Tag Archives: Azione Cattolica

AC ambrosiana e Città dell’uomo propongono idee per sconfiggere la pandemia

“La pandemia da Coronavirus Covid-19, che molti pensavano di potersi lasciare alle spalle dopo pochi mesi, continua a mietere vittime e a colpire inesorabilmente, soprattutto le persone più fragili. Nel nostro Paese la campagna vaccinale procede lentamente, con deprecabili intoppi di vario genere. Ciò non permette, ad oggi, di fare previsioni precise sulle possibili ripartenze a pieno regime di molte attività”.

L’Azione Cattolica pensa all’Italia

Domenica scorsa si è conclusa la XVII assemblea nazionale dell’Azione Cattolica, che ha eletto il nuovo Consiglio nazionale, così composto: per il Settore Adulti: Massimiliano Bossio, Francesco Carrozzo, Nicola De Santis, Paola Fratini, Renato Meli, Paola Panzani, Angela Paparella; per il Settore Giovani: Matteo Benedetto, Alice Bianchi, Maria Chiara Carrozza, Emanuela Gitto, Tommaso Sereni, Giuditta Torrini, Lorenzo Zardi; per l’Azione cattolica ragazzi: Claudia D’Angelo, Claudia D’Antoni, Emanuele Lovato, Alberto Macchiavello, Giuseppe Telesca, Maurizio Tibaldi, Marta Zambon.

Matteo Truffelli: l’Azione Cattolica sta con il papa

“Ed è proprio adesso, in questo tempo così complesso e faticoso, non in un altro, che vogliamo sognare insieme, come il Papa ci ha invitato a fare nella Fratelli tutti, un mondo diverso, una società più umana, una Chiesa più fraterna. E’ il momento di prendere lo slancio e fare un balzo in avanti, non di rimanere sulla difensiva, bloccati in una pastorale di semplice conservazione. Vogliamo fare di questo tempo un’occasione di ascolto attento della realtà, di discernimento autentico, e perciò di scelta e di cambiamento, per vivere noi per primi e per aiutare tutta la Chiesa italiana a vivere sul serio una conversione missionaria”.

L’Azione Cattolica Italiana: un impegno per il bene dell’Italia

Domenica scorsa a Roma si è aperta la XVII Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, in modalità online, augurando una buona festa della Liberazione nel ricordo del prossimo beato, Rosario Livatino e l’impegno di chi ha sacrificato la vita per la democrazia e sottolineando l’incontro con papa Francesco venerdì 30 aprile:

Maestri di bene come pietre d’inciampo: ecco la lezione di Carlo Bianchi

“Educare significa inserire le persone in un popolo in cammino. Non è una responsabilità verso un individuo: è chiamare le persone per nome, è chiamarle a far parte di un popolo, perché il deserto non si può attraversare da soli. E in questa appartenenza si apprende il criterio per distinguere il bene dal male”.

Matteo Truffelli: l’Azione Cattolica abita le città

Da oggi al 2 maggio, dopo il rinvio di un anno per l’emergenza del Covid 19, l’Azione cattolica italiana vivrà la XVII Assemblea elettiva nazionale, ‘Ho un popolo numeroso in questa città’, tratto dagli Atti degli Apostoli, momento di confronto e riflessione tra le associazioni diocesane di Ac per progettare insieme il cammino del triennio 2021-2024.

Nella lettera agli associati il presidente, Matteo Truffelli, ha spiegato il significato democratico dell’Assemblea: “L’Assemblea nazionale è alle porte. Arriviamo con gratitudine a questo importante appuntamento, che conclude lo straordinario percorso che ogni tre anni ci consente di verificare e riprogrammare il percorso in cui siamo impegnati e rinnovare le responsabilità associative, dalle più piccole parrocchie d’Italia fino alla Presidenza nazionale, passando per le diocesi e le regioni.

Un anno fa, lo scoppio della pandemia ci ha imposto di rallentare il processo, e ora dovremo celebrarne la fase conclusiva ‘a distanza’, con quelle modalità digitali a cui ormai ci siamo abituati in tanti ambiti delle nostre vite. Non viene meno, tuttavia, il grande valore democratico e partecipativo del nostro camminare insieme: anzi, alla luce del momento storico che stiamo vivendo, la XVII Assemblea nazionale rappresenta un passaggio forse ancora più importante del solito”.

