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Natasha e il giorno della nascita

fame in Africa

Natasha sarebbe diventata un diamante diverso dagli altri nel suo Paese. Natasha sarebbe diventata la principessa di un regno che non c’è. Natasha si sarebbe sposata un sabato mattina e il viaggio di nozze cominciava il giorno dopo per una destinazione sconosciuta. Natasha avrebbe avuto almeno due figli come sua madre Rose che ha ventidue anni.

Natasha è nata l’anno scorso a Freetown, la città libera e capitale della Sierra Leone. Natasha ha un fratello maggiore chiamato ‘l’unto’e non ha mai visto suo padre. Natasha ha viaggiato con sua madre e altra gente che non conosceva prima del viaggio. Natasha è arrivata a Niamey passando dal Mali e, senza saperlo, si è accampata con la madre accanto alla sede di una nota compagnia di trasporti della città. Natasha avrebbe voluto tornare al suo Paese perché lì c’è il mare che guarda lontano.

Natasha è stata sepolta ieri nella sabbia del cimitero cristiano di Niamey. Natasha è morta per mancanza di cibo accanto alla strada che separa la compagnia di trasporti dall’ufficio dell’Organizzazione Internazionale delle Migrazioni, OIM. Natasha non poteva sapere che quella sarebbe stata la prima e unica migrazione della sua vita.

Natasha, nome che significa ‘giorno della nascita’, è stata posta in un piccolo feretro e deposta tra le braccia della sabbia del cimitero nella zona riservata ai bambini. Natasha è stata accompagnata da sua madre, dal fratello e da uno zio di poco maggiore di lei. Natasha è partita senza salutare perché aveva fretta di arrivare dove anche sua madre, un giorno, la raggiungerà. Natasha andrà incontro a sua madre e, con un pò di fortuna, anche di suo padre che non ha conosciuto.

Natasha ha sentito l’acqua benedetta scorrere attorno a lei come per il giorno del battesimo. Natasha era sorpresa di sentire la sabbia cadere e coprire la piccola casa che la custodiva. Natasha non sapeva che anche sua madre avrebbe avuto la forza di buttare un pugno di sabbia per coprirla. Natasha si trova circondata da tante altre piccole tombe che sembrano colline di un villaggio senza nome.

Natasha si è commossa quando a visto sua madre salutarla con la mano prima che tutto fosse ricoperto di sabbia. Natasha si è accorta dopo del ramoscello verde piantato sulla sua tomba. Natasha sa bene che per la prossima stagione delle piogge un albero col suo nome germoglierà una domenica mattina.

Festività del Corpus Domini: Popoli tutti, acclamate al Signore!

Questa festività, già celebrata il Giovedì santo, storicamente risale a1264 ed è arricchita dalla processione del Santissimo Sacramento. La celebrazione eucaristica rende presente ed attuale la promessa di Gesù: ‘Io sarò con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo’. L’istituzione dell’Eucaristia ci aiuta nel pellegrinaggio terreno sino a raggiungere il cielo; un pellegrinaggio prefigurato già nell’Esodo del popolo ebreo dall’Egitto verso la terra promessa (la Palestina).

Nell’esodo Dio nutrì  il suo popolo con la ‘manna’ per quaranta anni; il popolo si chiedeva: ‘man hu?’ e Mosè rispose: ‘Questo è il pane che Dio vi ha mandato sino a quando entrerete nella Terra voluta da Dio’. Quel cibo prefigurava un altro cibo: l’Eucaristia, il cibo che nutre l’uomo in questo terreno pellegrinaggio. Gesù l’aveva promesso: ‘Chi mangia il mio corpo e beve il mio sangue avrà la vita eterna’ e mantenne la promessa nell’Ultima Cena quando, dopo aver lavato i piedi agli Apostoli, prese il pane e disse loro: ‘Prendete e mangiate: questo è il mio corpo’; aggiunse poi: ‘Fate questo in memoria di me’.

