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Avviate 15 sezioni Rondine: la scuola si rigenera con il Metodo per la trasformazione del conflitto della Cittadella della Pace

E’ suonata la prima campanella per 15 classi di 13 scuole di tutta Italia che da quest’anno hanno attivato la Sezione Rondine, un triennio scolastico sperimentale che ogni istituto scolastico superiore può scegliere di attivare insieme a Rondine che oggi mette a disposizione della scuola italiana il suo Metodo sulla trasformazione creativa dei conflitti. 

Da oggi la Carta di Leuca con i giovani del Mediterraneo

La Fondazione di Partecipazione PCE ‘Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae’ comunica che da oggi al 14 agosto si svolgerà ‘Carta di Leuca 2022’, la settima edizione dell’evento internazionale avrà come tema: ‘Le giuste vie della Pace’. A questa edizione, nel rispetto del Protocollo sicurezza anti contagio Covid-19, parteciperanno 70 giovani provenienti dall’Italia, Albania, Cipro, Portogallo, Romania, Ungheria, Ucraina, Nigeria, Egitto, Grecia e di nazionalità dei Paesi del continente africano ma ospiti della Svezia.

Parco dei Diritti alla scuola ‘Zaveria Cassia’ a san Basilio Funari per una cultura della legalità

In occasione del trentesimo anniversario della strage di Capaci, l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari ha partecipato all’inaugurazione del ‘Parco dei Diritti’ nella scuola Zaveria Cassia, che opera nel quartiere di San Basilio ed è gestita dalla cooperativa Kairos.

Da Taranto passi per rigenerare l’Italia

Oggi a Taranto si conclude la 49^ Settimana Sociale dei cattolici italiani con la richiesta di un nuovo stile di vita per orientare scelte di consumo sostenibili ed iniziative di cittadinanza attiva orientate a favorire la diffusione di modelli capaci di coniugare sviluppo e ambiente. Nello specifico sono stati lanciati 10 suggerimenti, di cui il primo punto consiste nell’educare alla sostenibilità integrale la cittadinanza, attraverso programmi straordinari di aggiornamento delle conoscenze e delle sensibilità per fasce di età 35-45 anni con bassa scolarizzazione.

La seconda richiesta esplicita riguarda la spinta al consumo e la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; la terza ‘raccomandazione’ è sintetizzabile nello slogan ‘No plastic’, sostituendo la plastica monouso con prodotti creati da materiali riciclabili. Il quarto punto consiste nella valorizzazione dell’agricoltura km 0 in un’ottica di lotta agli sprechi e agli scarti. Invece il quinto invito è racchiuso nel titolo ‘Città fratelli tutti’, chiedendo di agire affinché i centri urbani si prendano cura del prossimo.

In queste raccomandazioni rientra l’utilizzo di mezzi di trasporto a minore impatto sulle emissioni climalteranti; la cura dei territori adoperandosi per la pulizia degli spazi pubblici delle città; il contrasto alla speculazione e alla finanza che non genera ecologia integrale, privilegiando investimenti in fondi responsabili. Gli ultimi due ‘stili di vita’ consigliati riguardano la comunità: lavorare insieme alle reti ed associazioni dei territori che s’impegnano a valorizzare i beni comuni ambientali-sociali-culturali locali; ed attivarsi per azioni di advocacy e class action contro speculazione e inquinatori.

Durante questi giorni  è stato proposto dai giovani un ‘manifesto’, che vuole essere un manifesto politico di ‘comunità’ per non far ‘morire’ la speranza: “Alla Settimana Sociale dei cattolici di Taranto abbiamo deciso di proporre un modello di condivisione, di cooperazione e discernimento collettivo che ci permetta insieme di rigenerare e condividere i rischi della transizione. Il manifesto è un messaggio di speranza che si basa su impegni concreti di alleanze per la transizione ecologica, economica e sociale integrale, speranza e impegni che ci fanno riscoprire fratelli e sorelle. Questo cammino si costituisce di tappe rigenerative, di Agorà digitali, di un Nuovo Vocabolario e di linee guida per alleanze concrete”.

