Il Papato e il Papa
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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 17.11.2023 – Aurelio Porfiri] – Mai come negli ultimi anni c’è stata una polarizzazione così forte intorno alla figura del Papa: amato e odiato, lodato e vilipeso. Intorno alla figura del Papa si sono dette e scritte milioni di parole. Io di solito non ne parlo, ma riflettendoci in questi giorni mi è sembrato importante dire alcune cose che possano definire dove è per me il cuore del problema. Questo mi attirerà ulteriori critiche ma in questo caso me la cavo con il grande Dante e dico non ti curar di loro, ma guarda e passa.
Io ho sempre ben presente una distinzione fra Papa e Papato. Il Papato è l’istituzione, il Papa la persona concreta che la occupa, che può essere più o meno degna ma che non va ad inficiare il Papato stesso. Io vedo il Papato e Roma come strettamente legati, e vedo il primo come il destino di Roma, perché ancora penso che Roma abbia una missione a beneficio dell’umanità.
La prima parte di questa missione fu imposta con la forza, la seconda con la fede.
E anche se Roma diviene spiritualmente sempre più povera, la presenza del Papato è quella del katékon, colui che previene, come leggiamo in un famoso passaggio della seconda lettera di San Paolo ai Tessalonicesi:
“Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio. Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, io vi dicevo queste cose? E ora voi sapete che cosa lo trattiene perché non si manifesti se non nel suo tempo. Il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo colui che finora lo trattiene. Allora l’empio sarà rivelato e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca e lo annienterà con lo splendore della sua venuta. La venuta dell’empio avverrà nella potenza di Satana, con ogni specie di miracoli e segni e prodigi menzogneri e con tutte le seduzioni dell’iniquità, a danno di quelli che vanno in rovina perché non accolsero l’amore della verità per essere salvati. Dio perciò manda loro una forza di seduzione, perché essi credano alla menzogna e siano condannati tutti quelli che, invece di credere alla verità, si sono compiaciuti nell’iniquità”.
Ecco, il Papato è misteriosamente quella forza che trattiene la piena manifestazione del male, e questo malgrado singoli Papi possano essere indegni della posizione che sono chiamati a ricoprire.
Roma e il Papa, il Papa e Roma: la rovina dell’uno è la rovina dell’altro. Se cade il Papa, cade Roma e rovina il mondo. Quindi quando facciamo considerazioni sul Papa dobbiamo certamente mostrare la nostra contrarietà quando singoli Papi palesemente si mostrino non all’altezza dell’altissimo compito che gli è stato affidato ma dobbiamo sempre stare attenti che le pur legittime critiche non vadano ad intaccare il ruolo del Papato nei destini di Roma e quindi, dell’umanità.
Questa riflessione è stata pubblicata oggi su Stilum Curiae con il titolo “Cosa penso io del Papa” [QUI].