Gesù invita la sua Chiesa nascente  a prendere parte con fede viva e amore a questo convito del suo corpo e del suo sangue: ‘Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue avrà la vita eterna ed io lo risusciterò nell’ultimo giorno’. Questo convito, l’Eucaristia, diventa il pegno sicuro della vita eterna. Si hanno così due mense: la mensa della Parola di Dio e la mensa dell’Eucaristia; non sono due mense in contrasto ma complementari: in entrambi c’è la presenza di Gesù salvatore morto e risorto per la nostra salvezza eterna.

Da qui la celebrazione della messa con due momenti: l’ascolto della Parola di Dio (Antico e Nuovo Testamento) e il momento eucaristico che si conclude con la comunione: ‘Prendete e mangiate, questo è il mio corpo: prendete e bevete, questo è il calice della nuova Alleanza’. E’ molto chiaro ed evidente  il riferimento al linguaggio sacrificale: Gesù presenta se stesso, che si sacrifica sulla croce, come l’unico e perfetto sacrificio; Gesù ripara il peccato che aveva precluso le porte del regno dei cieli.

Da qui la ‘Nuova Alleanza’ tra Dio e gli uomini  dove l’uomo si innesta a Cristo Gesù con il Battesimo:  ‘Chi crede e sarà battezzato sarà salvo’; ciò che necessita da parte dell’uomo è fede vera ed amore: ‘Amate come io vi ho amato’. Da qui la  necessita di ravvivare la nostra fede e partecipare al sacro convito. Gesù diventa l’unico mediatore della Nuova Alleanza, grazie al dono di se stesso sulla croce e all’Eucaristia, memoriale della sua passione e morte.

Sulla croce Gesù è sacerdote e vittima: sacerdote perché offre se stesso al Padre per la salvezza di tutti; vittima vera, degna di Dio perché senza macchia né ruga. Da qui l’inno di ringraziamento: ‘Popoli tutti, acclamate al Signore’. L’Eucaristia è veramente il grande sacramento dell’amore di Cristo spinto sino all’estremo: offre la sua umanità e divinità per arricchirci in modo inesprimibile.

Nella Messa Cristo si rende presente realmente ma nell’Eucaristia è presente tutta la Chiesa: senza l’Eucaristia non ci sarebbe la Chiesa; senza la Chiesa non ci sarebbe l’Eucaristia. L’Eucaristia ci unisce a Dio e ci unisce ai fratelli: come diversi chicchi di grano costituiscono  il pane, come diversi acini di uva realizzano il vino, che consacrati diventano corpo e sangue di Cristo Gesù, così tutti i battezzati, diversi per famiglia, colori, cultura, carismi e talenti costituiscono la Chiesa, la grande famiglia con la quale Cristo Gesù ha sancito la Nuova Alleanza; la grande famiglia che invoca Dio: Padre nostro che sei nei cieli.

La festa di oggi è la festa della Chiesa, che prega, che ama e nella celebrazione eucaristica estrinseca la sua fede in Dio che è amore. Maria, santa madre del Verbo incarnato, aiutaci a camminare uniti verso la meta celeste, nutriti del corpo di Cristo, pane di vita eterna e farmaco d’immortalità.

La terra è a rischio

L’Earth day, la Giornata della Terra, è il giorno in cui si celebrano l’ambiente, le risorse naturali e la salvaguardia del pianeta Terra, nata il 22 aprile 1970. Quel giorno, parallelamente all’Earth day, nasceva anche quello che oggi è diventato il moderno movimento ambientalista.  Il movimento, che vide la luce negli Stati Uniti, contò circa 20.000.000 di cittadini americani che si mobilitarono in una storica manifestazione in difesa dell’ambiente.

Dopo 54 anni l’Earth day acquista ancora più significato: mai come oggi è di fondamentale importanza rivedere e ripensare il nostro rapporto col pianeta. Un pianeta dalle risorse finite, con ecosistemi sempre più sottopressione e con i cicli naturali che stanno cambiando in maniera così rapida, da non essere in grado di sapere quali saranno le conseguenze nel medio e lungo periodo.

E secondo Coldiretti il consumo di suolo fertile brucia in Italia € 1.000.000.000 di cibo all’anno, con cementificazione e fotovoltaico selvaggio che erodono migliaia di ettari di terreni agricoli aggravando la dipendenza alimentare dall’estero.