Ed hanno proposto sette punti che consente di ‘far fiorire l’ambiente’: “Attraverso l’ambiente possiamo stringere nuove alleanze nei territori tra associazioni, amministrazioni, diocesi, aziende, centri di formazione e parrocchie. Facciamo ‘squadra’ con obiettivi concreti a sostegno di una conversione ecologica integrale per illuminare il futuro. Riscopriamo la sostenibilità come nuovo orizzonte di fraternità”.

Occorre cooperare nella costruzione del bene comune: “Creiamo insieme comunità educanti, capaci di attivare alleanze con il mondo della scuola e la società civile. I giovani siano protagonisti di processi rigenerativi immaginati da loro e con loro. Costruiamo insieme un vero sistema educante”.

Da questa costruzione può nascere una nuova imprenditoria sostenibile: “Favoriamo la proliferazione di iniziative imprenditoriali. Creiamo alleanze tra imprenditrici e imprenditori, riscoprendoci fratelli e sorelle tramite la condivisione di esperienze e desideri. Il sistema imprenditoriale crei una forte sostenibilità economica, sociale e ambientale con i lavoratori, il territorio e la pubblica amministrazione”.

I giovani chiedono un nuovo modo di fare impresa, che non disperda la tradizione delle comunità locali: “Incrementiamo la partecipazione ai processi di valorizzazione delle comunità locali per il bene comune. Creiamo alleanze tra cittadine e cittadini per generare processi di corresponsabilità. Riscopriamo la diversità come profonda ricchezza da custodire. I cittadini siano i primi alleati della pubblica amministrazione per rigenerare spazi verdi e donare nuova vita agli immobili in disuso. Puntiamo ad essere Communitas, torniamo ad essere dono”.

E per costruire la communitas occorre una corresponsabilità: “Creiamo un’alleanza di corresponsabilità tra i giovani e le diocesi, perché queste ultime si riscoprano luoghi di incontro e di accoglienza. Diamo in questo modo concretezza ai progetti e ai processi, con fiducia verso i giovani e il diritto all’errore. Trasformiamo il nostro stile di vita in testimonianza”.

Ed ecco l’invito a diventare simboli di generatività: “Divertiamoci insieme nella condivisione e nella riscoperta di alleanze, con la gioia di chi spera, la fiducia attiva di chi si sente parte di un’alleanza, e l’impegno di chi si sente madre, padre, fratello, sorella, figlia e figlio per le nuove generazioni e il proprio pianeta”.

Ed anche nell’omelia di ieri l’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, ha sottolineato la concretezza delle opere: “Offriamo la speranza non nel teorizzare soluzioni, ma rischiando in prima persona, mettendoci in gioco, rimboccandoci le maniche. Donandoci. Stiamo riflettendo sul #tuttoèconnesso. La prima connessione è la fraternità che contempliamo in questa assemblea. Siamo connessi gli uni agli altri.

Perché nel nostro modus di essere sociali, vi è un legame molto più profondo, mai sacrificabile in nome del profitto, del tornaconto. Il pianeta ha bisogno dell’apertura di corridoi percorribili secondo lo Spirito, perché anche tra le contraddizioni e le croci siamo predestinati alla gioia che già inizia in questa terra, che è del Signore con tutto quello che essa contiene quando cerchiamo il suo volto come abbiamo pregato nel salmo”.

Riprendendo la parabola del vignaiuolo l’arcivescovo di Taranto ha chiesto cura e pazienza per rigenerare: “E’ così che il Signore, con una breve parabola, descrive il processo di conversione che è un itinerario passionale di pazienza e di cura. Un fico infatti non metteva frutti e di fronte alla sua infruttuosità il suo padrone decide di sradicarlo.

Il contadino chiede pazienza al padrone, promette di prendersene cura, di stare ad esso vicino. La conversione infatti inaugura un tempo di misericordia, un tempo necessario perché il cuore torni ad appartenere a Dio, perché il fico riemetta i suoi germogli. Interessante il concetto di cura e di pazienza quale viatico indispensabile perché si porti frutto, perché anche quel fico si converta e torni alla sua vera vocazione”.

