunicativi, culturali, economici, politici, generazionali, interreligiosi, pedagogici e sociali per realizzare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente”.
Inoltre chiedono di “mobilitare risorse per uno sviluppo sociale ed economico sostenibile a favore della cooperazione internazionale, del dialogo interculturale e interreligioso, del rispetto di ogni individuo attraverso una più equa condivisione delle risorse economiche e naturali”.
E nell’assemblea finale il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, ha ricordato le parole pronunciate dal ‘sindaco santo’ e che sono ritornate a riecheggiare in questi anni: “Da quando, infatti, ho conosciuto, il ‘sindaco santo’ di Firenze, Giorgio La Pira, il Mediterraneo ha iniziato a parlare al mio cuore. Si è fatto poi annuncio e proposta, culminata nel 2020 a Bari, quando ho toccato con mano sulla pelle dei vescovi l’incontenibile sofferenza di questo Mare, ridotto a tomba di migliaia di sorelle e fratelli”.
Ripetendo una frase di La Pira (‘Il Mediterraneo torni ad essere quello che fu’) il presidente della Cei ha evidenziato il valore di raccontare le comunità: “La peculiarità del nostro ritrovarci, a livello ecclesiale, è stata quella di esprimere il modo evangelico del vissuto quotidiano delle comunità che rappresentiamo, dando voce alle difficoltà e alle domande dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, in un momento che è davvero drammatico. Non possiamo non guardare al conflitto in corso ed esprimere tutta la preoccupazione e lo sgomento per quanto sta avvenendo”.
Con il pensiero all’Ucraina il card. Bassetti ha chiesto di fermare il conflitto: “Viviamo ore drammatiche! Con i Vescovi, presenti a Firenze, abbiamo espresso il dolore per il terribile scenario in Ucraina. Abbiamo fatto appello alla coscienza di quanti hanno responsabilità politiche perché tacciano le armi. Si fermi la follia della guerra! Conosciamo bene questo flagello, per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere la pace. Ogni conflitto è una ‘inutile strage’, come affermò Benedetto XV nel pieno della Prima Guerra Mondiale. Il presente non può che essere racchiuso in una parola che diventa invocazione: pace!”
E questo incontro sarà consegnato alla storia con l’impegno di “proseguire in un processo, non semplicemente ideale, di fratellanza e di conoscenza delle diversità che sono una grande ricchezza. La bellezza del mosaico di tradizioni e culture, violata dai drammi che vivono molti nostri popoli, è imperativo perché il Mare Nostrum torni ad essere crocevia di storie e tradizioni e non più doloroso cimitero”.
La conclusione di queste giornate è stata lasciata ad un pensiero di Giorgio La Pira: “L’uomo è tale per la sua capacità di incontro che corrisponde alla sua intima natura sociale e al disegno di Dio che con la sua grazia agisce perché gli uomini e i popoli compongano, nel rispetto di tutte le loro diversità, l’unitarietà della famiglia umana”.
(Foto: Cei)