Guerre e pandemia non hanno fermato il consumo di suolo che, secondo l’ultimo rapporto Ispra, anzi, ha accelerato arrivando a ‘cancellare’ 76,8 km quadrati ettari di terreni, alla velocità di 2,4 metri quadrati al secondo. Un dato in aumento del 10% rispetto all’analisi precedente e che ci dicono che,  complessivamente, le superfici occupate ammontano a poco meno di 2.200.000 di ettari (il 7,14 % del totale nazionale):

“Ai danni causati dalla cementificazione, si stanno aggiungendo quelli del fotovoltaico selvaggio con la copertura di intere aree agricole produttive con distese di ettari di pannelli a terra. Impianti spesso realizzati da fondi di investimento speculativi e resi possibili da un far west normativo che deriva dall’assenza di regole di governo del territorio”.

La provincia di Viterbo rappresenta un caso simbolo, dove gli agricoltori della Coldiretti stanno lottando contro la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici a terra e di pale eoliche in una situazione in cui quasi la metà della superficie agricola utilizzata in provincia è stata già occupata dai pannelli:

“L’erosione di terreni fertili mette oggi a rischio la sovranità alimentare del Paese ed è necessario invertire la rotta, mettendo finalmente dei paletti al fotovoltaico selvaggio. Un altro passo essenziale è accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

Per tale motivo la terra resta un richiamo irresistibile per oltre 6 italiani su dieci (61%) che a primavera dedicano parte del tempo libero alla cura di orti, giardini, balconi e terrazzi per garantirsi frutta, verdura e aromatiche da portare in tavola o fiori per abbellire la propria casa.

La forma di coltivazione più diffusa è quella nell’orto o nel giardino, seguita a breve distanza dai terrazzi e dai balconi, soprattutto nelle grandi città, dove c’è anche chi deve accontentarsi del davanzale della finestra. Una minoranza si mette al lavoro in uno degli orti pubblici messi a disposizione dalle amministrazioni locali. In Italia occupano circa 2.000.000 di metri quadrati, secondo l’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Istat:

“Ma ci sono anche molti italiani che non si accontentano e hanno a disposizione almeno un ettaro di terreno a uso familiare. Si tratta in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato.

E c’è anche chi ha acquistato terreni o piccole aziende agricole anche in aree svantaggiate per ristrutturarle e avviare piccole attività produttive, dall’olio al vino, dall’allevamento delle galline a quello dei cavalli”.

E non è un costo esoso realizzare un giardino: “L’investimento per realizzare un orto tradizionale in giardino si può stimare intorno ad € 300 per 20 metri quadrati ‘chiavi in mano’ per acquistare terriccio, vasi, concime, attrezzi, reti per delimitare le coltivazioni, sostegni vari, sementi e piantine. Individuare lo spazio giusto e, la stagionalità, conoscere la terra di cui si dispone, scegliere attentamente semi e piantine a seconda del ciclo e garantire la disponibilità di acqua sono alcune delle regole fondamentali per ottenere buoni risultati”.

Inoltre un recente studio di ActionAid ha rivelato che i finanziamenti privati alle cause della crisi climatica superano di 20 volte gli investimenti pubblici nelle soluzioni per contrastarla. Nei 7 anni successivi all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, le principali banche private mondiali hanno investito complessivamente $ 3.200.000.000 nell’espansione dei combustibili fossili, mentre altri $ 370.000.000.000 sono stati destinati sotto forma di prestiti e garanzie all’agricoltura industriale.

Il Cairo: inaugurato il ristorante ‘Fratello’ che fornisce pasti gratuiti alle famiglie bisognose

Nevin Al-Kabbaj, Ministro della Solidarietà Sociale, ha inaugurato, il 9 gennaio 2024, il primo ramo della Catena dei Ristoranti della Fratellanza Umana“Fratello”, alla presenza di Monsignor Yoannis Lahzi Gaid, già Segretario personale di Sua Santità Papa Francesco e Presidente della Fondazione della Fratellanza Umana, dell’Ambasciatore Nabila Makram, ex Ministro dell’immigrazione, Fondatore e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fahim, e del Dottor Osama Al-Azhari, Consigliere del Presidente della Repubblica egiziana.