(Foto: Settimana Sociale dei Cattolici italiani)

Lino Prenna: essere in politica da cattolici

‘Non negare mai, raramente afferma, frequentemente distingui’ diceva Ignazio di Loyola; tale aforisma apre il libro del prof. Lino Prenna (ordinario di Filosofia dell’educazione all’Università di Perugia e coordinatore nazionale dell’associazione ‘Agire Politicamente’), ‘Dal cattolicesimo democratico al nuovo popolarismo. Sui sentieri di Francesco’ (edito dall’Istituto Luigi Sturzo in collaborazione con il Mulino), accanto alla citazione di papa Bergoglio, il quale ricorda come la ‘fraternità rimanga la promessa mancata della modernità’.

Papa Francesco: fratelli in Dio

Papa Francesco ha celebrato oggi la Giornata internazionale della fratellanza umana con un evento virtuale organizzato dallo sceicco Mohammed Bin Zayed ad Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi Uniti, con la partecipazione del grande imam di Al-Azhar, Ahmad AlTayyeb, e del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, nel quale è stato assegnato il Premio Zayed per la fratellanza umana che si ispira al Documento sulla fratellanza umana.

Il card. Miguel Ángel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha sottolineato l’importanza dell’evento: “Questa celebrazione risponde al chiaro invito rivolto da papa Francesco a tutta l’umanità a costruire un presente di pace nell’incontro con l’altro.

Nell’ottobre 2020, tale invito divenne ancora più ineludibile con l’enciclica Fratelli tutti. Questi incontri sono un modo per realizzare un’amicizia sociale autentica, come ci ha chiesto il Santo Padre”.

Questa appena celebratasi è stata la prima Giornata Internazionale della Fraternità umana istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ricorre ogni anno nel giorno dell’anniversario della firma della Dichiarazione sulla Fraternità Umana ad Abu Dhabi da parte di papa Francesco e il Grande Imam di al Azhar.

Nel video messaggio il papa ha ringraziato per l’invito: “In modo speciale a Lei, fratello mio, amico mio, mio compagno di sfide e di rischi nella lotta per la fratellanza, Grande Imam Ahmed Al-Tayyeb, che ringrazio per la compagnia nel cammino per la riflessione e la redazione del documento che è stato presentato due anni fa. La Sua testimonianza mi ha aiutato molto perché è stata una testimonianza coraggiosa.

So che non era un compito facile. Ma con Lei abbiamo potuto farlo insieme, e aiutarci reciprocamente. La cosa più bella è che quel primo desiderio di fratellanza si è consolidato in vera fratellanza. Grazie, fratello, grazie! Desidero anche ringraziare Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Zayed per tutti gli sforzi che ha compiuto perché si potesse procedere in questo cammino. Ha creduto nel progetto. Ci ha creduto.

E penso che sia giusto anche ringraziare – mi consenta, Signor Giudice, la parola – ‘l’enfant terrible’ di tutto questo progetto, il giudice Abdel Salam, amico, lavoratore, pieno d’idee, che ci ha aiutato ad andare avanti. Grazie a tutti per aver scommesso sulla fratellanza, perché oggi la fratellanza è la nuova frontiera dell’umanità. O siamo fratelli o ci distruggiamo a vicenda”.

Nel video messaggio il papa ha ribadito la necessità di essere fratelli per combattere l’indifferenza: “Oggi non c’è tempo per l’indifferenza. Non possiamo lavarcene le mani, con la distanza, con la non-curanza, col disinteresse. O siamo fratelli, consentitemi, o crolla tutto. E’ la frontiera. La frontiera sulla quale dobbiamo costruire; è la sfida del nostro secolo, è la sfida dei nostri tempi”.

Ed ha spiegato cosa intende per ‘fratellanza’, in quanto tutti nati da Dio: “Fratellanza vuol dire mano tesa; fratellanza vuol dire rispetto. Fratellanza vuol dire ascoltare con il cuore aperto. Fratellanza vuol dire fermezza nelle proprie convinzioni. Perché non c’è vera fratellanza se si negoziano le proprie convinzioni.

Siamo fratelli, nati da uno stesso Padre. Con culture, tradizioni diverse, ma tutti fratelli. E nel rispetto delle nostre culture e tradizioni diverse, delle nostre cittadinanze diverse, bisogna costruire questa fratellanza. Non negoziandola”.

