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Papa Francesco invita all’alleanza tra anziani e giovani
“Saluto cordialmente i polacchi, specialmente i pellegrini dell’Arcidiocesi di Łódź, che, insieme ai propri pastori, ringraziano Dio per il centenario della loro Diocesi. Saluto anche i fedeli della parrocchia polacca di Swindon, in Inghilterra, e della Basilica della Beata Vergine Maria Regina della Polonia a Gdynia. Dopo l’Udienza benedirò le corone, con le quali sarà adornata l’immagine della Madonna che si trova in questa chiesa. Oggi, nell’ottavo anniversario della canonizzazione di san Giovanni Paolo II, per sua intercessione, chiediamo di essere fedeli testimoni di Cristo e del suo amore misericordioso nel mondo, in famiglia e nei luoghi di lavoro”.
Da Manoppello l’alleanza delle Nozze di Cana
Ogni anno si celebra solennemente al Santuario del Volto Santo di Manoppello la messa nella seconda domenica dopo l’Epifania, la domenica ‘Omnis terra’, così chiamata dalle parole del Salmo di introito: nel 1208 papa Innocenzo III volle che in questa occasione il velo detto della Veronica custodito a San Pietro fosse portato in processione a Santo Spirito in Sassia per la benedizione dei malati e mostrare la forza risanante del Volto di Gesù. La reliquia sarebbe poi arrivata a Manoppello da dove si è diffuso appunto il culto del Santo Volto.
2^ domenica: famiglia, Chiesa domestica
Gesù dà il via alla vita pubblica e la prima realtà che si apre alla sua prospettiva è la famiglia, dove l’uomo realizza pienamente se stesso; la famiglia come legame intimo voluto da Dio tra un uomo e una donna, vincolo unitario ed indissolubile; legame che ci riporta all’alleanza sancita tra Dio e il suo popolo che si coniuga in ‘amore sponsale’:
Dio ama la sua Chiesa come lo sposo ama la sua sposa. Gesù inizia la vita pubblica con una cena di matrimonio, dove compie il primo miracolo in favore della famiglia; conclude la vita pubblica con l’ultima cena, dove istituisce il sacramento dell’Eucaristia. Coincidenza assai indicativa e senz’altro voluta dal Signore.
La famiglia si costituisce con il sacramento dell’amore tra un uomo e una donna, ma al vertice di questo amore necessita la presenza di Cristo Gesù, il Figlio di Dio incarnato nel quale l’umanità è assunta dalla divinità. E’ veramente grande il sacramento dell’amore.
Non c’è famiglia senza amore; ma ‘amare’ non è piacere o solo eros, nella famiglia è necessario che l’amore diventi ‘donazione’ o ‘agape’: cioè ‘ti voglio bene’ (io voglio il tuo bene); questo amore, mirabile agli occhi di Dio, trova in Cristo Gesù, che ha benedetto quella unione, il santificatore della famiglia.
E’ sempre necessario allora invitare Cristo a nozze per costruire la famiglia (chiesa domestica) alla maniera della Chiesa (la famiglia delle famiglie) su solida ed indiscussa base. Anche Gesù nell’istituire la sua Chiesa cercò di darle una base stabile, costruirla su una pietra forte ed indiscussa: aveva riunito attorno a sé i dodici apostoli, poi ne scelse uno, Simone figlio di Giovanni, al quale disse:
da oggi innanzi ti chiamerai ‘pietra’, roccia, perché su questa pietra io edificherò la mia Chiesa; questa Chiesa, come una barca in un mare tempestoso, non affonderà mai perché al timone della barca c’è Pietro, elemento visibile di una realtà invisibile: lo Spirito Santo che guida la Chiesa, lo stesso Cristo Gesù sempre presente nella barca e, pertanto, ‘le porte degli inferi non prevarranno’.
Ciò che conta è la presenza di Gesù nella famiglia. Il miracolo delle nozze di Cana è significativo: alla cena di nozze è presente Gesù con i dodici e con Maria, sua madre. L’occhio vigile di Maria si accorge che il vino sta per finire ed invita Gesù ad intervenire con la sua forza divina. Maria invita i servi a recarsi da Gesù e questi ordina loro di riempire le anfore di acqua, poi benedice e questa diventa ottimo vino.
Un vino così squisito che spinse il maggiordomo a richiamare lo sposo: tutti recano a tavola il vino buono all’inizio, tu lo hai riservato solo per la fine; non sapeva, poverino, che era il vino del miracolo. La crisi che incombe oggi sulla società è crisi della famiglia; la famiglia necessita di un cambiamento radicale.
Oggi si amano più i cani e i gatti che i bambini, oggi si preferisce la convivenza (amore provvisorio) al matrimonio (unione stabile, per tutta la vita in ordine anche alla generazione dei figli); oggi domina soprattutto l’eros, il piacere, piuttosto che l’amore che è anche sacrificio e donazione.
Oggi è tempo di ri-costruzione, tempo prezioso che richiede responsabilità ed amore. Bisogna chiudere finalmente ad un certo modo di agire per aprirsi al vero orizzonte dell’amore, alla luce della parola di Dio.