A darne la notizia è stato il giornalista  Biagio Maimone, Direttore della Comunicazione e corrispondente dell’Associazione Bambino Gesù del Cairo Onlus, il cui Presidente è Monsignor Yoannis Lahzi Gaid. L’inaugurazione ha visto la presenza di  un folto gruppo di ambasciatori e  di personaggi pubblici, influenti sia all’interno, sia all’esterno della Repubblica Araba d’Egitto, nonché di un gruppo di famiglie a cui dare prima assistenza, provenienti da ogni parte dell’Egitto.

L’inaugurazione è avvenuta in attuazione del protocollo sottoscritto dal Ministero della Solidarietà Sociale e dalla Fondazione della Fratellanza Umana nel maggio 2023, in base al quale i ristoranti forniranno pasti nutrizionalmente completi e gratuiti alle famiglie bisognose di cure, nonché a  tutte quelle  persone che non hanno la possibilità di recarsi nei ristoranti  facendoli diventare clienti del ristorante, per contribuire al riconoscimento del valore della loro dignità umana.

I pasti saranno forniti a tutte le fasce della società attraverso il contributo di chi è in grado di sostenere il costo del pasto a favore di chi non può. Le persone e le organizzazioni che vorranno sostenere tale iniziativa potranno ricaricare carte prepagate con cui  sostenere le spese dei pasti per le famiglie che essi desiderano aiutare.

L’iniziativa, inoltre, raccoglierà donazioni e contributi vari da parte di quei soggetti che, per responsabilità sociale, vorranno aderire all’iniziativa. Il ristorante offre un menù unificato per tutte le categorie, contenente molte opzioni, tra cui i pasti destinati ai bambini con un valore nutrizionale e salutare completo, simile all’ ‘Happy Meal’ dei ristoranti commerciali.

Il Ministro della Solidarietà Sociale ha sottolineato che la fraternità rappresenta il vincolo universale dell’umanità, in cui si dissolvono le appartenenze di classe, le appartenenze religiose e politiche, perché  aiuta a colmare le lacune sociali e ad aumentare le pari opportunità, ponendo in luce, altresì, che essa sviluppa il senso di responsabilità della società verso gli altri e contribuisce a rafforzare l’idea che anche i poveri hanno diritto ad una sana e completa  alimentazione.

Contribuire a garantire tali diritti è un dovere di tutti, soprattutto delle istituzioni finanziarie e dei gruppi economicamente all’avanguardia. Kabbaj ha aggiunto che la Fondazione della Fratellanza Umana è un’organizzazione di beneficenza senza scopo di lucro che ha lanciato il suo appello a sostegno della fratellanza umana, uniformandosi ai valori e ai  principi del Documento sulla

‘Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune’, sottoscritto da papa Francesco e dal Grande Imam Dr. Ahmed Al-Tayebb.

La Fondazione, nata nel 2022, si è rapidamente rimboccata le maniche diventando, in soli due anni,  un’istituzione di spicco della società civile egiziana. Essa ha dato vita a numerosi progetti, tra cui l’Orfanotrofio ‘Oasi della Pietà’, i Convogli medici, l’Ospedale Pediatrico ‘Bambino Gesù’ del Cairo (il primo Ospedale del Papa fuori dall’Italia) e la Scuola della Fratellanza Umana per le  persone portatori di disabilità, oltre alla serie di Ristoranti della Fraternità Umana ‘Fratello’.

Il Ministro della Solidarietà Sociale ha affermato, inoltre, che lo Stato si prefigge l’intento di adottare quei programmi che consolidino i principi della giustizia sociale. Per tale motivo stanzia ogni anno  ingenti budget, destinati sia al sostegno economico, sia al sostegno mediante prodotti alimentari, tra cui il pane, oltre a fornire cartoni di cibo e carne alle comunità locali. Ha annunciato, altresì, che intende finanziare il 20% del costo di questo progetto, sia attraverso finanziamenti di sostegno, sia attraverso il canale di solidarietà della Nasser Social Bank.

