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La Quaresima è tempo favorevole

“La Quaresima è tempo favorevole di rinnovamento personale e comunitario che ci conduce alla Pasqua di Gesù Cristo morto e risorto. Per il cammino quaresimale del 2022 ci farà bene riflettere sull’esortazione di San Paolo ai Galati. Non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti”: è questo il tema scelto dal papa per la Quaresima 2022, un’esortazione di San Paolo ai Galati.

Domenica XXXII: Grazie, Dio grande e misericordioso!

La ‘Giornata del ringraziamento’, che oggi si celebra in tutto il mondo, ci sollecita a riconoscere il creato e le sue ricchezze come dono dell’Altissimo, espressione  vera dell’amore di Dio verso l’uomo creato a sua immagine, da qui il canto ‘Laudato sii, o mio Signore’! E’ doveroso essere riconoscenti al Signore per i frutti della terra e del lavoro dell’uomo; da qui il rispetto dell’ambiente naturale, risorsa preziosa affidata alla nostra responsabilità.

Dal meeting un appello: cibo e medicine per tutti per uscire dalle pandemie

Il meeting dell’amicizia tra i popoli è arrivato al giro di boa ed il fil rouge di questi tre giorni è stato sicuramente quello del cibo in rapporto alla pandemia, approfondendo i momenti che hanno segnato la strada verso l’istituzione della coalizione ‘Food coalition’ sotto l’egida della FAO.

Covid 19: fuga dalla città

Appena lo 0,3% dei contagi colpisce le campagne dove in molti sognano di trasferirsi per sfuggire ai pericolosi assembramenti delle grandi città senza limitare la possibilità di movimento, grazie ai grandi spazi disponibili.

E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base delle denunce complessive di infortunio da Covid 19 al 31 dicembre 2020 registrate dall’Inail che evidenzia come la percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività si sia verificata proprio in agricoltura dove peraltro non si è mai smesso di lavorare durante l’anno per garantire le forniture alimentari degli italiani, come ha sottolineato la Coldiretti:

“Il lavoro in campagna risulta essere più sicuro perché garantisce il rispetto delle distanze che nelle aree rurali si misurano in ettari e non in metri ma ad essere meno pericolosa è anche la vita nei borghi rispetto alle metropoli segnate da una forte densità di popolazione.

Nei 5500 piccoli comuni italiani con meno di 5.000 abitanti il distanziamento è infatti garantito per i 10.000.000 di abitanti che dispongono di oltre il 54% del territorio nazionale mentre i restanti 50.000.000 devono dividersi il resto dello spazio.

Il risultato è che si è verificato un aumento del 29% delle ricerche di case in campagna, nei borghi e nei piccoli comuni per la voglia di maggior sicurezza e ma anche di una migliore qualità della vita, secondo l’analisi dell’Ufficio Studi Idealista rispetto al periodo pre-Covid”.

Un situazione di maggiore tranquillità riconosciuta dallo stesso ultimo DPCM che, come chiarito dalla FAQ del Governo, consente a chi vive in un Comune fino a 5.000 abitanti di spostarsi anche entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), con il divieto però di recarsi nei capoluoghi di Provincia:

“Inoltre anche a chi vive in città è offerta la possibilità di muoversi per lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, sia per i residenti nelle zone rosse che arancioni.

Una precisazione importante che consente gli spostamenti per 1.200.000 italiani che fanno gli agricoltori solo per passione coltivando appezzamenti di terreno pubblici o privati per garantirsi cibo genuino e trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta.

Accanto a chi esprime la propria passione in orti e giardini ci sono anche molti che non si accontentano e coltivano almeno un ettaro di terreno a uso familiare. Si tratta in larga maggioranza di famiglie che hanno ereditato aziende o pezzi di terreno da genitori e parenti dei quali hanno voluto mantenere la proprietà per esercitarsi nel ruolo di coltivatori e allevatori, piuttosto che venderli come accadeva spesso nel passato.

Ma ci sono anche tanti che hanno acquistato terreni o piccole aziende agricole anche in aree svantaggiate per ristrutturarle e avviare piccole attività produttive, dall’olio al vino, dall’allevamento delle galline a quello dei cavalli”.

