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Solo un miracolo potrà salvare l’Armenia e gli Armeni. Venga il Papa a Yerevan! Fa tardivamente in tempo

Kachkar

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 12.04.2024 – Renato Farina] – Miracolosamente (uso questa parola con cognizione) mi sono apparse tra le mani due testimonianze, dopo un soprassalto di disperazione. La quale è giustificabile osservando i fatti, ma è ingiustificabile se si vede la storia com’essa in fin dei conti è: nelle mani di Dio, a cui sempre noi uomini stupidi cerchiamo di portargliela via, gettandola a terra e calpestandola.

L’Azerbajgian acquista nuovi droni d’attacco dalla Turchia e dichiara che l’Armenia è una “minaccia alla pace nella regione”

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 10.02.2024 – Vik van Brantegem] – L’Azerbajgian ha annunciato ufficialmente l’acquisizione dalla Turchia di un numero non specificato droni di nuova generazione. Si tratta di veicoli aerei d’assalto senza pilota (TiHa) Bayraktar Akinci, una nuova generazione di droni armati d’attacco. Secondo le informazioni, i nuovi UCAV (Unmanned Combat Aerial Vehicle-Veicolo aereo da combattimento senza pilota) costruiti dalla compagnia turca Baykar, sono già stati adottati dalle forze aeree azerbajgiane. Allo stesso tempo, l’Azerbajgian dichiara che armare l’Armenia da parte della Francia costituisce una “minaccia alla pace nella regione”. Akinci – una parola turca che significa “incursore” – era il nome di un corpo di cavalleria leggera dell’esercito ottomano, in uso fin dal XVI secolo, prevalentemente per operazioni di ricognizione e nelle imboscate e nelle “piccole mischie”.

Armenia ha il diritto di difendersi dalle aggressioni dell’Azerbajgian. Non è stata girata l’ultima pagina dell’Artsakh armeno

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 29.01.2024 – Vik van Brantegem] – Come abbiamo riferito (Dura condanna dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa per l’Azerbajgian [QUI]), l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE) ha deciso lo scorso 24 gennaio di non ratificare le credenziali della delegazione dell’Azerbajgian. Nel contempo abbiamo osservato che si trattava di una questione tra l’Azerbajgian e il Consiglio d’Europa, con cui non c’entra l’Armenia. Significativo era, che nessuno dei parlamentari Armeni sia intervenuto nel dibattito e che peraltro l’Armenia non viene neanche menzionata, quando si parla dei “promotori”.

Incontro «Armenia-Artsakh. Ritorno al Paradiso» a Domagnano (San Marino)

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 25.01.2024 – Vik van Brantegem] – Il Coordinamento delle Associazioni Laicali della Serenissima Repubblica di San Marino propone un incontro sul tema della Armenia e della sorte dei cristiani Armeni dell’Artsakh (Nagorno-Karabakh), venerdì 26 gennaio 2024 alle ore 20.45 preso la Sala Montelupo a Domagnano.

L’Azerbajgian continua ad ostacolare la pace con l’Armenia. Con uno scopo

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 11.01.2024 – Vik van Brantegem] – Nel mese di ottobre scorso, l’Azerbajgian aveva dichiarato: «Il Corridoio di Zangezur non è più attraente». Ora la vecchia narrazione è tornata sul tavolo e – come ogni altra cosa da parte dell’Azerbajgian – viene utilizzata per fare pressione sull’Armenia. Le leadership dell’Azerbajgian, della Turchia e della Russia suggeriscon un interesse costante nel progetto del cosiddetto “Corridoio di Zangezur” attraverso la regione meridionale di Syunik dell’Armenia.

Le commissioni di delimitazione del confine tra Azerbajgian e Armenia hanno tenuto una riunione

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 30.11.2023 – Vik van Brantegem] – Oggi 30 novembre 2023, si è tenuta la quinta riunione della Commissione di Stato per la delimitazione del confine di Stato tra la Repubblica di Azerbajgian e la Repubblica di Armenia (azera) e della Commissione per la delimitazione del confine di Stato e la sicurezza dei confini tra la Repubblica di Armenia e la Repubblica di Azerbajgian (armena).

Gli sfollati con la forza dell’Artsakh temono che l’Azerbajgian non darà loro pace nemmeno in Armenia

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 28.11.2023 – Vik van Brantegem] – Il Servizio di Sicurezza Nazionale dell’Armenia ha riferito, che al 26 novembre 2023 un totale di 10.929 cittadini sfollati con la forza dall’Artsakh hanno lasciato la Repubblica di Armenia attraverso vari valichi di frontiera aerei e terrestri. Di questo gruppo, 4.303 persone sono tornate in Armenia. Queste informazioni sottolineano le complesse dinamiche e sfide affrontate dai cittadini dell’Artsakh in Armenia all’indomani della pulizia etnica nell’Artsakh nel settembre 2023.

Il Primo Ministro armeno Pashinyan: non si firma un trattato tra Armenia e Azerbajgian a causa della sfiducia reciproca

Il Primo Ministro armeno, Nikol Pashinyan, ha spiegato perché l’Armenia non firma un trattato di pace con l’Azerbajgian, anche se, come ha detto in precedenza, i principi del trattato sono concordati. «In generale il motivo è la sfiducia tra le parti, perché ogni volta vediamo nelle dichiarazioni e in alcune azioni dell’Azerbajgian, e forse loro vedono nelle nostre, l’intenzione di abbandonare gli accordi e pianificare azioni aggressive, che ha un impatto negativo sul lavoro testuale del trattato di pace», ha detto Pashinyan.

Il Senato USA approva all’unanimità una legge sulla difesa dell’Armenia che vieta l’assistenza militare all’Azerbajgian

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.11.2023 – Vik van Brantegem] – In seguito alla pulizia etnica dell’Artsakh, il Senato degli Stati Uniti ha compiuto un passo senza precedenti verso l’applicazione degli standard sui diritti umani e la supervisione del Congresso sull’assistenza militare degli Stati Uniti, approvando all’unanimità (foto di copertina) il disegno di legge Act S. 3000 Armenia Protection Act del 2023, ora in attesa dell’approvazione della Camera.

Forti dubbi che in Armenia c’è ancora fiducia nella Russia per la propria sicurezza

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 16.11.2023 – Vik van Brantegem] – Poiché tra dicembre 2020 e settembre 2023 la Russia è stata colta di sorpresa dall’esodo del 99,99 % degli Armeni dall’Artsakh e cerca di rimpatriarne alcuni senza diritti, per mantenere la propria presenza militare nel Caucaso meridionale, visto che non ottiene il “Corridoio di Zangezur” con la propria presenza, Maria Zakharova, Portavoce del Ministero degli Esteri russo dichiara: «La Russia farà tutto il possibile per facilitare il processo di ritorno degli Armeni nel Nagorno-Karabakh e ritiene che ciò sia di fondamentale importanza per la riconciliazione di Yerevan e Baku».

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