L’alternativa alla fratellanza è l’inimicizia: “E’ il momento dell’ascolto. E’ il momento dell’accettazione sincera. E’ il momento della certezza che un mondo senza fratelli è un mondo di nemici. Voglio sottolinearlo. Non possiamo dire: o fratelli o non fratelli. Diciamolo bene: o fratelli o nemici.

Perché la non-curanza è una forma molto sottile d’inimicizia. Non c’è bisogno di una guerra per fare dei nemici. Basta la non-curanza. Basta con questa tecnica, si è trasformata in una tecnica, basta con questo atteggiamento di guardare dall’altra parte, non curandosi dell’altro, come se non esistesse”.

Infine si è congratulato con il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres,e con Latifa Ibn Ziaten, vincitori del Premio Zayed: “Desidero congratularmi per questo Premio con il Segretario Generale delle Nazioni Unite e ringraziarlo per tutti gli sforzi che compie per la pace. Una pace che si può ottenere solo con un cuore fraterno. Grazie per quello cha fa.

Cara sorella, le tue ultime parole non sono dette per sentito dire o per convenzione: ‘siamo tutti fratelli’. Sono la convinzione. E una convinzione plasmata nel dolore, nelle tue piaghe. Hai speso la tua vita per il sorriso, hai speso la tua vita per il non risentimento e, attraverso il dolore di perdere un figlio (solo una madre sa cosa significa perdere un figlio), attraverso questo dolore hai il coraggio di dire ‘siamo tutti fratelli’ e di seminare parole d’amore.

Grazie per la tua testimonianza. E grazie di essere madre di tuo figlio, di tanti ragazzi e ragazze; di essere madre oggi di questa umanità che ti sta ascoltando e che impara da te: o il cammino della fratellanza, o fratelli, o perdiamo tutto”.

Latifa Ibn Ziaten in Francia ha creato l’ ‘Association IMAD pour la jeunesse et la paix’, in memoria di Imad, suo figlio ucciso in un attacco terroristico: “Sentivo come se le mie interiora bruciassero… Ho sognato mio figlio tre volte, mi diceva mamma: ‘alzati, ho bisogno di te’…

Sono onorata di ricevere questo premio ho perso un figlio ma oggi riesco a raggiungere tanti bambini. Sono una seconda madre per i piccoli che ho salvato nei centri di detenzione, nelle case, nelle scuole perché non cadessero nell’odio. Se siamo in grado di rompere le barriere nei nostri cuori troveremo un posto nella società e saremo tutti fratelli”.

A Fratel Biagio la Cittadinanza Onoraria di Godrano

All’unanimità il Consiglio Comunale di Godrano (PA), composto da 10 consiglieri, su proposta del Sindaco e della Giunta, ha conferito la Cittadinanza Onoraria a fratel Biagio Conte con la seguente motivazione:

In Italia diminuiscono i permessi di soggiorno

L’emergenza Covid ha dimezzato i flussi migratori verso l’Italia per la chiusura delle frontiere da parte di molti Stati. Infatti nei primi sei mesi dell’anno i permessi di soggiorno sono calati del 57,7% rispetto al 2019 che già aveva registrato una significativa contrazione dell’accoglienza per ragioni di asilo, diminuita del 47,4% rispetto al 2018.

Scuole paritarie chiedono la dignità dell’educazione

Le associazioni delle scuole cattoliche rivolgono il proprio ringraziamento alla presidenza della Cei ‘per la presa di posizione a sostegno del valore educativo e culturale delle scuole paritarie e per la messa a disposizione di 20.000 borse di studio’, attraverso un comunicato dopo il varo del testo definitivo del ‘Decreto Rilancio’ che aumenta gli stanziamenti in favore della scuola paritaria:

Card. Petrocchi invita ad una perseveranza’creativa’

Ancora una volta le finestre ed i balconi si sono illuminati alla mezzanotte tra il 5 e il 6 aprile, in occasione dell’XI anniversario del terremoto dell’Aquila che ha causato 309 morti e circa 1500 feriti, senza il corteo, come è stato scritto nell’appello, ricordando le ‘regole’ dettate dal coronavirus:

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