Inoltre sono oltre 291.000 i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi costretti a stare chiusi nella nuova mappa delle regioni rosse e arancioni per l’emergenza Covid, secondo l’analisi della Coldiretti che evidenzia che oltre alla Provincia Autonoma di Trento i locali sono aperti solo in Campania, Basilicata, Molise e Toscana che restano gialle.

Per questo la Coldiretti ribadisce le regole che occorrono rispettare: “Il risultato è che sono chiusi piu’ di 8 locali su 10 (81%) presenti in Italia fra bar, ristoranti, delle pizzerie e agriturismi, con un drammatico impatto su economia ed occupazione.

Nelle regioni rosse o arancioni è consentita la consegna a domicilio o l’asporto, con limitazioni fino alle 18 per i bar che riducono ulteriormente la sostenibilità economica per giustificare le aperture tanto che in molti preferiscono mantenere le serrande abbassate”.

Però la situazione è preoccupante: “Una situazione che rischia di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani fuori casa che nel 2020 sono scesi al minimo da almeno un decennio con un crack senza precedenti per la ristorazione che dimezza il fatturato (-48%) per una perdita complessiva di quasi € 41.000.000.000.

Gli effetti della chiusura delle attività di ristorazione si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato”.

(Foto: Coldiretti)

Nell’emergenza Covid 19 il cibo diventa prima risorsa per l’Italia

L’agroalimentare è l’unico settore che resiste all’emergenza coronavirus che ha fatto crollare i fatturati di tutti gli altri comparti protagonisti del Made in Italy dalla moda alle automobili fino all’arredamento: ciò  è emerso da una analisi della Coldiretti in occasione del Cibus Forum, dalla quale si evidenzia che con € 538.000.000.000 di valore la filiera agroalimentare è diventata la prima ricchezza del Paese resistendo meglio degli altri settori al drammatico impatto della pandemia da Covid-19.

La Coldiretti chiede una ‘ripartenza’ turistica

Ammontano a 31.000.000 le presenze turistiche italiane e straniere perse a maggio per effetto dell’emergenza coronavirus che ha praticamente azzerato i flussi dei viaggiatori come pesanti effetti sull’economia: è quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che senza l’attesa riapertura tra regioni e alle frontiere ai turisti il commercio non riparte come evidenziano anche i dati di Confcommercio.

Indagine Coldiretti: 4 italiani su 10 aiutano i poveri

Quasi 4 italiani su 10 (39%) stanno partecipando a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno attraverso donazioni o pacchi alimentari, anche utilizzando le operazioni di aiuto messe in campo dagli agricoltori con la spesa sospesa: è quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè sui 3,7 milioni di italiani in una situazione di indigenza alimentari per effetto delle limitazioni imposte per contenere il contagio e la conseguente perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale:

Coronavirus: perse 500.000 giornate di lavoro nei campi

500.000 giornate di lavoro sono andate perse in agricoltura a marzo con la chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri per far fronte all’emergenza coronavirus, secondo la Coldiretti, che ha sottolineato che per non far marcire i raccolti nelle campagne e garantire le forniture alimentari alla popolazione è necessario che vengano varati al più presto strumenti più flessibili come i voucher per pensionati, studenti e cassaintegrati.

P. Moschetti racconta il coronavirus a Castel Volturno

L’emergenza sanitaria per la pandemia di Coronavirus rende particolarmente difficile la vita nella comunità di immigrati di Castel Volturno, in provincia di Caserta, dove le persone contagiate finora sono 6 e una è deceduta. Le condizioni già precarie per gli oltre 10.000 africani, su una popolazione totale di 26.000, sono aggravate dalla quarantena e dalla povertà, come ha raccontato p. Daniele Moschetti, missionario comboniano:

Coldiretti premia i giovani con l’Oscar

Fantasia e creatività insieme al desiderio di divertirsi e vivere un’esperienza unica hanno assicurato la vittoria del premio Oscar Green 2020 all’innovazione della Coldiretti, nella categoria Impresa4.terra, a Massimiliano Gatti che in Umbria ha trasformato la sua azienda nell’antico west con enormi bisonti che cavalcano proprio come avviene nei film, alzando una gran nuvola di polvere proprio nei film sugli indiani.

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