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La Divina Misericordia per salvare il mondo dall’odio

“Dio, Padre misericordioso, che hai rivelato il Tuo amore nel Figlio tuo Gesù Cristo, e l’hai riversato su di noi nello Spirito Santo, Consolatore, Ti affidiamo oggi i destini del mondo e di ogni uomo. Chinati su di noi peccatori, risana la nostra debolezza, sconfiggi ogni male, fa’ che tutti gli abitanti della terra sperimentino la tua misericordia, affinché in Te, Dio Uno e Trino, trovino sempre la fonte della speranza. Eterno Padre, per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio, abbi misericordia di noi e del mondo intero!”: con questa preghiera , il 17 agosto 2002, a Cracovia, san Giovanni Paolo II affidò alla Divina Misericordia le sorti del mondo.

In quella giornata san Giovanni Paolo II consacrò il mondo alla Divina Misericordia nel Santuario di Lagiewniki, alla periferia di Cracovia, vicino al convento dove morì santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina Misericordia a cui Gesù affidò, tra le altre cose, la diffusione della preghiera della Coroncina della Divina Misericordia.

Nell’omelia san Giovanni Paolo II disse che stava facendo la consacrazione con le parole di santa Faustina scritte nel diario (‘O inconcepibile ed insondabile Misericordia di Dio, chi Ti può adorare ed esaltare in modo degno? O massimo attributo di Dio Onnipotente, Tu sei la dolce speranza dei peccatori’): “Ripeto oggi queste semplici e sincere parole di Santa Faustina, per adorare assieme a lei e a tutti voi il mistero inconcepibile ed insondabile della misericordia di Dio. Come lei, vogliamo professare che non esiste per l’uomo altra fonte di speranza, al di fuori della misericordia di Dio. Desideriamo ripetere con fede: Gesù, confido in Te!”

Il papa chiedeva un affidamento alla misericordia di Dio: “Bisogna che l’invocazione della misericordia di Dio scaturisca dal profondo dei cuori pieni di sofferenza, di apprensione e di incertezza, ma nel contempo in cerca di una fonte infallibile di speranza. Perciò veniamo oggi qui, nel Santuario di Łagiewniki, per riscoprire in Cristo il volto del Padre: di Colui che è ‘Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione’. Con gli occhi dell’anima desideriamo fissare gli occhi di Gesù misericordioso per trovare nella profondità di questo sguardo il riflesso della sua vita, nonché la luce della grazia che già tante volte abbiamo ricevuto, e che Dio ci riserva per tutti i giorni e per l’ultimo giorno”.

E’ stato un affidamento del mondo, sconvolto sempre dall’odio e dalle guerre alla misericordia di Dio: “Quanto bisogno della misericordia di Dio ha il mondo di oggi! In tutti i continenti, dal profondo della sofferenza umana, sembra alzarsi l’invocazione della misericordia. Dove dominano l’odio e la sete di vendetta, dove la guerra porta il dolore e la morte degli innocenti occorre la grazia della misericordia a placare le menti e i cuori, e a far scaturire la pace.

Dove viene meno il rispetto per la vita e la dignità dell’uomo, occorre l’amore misericordioso di Dio, alla cui luce si manifesta l’inesprimibile valore di ogni essere umano. Occorre la misericordia per far sì che ogni ingiustizia nel mondo trovi il suo termine nello splendore della verità.

Perciò oggi, in questo Santuario, voglio solennemente affidare il mondo alla Divina Misericordia. Lo faccio con il desiderio ardente che il messaggio dell’amore misericordioso di Dio, qui proclamato mediante Santa Faustina, giunga a tutti gli abitanti della terra e ne riempia i cuori di speranza”.

La festa della Divina Misericordia è stata istituita da san Giovanni Paolo II nel 1992 che la fissò per tutta la Chiesa nella prima domenica dopo Pasqua, ‘Domenica in albis’, ma il suo culto nella prima domenica dopo Pasqua nel santuario di Cracovia – Lagiewniki era già presente nel 1944, tantoché la partecipazione alle funzioni era così numerosa che la Congregazione ha ottenuto l’indulgenza plenaria, concessa nel 1951 per sette anni dal card. Adam Sapieha.

Tale scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, come scrisse suor Faustina: “Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore… Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione… Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre”.

Papa Francesco affida a Maria il popolo

Oggi pomeriggio papa Francesco si è recato in piazza di Spagna per rendere omaggio a Maria Immacolata, deponendo una corona ai piedi della Vergine Maria, accolto dalla popolazione, dai vigili del fuoco, che avevano in mattinata issato sul braccio della Madonna una ghirlanda e dal vicario card. Angelo De Donatis, dopo due anni di stop a causa della pandemia.

A Torino mons. Nosiglia fa gli auguri di Natale

L’anno terribile ha significato, per le chiese di Torino e Susa, un impegno ancor più profondo sul fronte della carità, come ha detto l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, in un videomessaggio, ai giornalisti e agli operatori della comunicazione, presentando le linee d’impegno che la Chiesa torinese ha costruito per rispondere alle emergenze che, soprattutto nei settori del sociale e sanitario, si sono presentate:

Papa Francesco: il Rosario è aiuto nella prova

Nel Regina Coeli di domenica scorsa papa Francesco ha invitato a pregare il Rosario nel mese di maggio, ricordando della sua lettera scritta a proposito: “Tra pochi giorni inizierà il mese di maggio, dedicato in modo particolare alla Vergine Maria. Con una breve Lettera ho invitato tutti i fedeli a pregare in questo mese il santo Rosario, insieme, in famiglia o da soli, e pregare una delle due preghiere che ho messo a disposizione di tutti. La nostra Madre ci aiuterà ad affrontare con più fede e speranza il tempo di prova che stiamo attraversando”.

Il card. Bagnasco affida Genova a Maria

Nella prima domenica di Quaresima l’arcivescovo di Genova, card. Angelo Bagnasco, aveva invitato i fedeli a non cedere alle tentazioni, ma ad adorare solo Dio, comprendendo che l’uomo non può essere padrone di se stesso: “L’uomo moderno è continuamente tentato di porre se stesso al primo posto, di sostituire Dio con il proprio io, pensando così di essere veramente libero, padrone di sè, creatore della propria vita, lanciato in una prospettiva di continuo progresso e di conquista dell’universo”.

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