Il matrimonio è un dono: la donazione di sé all’altro, la gioia del dare, del far felice. Coniugi: cum iugo, due persone poste sotto lo stesso giogo, che si aiutano a vicenda e nell’aiuto realizzano se stessi anche in chiave carismatica: per il bene della famiglie e della stessa società. Chi dà la forza e l’aiuto è lo Spirito Santo; è il vino di cui si parla nel Vangelo , elemento essenziale ed insostituibile nella vita della famiglia.
Ricordo sempre agli sposi: se il vino diminuisce o minaccia di finire (il vino della gioia, dell’amore, della donazione reciproca), alzate gli occhi al cielo, invocate Maria, madre di Gesù e madre della Chiesa; Maria collaborerà perché l’acqua diventi ottimo vino, Maria non abbandona i figli che si rivolgono a Lei.
Da soli si rimane vittime dell’egoismo, dell’orgoglio, della perfidia e della solitudine; con Cristo Gesù risplende la sua luce, si diradano le tenebre e torna a risplendere la gioia dell’amore vero e della vita. I cristiani di ieri hanno trasformato la famiglia in ‘chiese domestiche’; purtroppo oggi si assiste al processo inverso.
La società va male perché la famiglia minaccia di sgretolarsi. L’inizio di questo nuovo anno deve trovare uniti tutti: clero e laicato, giovani ed adulti a riscoprire la ricchezza dell’amore, di questo dono divino messo nelle mani dell’uomo. Dio è sempre fedele ed è garanzia sicura; l’Eucaristia aiuti gli sposi a rinnovare ogni giorno la loro alleanza di amore.
Domenica XXXI. Unum est necessarium: amare
Un Dottore della legge pone a Gesù una domanda: Qual è il primo di tutti i comandamenti? Il primo non in senso cronologico, ma quello che sintetizza in sé tutti i comandamenti. Gesù risponde con le parole stesso della Bibbia: ‘Ascolta Israele, il Signore Dio nostro è l’unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le tue forze’; Gesù poi aggiunge a sua volta quello che Egli chiama secondo comandamento non uguale ma simile al primo: ‘amerai il prossimo tuo come te stesso’.
Il papa ai giovani: sognate in grande
Milano ha salutato i giovani dei ‘Fridays for future’, che chiedono un serio cambiamento ambientale, perché sanno che le ultime sette estati sono state le più calde del secolo e sanno che gli incendi che hanno colpito il nostro Pianeta nei mesi di luglio e agosto hanno rilasciato nell’atmosfera lo stesso quantitativo di CO2 prodotto dall’India in un anno intero. Nel documento chiedono di tagliare le emissioni di CO2 del 12% all’anno, così da arrivare a un quasi ‘zero’ al 2030, come ha detto Lucia, 24 anni: “Migliorare l’alimentazione e cercare di comprare sempre meno carne. Io sono una studentessa e ho poco tempo quindi quella già pronta al supermercato è comoda, ma voglio riuscire ad essere più attenta anche in questo ambito. E’ difficile, lo so, però si può provare”.
E papa Francesco, in un video messaggio, ha ringraziato i giovani che hanno partecipato al seminario promosso dall’Italia nell’ambito della ‘Youth4Climate: driving Ambition’: “Questa visione è capace di mettere in crisi il mondo degli adulti, poiché rivela il fatto che non solo siete preparati all’azione, ma siete anche disponibili all’ascolto paziente, al dialogo costruttivo e alla comprensione reciproca”.
E’ un incoraggiamento ad un’alleanza educativa: “Perciò vi incoraggio a unire gli sforzi mediante un’ampia alleanza educativa per formare generazioni salde nel bene, mature, capaci di superare le frammentazioni e di ricostruire il tessuto delle relazioni di modo che possiamo giungere a una umanità più fraterna. Si dice che siete il futuro, ma in queste cose siete il presente, siete quelli che stanno costruendo oggi, nel presente, il futuro.
Il Patto Educativo Globale, che è stato lanciato nel 2019, va in questa direzione e cerca di dare risposte condivise al cambiamento storico che l’umanità sta sperimentando e che la pandemia ha reso ancora più evidente.
Le soluzioni tecniche e politiche non sono sufficienti se non sono sostenute dalla responsabilità di ogni membro e da un processo educativo che favorisca un modello culturale di sviluppo e di sostenibilità incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente. Ci deve essere armonia tra le persone, uomini e donne, e l’ambiente. Non siamo nemici, non siamo indifferenti. Facciamo parte di questa armonia cosmica”.
Infine l’invito a prendere sagge decisioni: “Attraverso idee e progetti comuni si potranno trovare soluzioni che superino la povertà energetica e che pongano la cura dei beni comuni al centro delle politiche nazionali e internazionali, favorendo la produzione sostenibile, l’economia circolare, la messa in comune delle tecnologie adeguate. E’ il momento di prendere decisioni sagge affinché si sappiano valorizzare le molte esperienze acquisite negli ultimi anni, al fine di rendere possibile una cultura della cura, una cultura del condividere responsabile”.