Innanzitutto chiediamo al presidente chiediamo di illustrarci una prospettiva in questo anno: “Questo è un anno molto importante perché porta all’assemblea nazionale, ormai alle porte, che non solo segnerà il ricambio delle responsabilità, ma cercherà di leggere il percorso fatto, ma anche il tempo della nostra Chiesa e della nostra società per capire insieme come l’Azione Cattolica è chiamata a spendersi dentro la realtà.

Il cammino di questi mesi è segnato dal desiderio di fare della nostra associazione uno strumento concreto a disposizione della nostra Chiesa e del nostro tempo per realizzare quel disegno di Chiesa, che papa Francesco ha indicato nell’enciclica ‘Evangelii Gaudium’, che è una ‘traduzione’ della Chiesa del Concilio Vaticano II”.

Un’assemblea ‘a distanza’: a quali domande gli associati sono chiamati a rispondere?

“Nuove domande e nuovi bisogni si sono affacciati nella vita delle nostre società, e tante domande e sfide sono state poste anche alla nostra esperienza di fede e alla nostra missione evangelizzatrice. In tutto il mondo, e anche in Italia, la Chiesa si è impegnata per rispondere a nuove necessità materiali e spirituali. E un ruolo importante lo hanno avuto, in questo, i laici, soprattutto nei momenti più difficili: penso alle esperienze di carità promosse anche da tanti soci e socie di Ac e da molte associazioni diocesane o parrocchiali.

Penso alla cura e al conforto portati negli ospedali dagli operatori sanitari che assistono i malati in isolamento, al supplemento di disponibilità messo in campo da tanti insegnanti, e da tanti studenti. Agli educatori che hanno continuano a tenere saldo il legame con i ragazzi e le ragazze del gruppo. Alla solidarietà semplice vissuta nei condomini e nei quartieri. Tutti modi importanti di abitare il tempo in cui ci troviamo”.

Il titolo richiama l’enciclica ‘Fratelli tutti’: cosa vuol dire costruire una società fraterna?

“Proprio il sogno di una società sempre più fraterna, al centro dell’enciclica ‘Fratelli Tutti’ che papa Francesco ci ha regalato in questo anno di pandemia, rappresenterà una chiave importante per indirizzare il nostro  discernimento. Nell’enciclica il papa propone in particolare una figura di riferimento.

Quella del buon samaritano, capace di chinarsi sul suo prossimo, ferito e abbandonato sul margine della strada, per prendersene cura. E’ questa l’immagine che vogliamo fare nostra: per essere un’Ac che sappia farsi prossima, con coraggio e generosità. tra queste strade dovremo saper individuare, in ogni contesto, quelle che potranno portarci vicino a chi sta subendo o subirà maggiormente le conseguenze della pandemia”.

Quindi l’Azione Cattolica è invitata a confrontarsi sul significato di abitare?

“Abitare  è un verbo importante per noi, perché significa essere cittadini della nostra Chiesa e della nostra società e quindi responsabili del nostro tempo. Abitare significa assumersi la conduzione della ‘casa’ per creare un spazio aperto ed accogliente alle persone, in cui ciascuno può sentirsi a casa”. 

(Tratto da Aci Stampa Foto: Azione Cattolica Italiana)

Nella XXIX Giornata dei missionari martiri Anselmo Palini racconta Hélder Camara

Nella stessa data, 41 anni fa, mons. Oscar Romero, arcivescovo di San Salvador, fu assassinato durante la celebrazione della messa, punito per le sue denunce contro le violenze della dittatura militare nel Paese. Come il Santo de America ogni anno centinaia di donne e uomini sparsi per il globo rimangono fedeli al messaggio evangelico di pace e giustizia fino all’ultimo istante di vita.

Sarà beata Armida Barelli

Armida Barelli, tra i fondatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sarà proclamata beata, in quanto papa Francesco, ricevendo in udienza il prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, card. Marcello Semeraro, ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante il miracolo, attribuito all’intercessione della venerabile serva di Dio Armida Barelli, del Terz’Ordine Secolare di San Francesco, cofondatrice dell’Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo; nata il 1° dicembre 1882 a Milano e morta a Marzio il 15 agosto 1952.

Rosario Livatino sarà beato

Al termine dell’anno papa Francesco ha riconosciuto il martirio del magistrato Rosario Angelo Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990 in odio alla fede; era nato il 3 ottobre 1952 a Canicattì ed è stato ucciso da un commando mafioso sulla strada tra Canicattì ed Agrigento il 21 settembre 1990.

151.11.48.50