Il Papa: vescovi siano veri padri, accoglienti, vicni e “sposati” alla loro diocesi

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L’affetto per i sacerdoti, l’accoglienza  verso tutti, la vicinanza alla gente della diocesi e il legame alla diocesi di cui si è pastori sono stati i temi del discorso del Papa ai vescovi che hanno partecipato al covegno promosso dalla Congregazione pe ri vescovi e dalla Congregazione per le Chiese orientali.

Il Papa li ha ricevuti nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico e ha rivolto loro un discorso ricco di indicazioni concrete per il loro ministero. Partendo dalla Lumen Gentium ha spiegato cosa significa “avere “abituale e quotidiana cura del gregge”

Accogliere con magnanimità: “ Fin d’ora chiedetevi: coloro che busseranno alla porta della mia casa, come la troveranno? Se la troveranno aperta, attraverso la vostra bontà, la vostra disponibilità, sperimenteranno la paternità di Dio e capiranno come la Chiesa sia una buona madre che sempre accoglie e ama.”

Ma che vuol dire camminere con il gregge “e nel camminare vorrei richiamare l’affetto verso i vostri sacerdoti. Sono il primo prossimo del Vescovo, indispensabili collaboratori di cui ricercare il consiglio e l’aiuto, di cui prendersi cura come padri, fratelli e amici. Tra i primi compiti che avete c’è la cura spirituale del presbiterio, ma non dimenticate le necessità umane di ciascun sacerdote, soprattutto nei momenti più delicati ed importanti del loro ministero e della loro vita. Non è mai tempo perso quello passato con i sacerdoti! Riceverli quando lo chiedono; non lasciare senza risposta una chiamata telefonica; essere in continua vicinanza, in contatto continuo con loro.”

Torna il tema dell’ “odore delle pecore” e dice il Papa “non chiudetevi! Scendete in mezzo ai vostri fedeli, anche nelle periferie delle vostre diocesi e in tutte quelle “periferie esistenziali” dove c’è sofferenza, solitudine, degrado umano.” Insomma, dice il Papa il vescovo deve “immergersi nel proprio gregge!”

Poi ancora un altro punto che il Papa ripete spesso: “ State bene attenti di non cadere nello spirito del carrierismo! Non è solo con la parola, ma anche e soprattutto con la testimonianza concreta di vita che siamo maestri ed educatori del nostro popolo.”
Infine uno dei punti più significativi del discorso del Papa quel “rimanere con il gregge.” cioè rimanere con la propria diocesi, non essere “vescovi da aeroporto”. “ Il nostro- ha detto il Papa- è un tempo in cui si può viaggiare, muoversi da un punto all’altro con facilità, un tempo in cui i rapporti sono veloci, l’epoca di internet. Ma l’antica legge della residenza non è passata di moda! E’ necessaria per il buon governo pastorale”.

Il Papa spiega la radice teologica Vedete, la residenza non è richiesta solo per una buona organizzazione, non è un elemento funzionale; ha una radice teologica! Siete sposi della vostra comunità, legati profondamente ad essa! Vi chiedo, per favore, di rimanere in mezzo al vostro popolo. Rimanere, rimanere… Evitate lo scandalo di essere “Vescovi di aeroporto”! Siate Pastori accoglienti, in cammino con il vostro popolo, con affetto, con misericordia, con dolcezza del tratto e fermezza paterna, con umiltà e discrezione, capaci di guardare anche ai vostri limiti e di avere una dose di buon umorismo. E rimanete con il vostro gregge!”

Un pensiero particolare ancora per la pace in Medio Oriente: “ La presenza di due Vescovi siriani ci spinge ancora una volta a chiedere insieme a Dio il dono della pace. Pace per la Siria, pace per il Medio Oriente, pace per il mondo! Ricordatevi di pregare anche per me, come io faccio per voi.”

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