Anche nel messaggio al Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu, il papa ha sottolineato la ‘fame di giustizia’ dei giovani: “Oggi i giovani di tutto il mondo stanno coltivando la loro creatività e la loro energia per affrontare le cause strutturali dell’attuale crisi alimentare, dai prolungati conflitti armati agli effetti devastanti del cambiamento climatico. Il loro senso di appartenenza a una stessa comunità e al pianeta vi affida con urgenza il compito di agire e risolvere le sfide che affliggono la famiglia umana in modo innovativo. Il loro dono per noi consiste nell’apportare soluzioni innovative per affrontare i vecchi problemi e nel coraggio di non lasciarsi limitare da un pensiero miope che si rifiuta di cambiare”.
Ed ha chiesto di intraprendere sogni grandi: “Con questa convinzione, chiedo a tutti i giovani riuniti nel Forum Mondiale sull’Alimentazione di essere intrepidi e decisi. Chiedo loro di restare uniti e saldi nei loro propositi. Di non essere meschini nei loro sogni, di lottare per un futuro migliore e di trasformare questi aneliti in azioni concrete e significative. Di lasciarsi alle spalle le routine e i falsi miraggi e di rigenerare questo mondo scosso dalla pandemia. E tutto questo diventerà una felice realtà se semineranno solidarietà, creatività, nobiltà di animo”.
Ed agli adulti di non deludere i sogni dei giovani: “Spetta a quanti ora devono adempiere agli impegni formulati negli ultimi mesi non deludere le nuove generazioni. Guardate profondamente gli occhi dei giovani che vi chiedono un cambiamento, e ascoltate. Ascoltate le loro preoccupazioni e ispiratevi alla loro visione, perché è il nostro presente che definirà il loro futuro”.
Festa di san Giuliano: mons. Marconi chiede discernimento
Nell’ultimo giorno di agosto Macerata ha celebrato il patrono, san Giuliano ospitaliere, con molta attenzione alle norme anticovid: 211 le persone e gli ambulanti a cui è stato controllato il possesso del green pass e 706 quelle fermate per l’uso della mascherina; mentre è stato elevato un solo verbale per assenza del ‘green pass’ e due sono state le sanzioni per il mancato uso di mascherina e una per detenzione di vetro e lattine.
Papa Francesco: la fede è Alleanza con Dio
Al termine dell’udienza generale odierna nell’Aula Paolo VI papa Francesco ha salutato i pellegrini francesi, ricordando il sacerdote monfortano Olivier Maire, ucciso due giorni fa a Saint-Laurent-sur-Sevre: “Per mezzo dell’intercessione di Santa Chiara, che ha vissuto la radicalità evangelica, possiamo testimoniare la novità della vita cristiana nello Spirito Santo, mediante un amore colmo di sollecitudine e di tenerezza verso coloro che soffrono e attraversano momenti difficili”.
Papa Francesco invita a vedere, condividere, custodire
“Ti rendo grazie, Signore, per il conforto della Tua presenza: anche nella solitudine, sei la mia speranza, la mia fiducia; fin dalla giovinezza, mia roccia e mia fortezza tu sei! Ti ringrazio per avermi donato una famiglia e per la benedizione di una lunga vita. Ti ringrazio per i momenti di gioia e di difficoltà, per i sogni realizzati e quelli ancora davanti a me. Ti ringrazio per questo tempo di rinnovata fecondità a cui mi chiami”. Così inizia la preghiera per la prima giornata mondiale dei nonni, ricordata da papa Francesco al termine della recita dell’Angelus:
VI Domenica di Pasqua. Un nuovo stile di vita: ‘amare’
La sera dell’addio Gesù agli Apostoli, che Egli stesso aveva chiamati singolarmente e che avrebbero dato prova di aver capito abbastanza poco del suo messaggio di amore ed erano rimasti lontano anni luce dal Regno di Dio annunciato da Cristo, tanto che Giuda lo tradisce per trenta denari, Pietro lo avrebbe rinnegato davanti alla portinaia, gli altri sarebbero fuggiti per la paura, a questi futuri Apostoli Gesù ribadisce l’unilateralità della sua scelta: ‘Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi’.
Matteo Truffelli: l’Azione Cattolica sta con il papa
“Ed è proprio adesso, in questo tempo così complesso e faticoso, non in un altro, che vogliamo sognare insieme, come il Papa ci ha invitato a fare nella Fratelli tutti, un mondo diverso, una società più umana, una Chiesa più fraterna. E’ il momento di prendere lo slancio e fare un balzo in avanti, non di rimanere sulla difensiva, bloccati in una pastorale di semplice conservazione. Vogliamo fare di questo tempo un’occasione di ascolto attento della realtà, di discernimento autentico, e perciò di scelta e di cambiamento, per vivere noi per primi e per aiutare tutta la Chiesa italiana a vivere sul serio una conversione missionaria”.