Turismo e acqua: proteggere il nostro comune futuro

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‘Turismo e acqua: proteggere il nostro comune futuro’: questo il tema per la celebrazione nazionale della 34ª Giornata mondiale del turismo ad Amalfi fino al 28 settembre per iniziativa dell’Ufficio per la pastorale del turismo e tempo libero della CEI. Il convegno richiama la responsabilità dell’industria turistica verso l’ambiente, in particolare nella gestione e nell’uso ragionevole dell’acqua.

Infatti oggi si celebra la Giornata Mondiale del Turismo, voluta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo, riprendendo il tema dell’Anno internazionale della Cooperazione per l’Acqua, che nel Decennio Internazionale per l’Azione ‘L’acqua, fonte di vita’ (2005-2015), è stato proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con lo scopo di evidenziare “che l’acqua è fondamentale per lo sviluppo sostenibile, in particolare per l’integrità ambientale e l’eliminazione della povertà e della fame, è indispensabile per la salute e il benessere dell’uomo, ed è fondamentale per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio”.

Anche la Santa Sede porta un contributo circa l’importanza che il turismo riveste in questo periodo per le possibilità che offre all’azione evangelizzatrice: “Questo è uno dei settori economici con la più ampia e rapida crescita a livello mondiale. Non dobbiamo dimenticare che durante lo scorso anno è stato superato il traguardo di un miliardo di turisti internazionali, a cui si devono sommare le cifre ancor più alte del turismo locale. Per il settore turistico, l’acqua è di cruciale importanza, un bene e una risorsa.

E’ un bene in quanto la gente si sente naturalmente attratta da lei e sono milioni i turisti che cercano di godere di questo elemento della natura durante i loro giorni di riposo, scegliendo come destinazione alcuni ecosistemi in cui l’acqua è il tratto più caratteristico (zone umide, spiagge, fiumi, laghi, cascate, isole, ghiacciai o nevai, per citarne alcuni) o cercando di cogliere i suoi numerosi vantaggi (particolarmente in centri balneari o termali). Al tempo stesso, l’acqua è anche una risorsa per il settore turistico ed è indispensabile, fra l’altro, per gli alberghi, i ristoranti e le attività di tempo libero”.

Poi la Santa Sede proietta uno sguardo al futuro prossimo, perché il turismo potrà essere un vantaggio se riuscirà a gestire le risorse disponibili secondo criteri di ‘green economy’, per sostenere l’economia locale e ridurre la povertà: “Non c’è dubbio che il turismo abbia un ruolo fondamentale nella tutela dell’ambiente, potendo essere un suo grande alleato, ma anche un feroce nemico. Se, ad esempio, alla ricerca di un beneficio economico facile e rapido, si consente all’industria turistica di inquinare un luogo, questo cesserà di essere una meta ambita dai turisti”.

Al centro di questo nuovo pensiero economico dello sviluppo sostenibile l’acqua ha un ruolo centrale perché è un elemento essenziale per la vita: “Senza acqua non c’è vita… La gestione sostenibile di questa risorsa naturale è una sfida di ordine sociale, economico e ambientale, ma soprattutto di natura etica, a partire dal principio della destinazione universale dei beni della terra, che è un diritto naturale, originario, al quale si deve sottomettere tutto l’ordinamento giuridico relativo a tali beni. La Dottrina Sociale della Chiesa insiste sulla validità e l’applicazione di questo principio, con riferimenti espliciti all’acqua.

Certamente, il nostro impegno in favore del rispetto della creazione nasce dal riconoscerla come un dono di Dio per tutta la famiglia umana e dall’ascoltare la richiesta del Creatore, che ci invita a custodirla, consapevoli di essere amministratori, e non padroni, del dono che ci fa”.

Riprendendo le allusioni di papa Francesco alla custodia dell’ambiente, e ricordando le preghiere di benedizione dell’acqua come pietre miliari della storia della Salvezza, la Chiesa sottolinea che “l’acqua ci parla di vita, di purificazione, di rigenerazione e di trascendenza. Nella liturgia, l’acqua manifesta la vita di Dio che ci viene comunicata in Cristo… Per questo, è importante ribadire che tutti coloro che sono coinvolti nel fenomeno del turismo hanno una forte responsabilità nella gestione dell’acqua, in modo che questo settore sia effettivamente fonte di ricchezza a livello sociale, ecologico, culturale ed economico.

Mentre si deve lavorare per riparare i danni causati, si deve anche favorire il suo uso razionale e ridurre al minimo l’impatto, promuovendo politiche adeguate e fornendo dotazioni efficienti, che aiutino a proteggere il nostro futuro comune. Il nostro atteggiamento verso la natura e la cattiva gestione che possiamo fare delle sue risorse non possono gravare né sugli altri né tantomeno sulle generazioni future”.

Infine la Chiesa invita tutti ad un “cambiamento di mentalità che porti ad adottare uno stile di vita diverso, caratterizzato dalla sobrietà e dall’autodisciplina. Si deve far sì che il turista sia consapevole e rifletta sulle sue responsabilità e sull’impatto del suo viaggio. Egli deve poter giungere alla convinzione che non tutto è permesso, anche se personalmente ne potrebbe assumere l’onere economico. Dobbiamo educare e incoraggiare i piccoli gesti che ci permettono di non sprecare o contaminare l’acqua e che, al tempo stesso, ci aiutano ad apprezzare ancor più la sua importanza”.

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