Solennità di Tutti i Santi. La Chiesa: un vero giardino di Dio

La solennità di tutti i Santi ci rivela oggi il mondo come un ‘giardino’ dove lo Spirito di Dio suscita con mirabile fantasia una moltitudine di Santi e Sante di ogni età e condizione sociale, popolo e cultura. Come le cellule del corpo umano sono una miriade e l’una è diversa dall’altra, così ogni Santo è diverso dall’altro e ciascuno possiede un proprio carisma spirituale; tutti i santi hanno però impresso il sigillo di Cristo Gesù morto e risorto (Ap. 7,3) e l’impronta del suo amore misericordioso.
Solennità però non di tutti i Santi messi insieme, ma la festa della ‘comunione dei santi’, come si legge nel Credo: ‘Credo la santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei santi’ : è la festa di tutti i redenti da Cristo Gesù, che sono passati da questa terra al cielo a partire da Maria, Giuseppe, gli apostoli; tutti insieme formano una comunione, una unità e costituiscono la Chiesa dei Beati. Li unisce a noi la Fede e la Carità.
I Santi, nostri fratelli e sorelle, costituiscono con noi una sola famiglia: ‘la Chiesa’ e sono solidali a noi e solleciti nei nostri riguardi: sono uomini e donne di tutte le età e condizioni sociali, sono sacerdoti e laici, mamme e papà di famiglia, sono giovani, adolescenti, ragazzi ed adulti; sono professori e studenti, sono uomini e donne con il bagaglio della loro umanità: sposati, vergini, peccatori pentiti e ritornati all’amore verso Dio e verso i fratelli.
Li unisce insieme la carità: amore verso Dio e i fratelli. Ricordo sempre un mio compagno di scuola e di banco, il beato Pino Puglisi di Palermo, una persona normalissima, di fede profonda, è stato vittima della mafia, reo di avere voluto salvare tanti ragazzi e giovani e riportarli sulla via della bontà e della giustizia, cosa che nuoceva tanto alla mafia. La solennità di Tutti i santi si venne affermando già dal primo millennio del cristianesimo.
Nell’anno 609 a Roma il papa Bonifacio IV aveva consacrato il Pantheon dedicandolo alla beata Vergine Maria e a tutti i Santi Martiri. Il martirio è la via maestra tracciata da Gesù per raggiungere la meta seguendo la via del discorso della montagna: le Beatitudini, la via che i Santi si sono sforzati di percorrere, passo dopo passo, nel pellegrinaggio terreno.
Le beatitudini costituiscono il termine di confronto e di valutazione del nostro comportamento: sono esse una regola di vita, un dono della grazia ma anche il frutto della nostra preghiera e della nostra fede viva e sincera.
Sai cosa significa ‘beato’? Beato è uno stato nuovo di vita; il termina beato esprime e consolida la nostra aspirazione alla gioia, all’amore, alla vita. Dire beato è come dire: Coraggio, forza, non arrenderti mai : tu piangi?, allora forza coraggio , alzati e butta via il mantello del lutto perché non sei solo: Dio è vicino a te.
Le beatitudini non sono un precetto nuovo, un nuovo comandamento; è invece la bella notizia che Dio regala a chi produce amore: il Regno dei cieli è dei poveri perché anche Gesù volle essere povero; è dei miti perché anche Gesù si presente come ‘mite ed umile di cuore’.
Papa Francesco esorta ad imparare a memoria le beatitudini perché costituiscono le ‘carta d’identità’ del cristiano, una carta sulla quale riflettere sempre per trasformarla nella nostra vita sia privata che sociale, economica e politica.
Il grande Giorgio la Pira siciliano, sindaco di Firenze ha fatto politica sforzandosi di incarnare la beatitudine: beati quelli che hanno fame e sete di giustizia. Gesù dice: beati i poveri in spirito; rifletti bene, cosa rende veramente infelice? Non è la povertà ma il desiderio insaziabile. I beni hanno un limite, il desiderio è invece insaziabile e rende veramente infelice. Sembra paradossale: Gesù dice ‘beati quelli che piangono, saranno consolati’!
E’ proprio così: se hai fede, sai bene che non sei mai solo: Gesù è con te; se le tue lacrime cadono a terra diventano fango; se, viceversa, alzi gli occhi al cielo le lacrime brillano per il sole e le tue lacrime diventano preghiera. Non stare allora abbarbicato alle cose terrene, vivi l’amore verso Dio e i fratelli e troverai la vera gioia di vivere. Puoi esaminare tutte le beatitudini ma da uomo creato ad immagine di Dio e redento da Cristo Gesù morto in croce e risorto, vero Dio e vero uomo.
Tu vuoi la pace! Non dimenticare che la giustizia è il seme, la pace il frutto. Giustizia è dare a ciascuno il suo: non deve vincere la prepotenza ma l’amore; una sola è la carta della pace: amare Dio con tutto il cuore e gli uomini come fratelli e sorelle. Come vedi è necessario convertirsi all’amore.
La solennità di Tutti i Santi, come dicevo, si venne affermando già nel primo millennio del cristianesimo. La Santissima Vergine Maria fu proclamata ‘Regina degli Angeli e dei Santi’; mettiamo la nostra mano in quella materna di Maria e lasciamoci condurre da Lei verso la meta, la patria beata. Rivolgi a noi, Madre, gli occhi tuoi misericordiosi.