L’Ambasciatrice Nabila Makram, Fondatrice e Presidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Fahim ha fatto riferimento al protocollo di cooperazione tra la Fondazione Human Fraternity e la Fondazione Fahim per il sostegno psicologico, apprezzando il progetto del Ristorante Human Fraternity, che costituisce una  forma di sostegno psicologico per i gruppi più bisognosi e, nel contempo,  una forma di sostegno alla famiglia.

Ha sottolineato, altresì,  che il contributo di chi è in grado di sopportare l’onere e il costo del pasto di chi non ha le possibilità economiche rappresenta  un’idea unica nel suo genere, implementata per la prima volta in Egitto, di cui si auspica il successo. Mons. Yoannis Lazhi Gaid ha affermato:“Il primo ristorante della Catena dei Ristoranti della Fratellanza Umana ‘Fratello’ è stato inaugurato il 9 gennaio 2024.

E’ nostro intento aprire altri ristoranti in tutto l’Egitto ed anche in altri Paesi che ne hanno bisogno. Il Ristorante, il cui cibo è di alta qualità, non fa pensare ad una mensa o a un luogo destinato alle famiglie povere, proprio in quanto siamo stati sorretti dall’intento di non creare discriminazioni sociali, dando vita ad un luogo accogliente ed elegante. La povertà è solo una parola e non uno stato che identifica una persona.

L’idea del Ristorante ‘Fratello’ è oggetto di ulteriore approfondimento al fine di applicarla anche in Italia, tuttavia occorre sottolineare che la realizzazione di tale intento è molto impegnativa in quanto si tratta di un ristorante che ha due caratteristiche, ossia di essere come tutti gli altri ristoranti, per la sua identità commerciale e la sua apertura al pubblico e, nel contempo, è anche un ristorante solidale ‘no profit’, in quanto tutte le entrate vengono destinate alle famiglie bisognose, le quali possono mangiare gratuitamente. Si rende, pertanto, necessario capire se le leggi italiane prevedono di far vivere anche in Italia la medesima possibilità.

Il Santo Padre conosce bene questo progetto e le caratteristiche di tale iniziativa, per esserle stata illustrata a ottobre 2022, quando era solo un’idea, da me e dallo Sceicco Osama al-Azhari, consigliere del presidente egiziano per gli affari religiosi e membro anche lui della Fondazione Fratellanza Umana. Ampio è stato l’apprezzamento del Santo Padre. Successivamente l’abbiamo presentata al Ministero della Solidarietà egiziana con cui abbiamo sottoscritto un protocollo a maggio 2023. Ci sono stati forniti dal Ministero, e quindi dal Governo, tutti i dati relativi al numero delle famiglie in difficoltà.

La presenza della Ministra della Solidarietà Dott.ssa Nivin Kabbaj alla cerimonia di inaugurazione del 9 gennaio ha attestato e consolidato il sostegno e la collaborazione del governo egiziano a questa iniziativa di solidarietà e di Fratellanza Umana. Il primo ristorante funziona molto bene e le famiglie che arrivano restano sbalordite nel poter scegliere da un menù ed essere serviti gratuitamente. Quello che notiamo è la loro gioia scaturente dal fatto che molti di essi, nel corso della loro vita, non sono mai stati in un ristorante in cui, peraltro, sono stati serviti.

Questa iniziativa è sorretta da tre principi fondamentali: il primo principio è la Fraternità, in quanto siamo tutti fratelli e di nessun fratello possiamo ignorare il bisogno del suo fratello di nutrirsi, il secondo principio è il rispetto della dignità, in quanto offrendo questo servizio in maniera dignitosa teniamo conto della dignità di chi lo riceve, il terzo principio è la solidarietà in quanto il ristorante, essendo di ottima qualità, è aperto a tutti, sicché si verifica che le persone abbienti, le quali pagano, sostengono le spese del cibo delle famiglie non abbienti e bisognose.

Abbiamo creato, inoltre, anche le carte prepagate, che le persone benestanti possono caricare e donare alle famiglie bisognose. Questa iniziativa viene realizzata insieme ad alcune istituzioni, associazioni, fondazioni che caricano le carte prepagate non solo una sola carta, ma anche per 10 o 100 pasti da offrire a molte famiglie. Il progetto sta procedendo benissimo e, per tale motivo, nutriamo l’intento di aprire un altro ristorante sempre a Il Cairo in un’ altra zona disagiata”.

Giornata contro lo spreco alimentare: Italia ‘sprecona’

‘Make the difference. Stop #foodwaste’ è il tema della 11^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare in calendario oggi per ricordare la necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane ed ad ogni livello (cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole), che punta a focalizzare sulla filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo. L’iniziativa è promossa dalla campagna ‘Spreco Zero’ di Last Minute Market con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente, del Ministero degli Affari Esteri e dell’ANCI e di RAI per la sostenibilità, media partner Radio1 RAI e Radio2 RAI con FNSI – Unagra e Tele Ambiente.

Papa Francesco: il vizio della ‘gola’ è un peccato sociale

Continuando le udienze generali, nell’aula ‘Paolo VI’, sui vizi capitali papa Francesco ha esaminato il peccato di gola, che è il più pericoloso, ricordando però che nei Vangeli molto spesso Gesù è descritto a tavola con i commensali, cosa che suscita scandalo nella casta sacerdotale, perché perdona i peccatori: “Il suo primo miracolo, alle nozze di Cana, rivela la sua simpatia nei confronti delle gioie umane: Egli si preoccupa che la festa finisca bene e regala agli sposi una gran quantità di vino buonissimo.

Natale a casa e con pochi regali

Gli italiani hanno speso quasi € 3.000.000.000 per i cibi e le bevande da portare in tavola tra la cena della vigilia e il pranzo di Natale che quasi nove italiani su dieci (88%) hanno deciso di trascorrere a casa propria o con parenti o amici. E’ questo il bilancio stimato dalla Coldiretti per il pasto più importante dell’anno che vede una buona presenza nei ristoranti ed anche negli agriturismi scelti da oltre 300.000 grazie alle crescita delle presenze di italiani e stranieri dei piccoli borghi:

Il papa ha risposto ai bambini messaggeri di pace

Sono stati oltre 7.000 bambini provenienti da 84 Paesi che questo pomeriggio hanno dialogato con papa Francesco durante l’iniziativa, intitolata ‘I bambini incontrano’, che ha preso spunto dal libro ‘L’enciclica dei bambini’, scritto da padre Enzo Fortunato e da Aldo Cagnoli, con la prefazione del papa stesso: “Cari bambini, vi abbraccio, e sappiate che il vostro Papa e ‘nonno’ farà di tutto perché possiate vivere in un mondo più bello e buono”.

Diego Ciarloni e Simona Paolella: gli acchiappacibo in azione

‘Recuperiamo tutto ciò che non esce dalla cucina, oppure che torna indietro intonso o che addirittura non viene nemmeno portato a tavola. Succede spesso’: così ci ha spiegato Diego Ciarloni, agente immobiliare e co-fondatore insieme alla moglie Simona Paolella, psicoterapeuta, di ‘Foodbuster-gli acchiappacibo’, un’associazione collegata ad altre sparse in tutta Italia e legata alla rete Food P.r.i.d.e. (partecipazione, recupero, inclusione, distribuzione e educazione), con l’obiettivo di combattere lo spreco alimentare non solo in un’ottica solo solidale ‘ma cercando di capire che ridurre le eccedenze alimentari è un beneficio per tutta la collettività’.

Coldiretti: le ricette italiane sono taroccate in 60% dei ristoranti

Sei italiani su dieci (60%) in viaggio all’estero per lavoro o in vacanza si sono imbattuti almeno una volta in un piatto o una specialità Made in Italy taroccati: ciò è emerso dall’analisi Coldiretti/Notosondaggi divulgata in occasione del Summer Fancy Food 2023 di New York City il più importante evento fieristico mondiale dedicato alle specialità alimentari presso il Javits Center dove al Padiglione Italia (level 3, stand n.2718) Coldiretti, Campagna Amica  e Filiera Italia mettono a confronto per la prima volta le autentiche specialità nazionali con le brutte copie di imitazione mentre i cuochi contadini dimostreranno la differenza tra i veri piatti della tradizione gastronomica tricolore e quelli storpiate all’estero con ricette improponibili.

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